L’ Assemblea dell’Ordine degli avvocati di Potenza convocata d’urgenza per prendere posizione sul caso su cui la Procura generale della Corte di Cassazione ha avviato accertamenti in sede pre-disciplinare e sul quale sono state già presentate alcune interpellanze parlamentari, ha proclamato oggi l’astensione da tutte le udienze penali civili amministrative e tributarie per il massimo dei giorni ( otto) previsti dal regolamento . Stigmatizzato lo sgarbo istituzionale del Procuratore Capo che è intervenuto sulla stampa con un lungo comunicato pieno di inesattezze, ancora prima di incontrare il consiglio dell’ordine e la camera penale.
Anche l’ Unione Nazionale delle Camere Penali, ha emesso ieri sera una nota abbastanza dura. “Abbiamo atteso con pazienza condividendo ed apprezzando le prese di posizione della avvocatura potentina, a partire da quella espressa dalla Camera Penale della Basilicata, che la Procura della Repubblica di Potenza fornisse una spiegazione del clamoroso atto investigativo svolto nei confronti di un avvocato che, impedito a comparire per ragioni di salute, aveva fatto depositare in udienza il relativo certificato medico. Ciò in quanto l’accesso della Polizia Giudiziaria, lo stesso giorno, prima presso l’abitazione del Collega con medico al seguito, e poi nello studio, nonostante il Tribunale avesse in udienza respinto la richiesta di visita fiscale avanzata dal P.M. e ritenuto legittimo l’impedimento del difensore, recava in sé le stimmate di un atto di tale inaudita gravità e di grossolana illegalità da indurci ad immaginare ragioni investigative diverse da quelle apparenti“.
“Senonché la lunga nota diramata ieri dal Procuratore dott. Francesco Curcio – continua la nota – pur fondata su lunghe premesse volte a ritenere inconcepibile, e del tutto estranea ai convincimenti ed al costume giudiziario di quell’Ufficio, una reazione ritorsiva quale quella denunziata dalla avvocatura, fornisce una spiegazione contraddittoria, oscura nella rappresentazione dei fatti ed alla fine semplicemente incomprensibile. Ciò sollecita questa Giunta a rivolgersi al Procuratore Generale ed al Presidente del Tribunale di Potenza, perché rendano edotti tutti noi di quanto effettivamente accaduto. Ed infatti, secondo il Procuratore dott. Curcio: L’iniziativa investigativa, non abbiamo compreso se relativa ad una indagine in qualche modo precedente ed autonoma rispetto ai fatti accaduti in aula, sarebbe comunque stata alimentata dalla trasmissione “urgente” del verbale di udienza da parte del Tribunale“.
“Dunque il Tribunale da un lato avrebbe ritenuto legittimo l’impedimento, respingendo la richiesta del PM di disporre visita fiscale, e dall’altro avrebbe ritenuto sussistere in quei fatti una qualche notizia criminis, tale da imporne una urgente segnalazione al Procuratore della Repubblica; La Polizia Giudiziaria, recatasi – per ragioni che continuiamo a non comprendere – prima nell’abitazione e poi nello studio del Collega, avrebbe portato con sé un medico “di propria iniziativa”, dunque non su disposizione della Procura.È agevole constatare la assoluta incongruenza della articolata spiegazione che il Procuratore della Repubblica ha inteso dare pubblicamente” continua l’ Unione delle Camere Penali.
“Con essa, nell’intento di respingere la fondatezza delle proteste dell’avvocatura, non solo finisce per confermarla, ma anzi ne aggrava il quadro, prospettando da un lato una condotta inspiegabilmente contraddittoria del Tribunale, e dall’altra una iniziativa del tutto abusiva della Polizia Giudiziaria.La Giunta UCPI, pur esprimendo apprezzamento per le petizioni di principio rivendicate dal Procuratore Curcio, ritiene ora più che mai indispensabile un accertamento chiaro, definitivo ed inequivoco di quanto accaduto, perché occorre con certezza sapere se sia mai potuto accadere che un avvocato possa essere indagato per avere semplicemente certificato la propria malattia, ciò costituendo una inaudita aggressione alla dignità ed ai diritti fondamentali del difensore; o quale sia altrimenti, senza residui equivoci, quella alternativa e diversa spiegazione che finalmente vorremmo comprendere” conclude l’ UCPI.
Sulla vicenda è intervenuto l’avvocato e responsabile regionale del Dipartimento Giustizia di Italia Viva Basilicata, Antonio Di Lena: “Oggi in qualità di avvocato e di dirigente politico ho preso parte all’Assemblea dell’Ordine che si è svolta a Potenza a seguito della grave vicenda a cui è stato sottoposto l’avvocato Antonio Murano da parte della Procura di Potenza” che ha aggiunto “Va immediatamente fatta luce su quello che appare un clamoroso atto investigativo svolto nei confronti di un avvocato di Potenza che appare, così come già dichiarato dalla Camera penali nazionali di inaudita gravità. Per questo di rende indispensabile un accertamento chiaro, definitivo ed inequivoco di quanto accaduto anche a seguito di notizie di stampa secondo cui ci sarebbero dei verbali modificati successivamente. “Per questo ritengo doveroso stigmatizzare questa mancanza di rispetto del ruolo difensivo e mi associo – conclude – alla richiesta dell’Ordine di fare piena luce sulla vicenda affinché non vengano mai più compromesse le garanzia difensive con la delibera di astensione da tutte le attività per il periodo massimo consentito e cioè dal 14 al 26 aprile prossimi”.