Lezione di gossip. In cattedra Alessandro Panconesi, Professore ordinario e direttore del dipartimento di Informatica dell’Università la Sapienza di Roma, e due suoi dottorandi, Flavio Chierichetti e Silvio Lattanzi, i quali da anni studiano il meccanismo di diffusione delle voci sulle reti sociali. Lo studio dei tre accademici ha un titolo molto complesso (“Teorema della diffusione del gossip e della conduttanza del grafo“) e lo scopo di rispondere a una domanda molto semplice: se io dico una cosa a te e tu la dici ai tuoi amici di Facebook, Linkedin o Badoo, quanto tempo ci metterà questa notizia ad arrivare ad un terzo e poi a un quarto, a un quinto ecc?
Veloce come il Web
La risposta è preoccupante: una notizia distribuita in Rete in modo del tutto informale può dilagare a velocità impensabili e raggiungere l’intero web, e quindi il mondo, in una manciata di secondi. È accaduto nel 2008, quando l’ Agenzia delle Entrate ha pubblicato online le dichiarazioni dei redditi degli italiani: in pochi minuti il sito dell’ente è stato preso d’assalto da orde di navigatori e i server si sono bloccati. Il complicato studio matematico (chi volesse cimentarsi nella lettura lo trova qui), in apparenza curioso e futile, è in realtà serissimo, tanto da essere stato finanziato da numerose aziende private tra cui IBM, Yahoo! e altri grandi marchi del mondo Internet, interessate a conoscere le modalità con cui un’informazione si può propagare nel web attraverso le reti sociali.
Gossip & Rumors
Controllare il modo e i tempi di diffusione delle notizie è fondamentale in molti settori: dalla pubblica sicurezza all’economia, dall’industria ai mass media. Basti pensare agli effetti che hanno sui titoli di borsa i cosiddetti “rumors”, cioè le voci messe in circolazione su una certa azienda con lo scopo di modificare al rialzo o al ribasso il valore del titolo: se fino a qualche anno fa questi notizie circolavano solo tra gli addetti ai lavori, oggi grazie a Interenet e ai social network possono arrivare a chiunque in manciate di secondi. E le conseguenze possono essere tragiche.
Dalla teoria alla pratica
La ricerca di Panconesi e del suo staff si è diffusa in rete nel giro di pochissime ore: probabilmente è merito anche dei non-ringraziamenti al Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica riportati in calce allo studio:”Questa ricerca in apparenza è finanziata dal Ministero Italiano per l’Università nell’ambito del programma Firb. Ma il Ministero non ha pagato quanto dovuto né si sa se lo farà mai“.
Il Gossip e le donne
Una recente ricerca che arriva dall’Università di Southampton fa emergere un risultato molto particolare: le donne pettegole vivono più a lungo, perché? La risposta nei risultati dello studio. Il test ha coinvolto 100 rappresentanti del genere femminile con un’età compresa tra i 25 e i 50 anni; le volontarie sono state suddivise in gruppi da 5 e obbligate ad avere degli spazi comuni, affrontando insieme delle problematiche che derivano dalla vita di tutti i giorni.
Durante queste convivenze forzate, i ricercatori hanno provveduto ad analizzare il comportamento di ognuna, per poi sottoporle a dei test clinici; il risultato emerso è stato davvero sorprendente: coloro che avevano una salute migliore, erano quelle maggiormente dedite a “fare comunella” e a spettegolare tra loro.
I ricercatori inglesi hanno così concluso che il miglior stato di salute delle pettegole e di conseguenza un’eventuale maggiore longevità, sia legato ai benefici di cui gode il sistema immunitario nel venire a contatto con gli altri. Insomma, se a volte vi domandate perché le donne pettegole sono quelle più longeve e che godono spesso e volentieri di buona salute ora lo sapete: il contatto con gli altri e lo “sparlare” allungano la vita.
Quindi cari lettori e lettrici dei nostri DICONO CHE…amici e nemici , che dirvi ? Buona vita a tutti voi !!!