di Marisa Cardinale
Patrick Demarchelier è morto giovedì 31 marzo all’età di 78 anni. L’annuncio della sua scomparsa è stato reso noto sui social dallo staff del fotografo francese, che da quasi mezzo secolo viveva e lavorava a New York. oltre ad essere stato il fotografo preferito della principessa Lady Diana ha ritratto le donne più belle del mondo in passerella, da Kate Moss a Linda Evangelista, e ha immortalato nei suo scatti tante star, da Sophia Loren a Jennifer Lopez, da Madonna a Angiolina Jolie.
Demarchelier nato il 21 agosto 1943 a Le Havre, a 20 anni si trasferisce a Parigi dove diventa fotografo lavorando come assistente di Hans Feurer, e successivamente per i magazine Elle, Marie Claire e altri periodici, scattando foto per Christian Dior, Louis Vuitton, Chanel, Yves Saint Laurent. Nel 1975 prende casa a New York e conquista il mercato americano collaborando e fotografando per Vogue, Glamour, Mademoiselle, GQ, Rolling Stone, Life, Newsweek, Elle, Esquire. Dopo una lunga collaborazione durata dal 1992 al 2004 lavora stabilmente come direttore editoriale per il mensile Harper’s Bazaar, con il quale aveva firmato un contratto di esclusiva .
Considerato uno dei più grandi ed acclamati fotografi di moda e del mondo dello showbusiness internazionale, nel 1989 Demarchelier, fu scelto primo non inglese, come fotografo ufficiale della famiglia reale britannica e in particolare di Lady D, di cui ha firmato molti ritratti iconici. Era anche il fotografo ufficiale di Alberto di Monaco e Charlene Wittstock ed ha fotografato e firmato due Calendari Pirelli, nel 2005 (a Rio de Janeiro) e nel 2008 (a Shanghai).
Nel corso della sua carriera il lavoro di Patrick Demarchelier si è concentrato anche sulle case di moda, collaborando per importanti campagne pubblicitarie. Tra i suoi clienti più importanti figurano i nomi di Christian Dior, Louis Vuitton, Versace, Chanel, Armani, Lancôme, Guerlain, Tommy Hilfiger, Yves Saint Laurent, Lacoste, Lacoste, L’Oréal, Céline, Revlon, Yves Saint Laurent, Lancôme, Elizabeth Arden e . Oltre che con gli stilisti francesi, Demarchelier era molto amato dagli americani Ralph Lauren, Calvin Klein e Donna Karan e dagli italiani Giorgio Armani, Gianni Versace, Gianfranco Ferré e Moschino .
La sua fama di fotografo amato dalle dive di Hollywood e della moda internazionale era così nota nel mondo della moda che Patrick Demarchelier nel film “Il diavolo veste Prada” (2006) viene ripetutamente citato. Il fotografo appare nel documentario “The september issue“, nella serie tv “Sex and the city“, nel video della canzone “Obsessed” di Mariah Carey e in un episodio del talent “America’s Next Top Model”. La regina mondiale del giornalismo di moda e costume Anna Wintour, la temuta, rispettata ed influente direttrice di Vogue ha descritto il suo lavoro come «eterno, classico senza tempo». Sue le foto di copertina di “Bedtime stories” e “Justify my love” di Madonna e di tante altre cover di album, da Céline Dion a Britney Spears, da Mariah Carey a Quincy Jones, passando per Elton John. Ha scattato anche le foto per le cover di alcuni film come “James Bond – La morte può attendere” (2002), “Dick Tracy” (1990) e “Bugsy” (1991).
Nel 2007 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese. Tra i suoi ritratti in bianco e nero anche quelli di Michelle Obama, Prince, Azzedine Alaïa, Robert De Niro e Hillary Clinton.
Ciao Patrick
di Antonello de Gennaro
Con la scomparsa di Patrick Demarchelier perdo un vecchio e caro amico, con cui ho passato serate divertenti a Parigi e Milano durante le Fashion Weeks, indimenticabili vacanze a St. Barth, dove mi ha permesso di assistere e filmare i suoi shooting fotografici per delle mie produzioni televisive che ho realizzato negli anni ’90 ed ai primi del 2000. Vederlo all’opera era un piacere, e capivi che la sua fotografia per lui era arte, era un piacere, e soltanto dopo un lavoro. Ovunque tu vada, vecchio amico mio, un giorno ci ritroveremo di nuovo tutti quanti come sulla spiaggia di Salinè, e continueremo a ridere. Ciao Patrick, ci mancheranno il tuo sorriso beffardo e la tua ironia.