Massima allerta del Viminale per l’allarme terrorismo islamico e massima attenzione per i porti, in particolare quelli di Bari , Brindisi, ed Ancona, considerati le porte in Europa per i terroristi che vengono dai Balcani. Massima allerta quindi anche nei luoghi di mare che si affacciano sull’Albania.
Da tempo, secondo quanto riporta il quotidiano romano il Messaggero, i nostri servizi segreti stanno tenendo d’occhio la situazione in queste zone: “La regione balcanica è nodale per il radicalismo di matrice islamica, soprattutto per l’ attivismo incessante di soggetti e di gruppi estremisti di orientamento salafita, sempre più coinvolti nel reclutamento e nel trasferimento di jihadisti in territorio siriano e iracheno. Quelli presenti in Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia (area del Sangiaccato), sono particolarmente attivi , e ruotano attorno a leader per lo più di origine bosniace e di etnia albanese”.
“Specie in Kosovo – continua il Viminale – al di là dell’approccio radicale predicato da taluni imam, l’idea del jihad sembra prendere piede soprattutto piede soprattutto in alcune aree meridionali del Paese, dove il diffuso disagio socio-economico accentua la permeabilità, specie tra i più giovani, all’azione di proselitismo di impronta salafita”.
E sono di questi giorni un paio di segnalazioni arrivate dagli 007 inglesi, nelle quali si parla della costituzione di “unità di fuoco marittime“, in particolare nel Maghreb. In pratica si parla della drammatica evoluzione dell’aggressione jihadista, che potrebbe anche tramutarsi in missione suicide schiantandosi contro mercantili o navi militari.
Adesso il Ministero dell’Interno si aspetta attacchi via mare esattamente come si comportavano negli anni Settanta e Ottanta i commando palestinesi contro Israele. La Difesa ha rafforzato le misure di sicurezza nel Mar Mediterraneo armando “unità navali, team di protezione marittima, aerei, elicotteri e velivoli a pilotaggio remoto e da ricognizione elettrinica” per proteggere “le linee di comunicazione dei natanti commerciali e delle piattaforme off shore nazionali” e“sorvegliare le formazioni jihadiste”.
Dopo le stragi alla fabbrica di Saint-Quentin-Fallavier e sulla spiaggia di Sousse, il Viminale ha ulteriormente alzato il livello di allerta individuando ottantacinque possibili jihadisti, mettendo sotto controllo una decina di centro di preghiera radicalizzati e autorizzando un giro di vite sulle espulsioni. “Chi non ha diritto a stare in Italia, va rimpatriato – ha dichiarato ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano – accogliamo i profughi e facciamo tornare a casa chi non ne ha diritto”.