Il fotografo è deceduto nell’ospedale di Cecina dove era stato ricoverato dal 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizioni. Era nato a Milano il 28 febbraio 1942 “Con immenso dolore – scrivono i familiari sul profilo Instagram di Toscani – diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia”. Firmato “Kirsti Toscani con Rocco, Lola e Ali“.
Toscani era ricoverato dal 10 gennaio all’ospedale di Cecina per l’aggravarsi dell’amiloidosi, malattia attualmente senza cura di cui il fotografo era affetto., che gli ha minato lo spirito e il fisico, facendogli perdere in poco tempo 40 chili. Nella mattina di venerdì 10 gennaio Toscani aveva lasciato in ambulanza, accompagnato dalla moglie Kirsti, la sua casa di Casale Marittimo, in provincia di Pisa, per il pronto soccorso dell’ospedale di Cecina, che dista una decina di chilometri. I medici hanno accertato subito un quadro clinico particolarmente grave e complesso, da richiedere l’immediato ricovero in rianimazione.
Fotografo irriverente e geniale che in cinquant’anni di carriera, con le sue campagne pubblicitarie (celebri e controverse quelle per Benetton), ha rivoluzionato il mondo della comunicazione, Toscani aveva rivelato il suo calvario l’estate scorsa: “Ho una malattia incurabile, non so quanto mi resta da vivere”, aveva detto in un’intervista al “Corriere della Sera” il 28 agosto.
“Per spiegare certe cose, semplicemente le parole non bastano. Ce l’hai insegnato tu. E allora preferiamo salutarti con un’immagine che hai scattato per noi tanti anni fa, nel 1989. Addio Oliviero. Continua a sognare”. Lo scrive sui propri canali social il Gruppo Benetton, in omaggio a Oliviero Toscani.
La prima campagna Benetton
Agli inizi degli anni «80 è la prima campagna Benetton firmata dal fotografo Oliviero Toscani, in collaborazione con l’agenzia pubblicitaria francese Eldorado. L’immagine orizzontale mostra un gruppo di ragazzi e ragazze di etnie diverse, sorridenti. Lo sfondo è completamente bianco. Uno slogan recita: «Tutti i colori del mondo». Vince numerosi premi in tutto il mondo, oltre a ricevere qualche critica, «segno che la strada percorsa è quella giusta», diranno poi Toscani e Luciano Benetton. Negli anni successivi, Benetton con Toscani lancia una serie di campagne controverse. Un bambino russo e una bambina americana che si abbracciano. Un ragazzo palestinese e un ragazzo arabo che reggono insieme un mappamondo. Una nativa americana e un giovane punk con capigliature molto simili. Ritratti su sfondo bianco. Diversità e provocazione. Contrasto e globalizzazione. Questi ingredienti diventano un marchio inconfondibile della comunicazione United Colors of Benetton. E «Tutti i colori del mondo» – lo slogan della prima campagna di Toscani – si trasforma nel nuovo nome del marchio: United Colors of Benetton.