Doveva essere la svolta per i vigili urbani di Roma, il sistema “perfetto e infallibile” con cui colpire quelli “da doppia fila”. E invece il famoso “” del Comune di Roma non ha fatto altro che ridicolizzare ancora di piu’ i “municipalotti”. C’è da sei mesi ed è già un problema. Presentato come l’arma letale per le macchine in doppia fila, adesso rischia di diventare un boomerang enorme per tutti, chi l’ha voluto, chi l’ha usato, chi l’ha autorizzato. E in mezzo a questo fallimento totale gli unici che gioiscono sono i cittadini. Cinquantamila cittadini per l’esattezza, a cui probabilmente verrano tolte le multe. Il neocomandante dei vigili urbani, Raffaele Clemente, l’aveva spinto parecchio lo “street control”, ora è stato costretto alla ritirata. In queste settimana stavano partendo le notifiche dei verbali, e sono venuti a galla tutte le falle. Innanzitutto nelle multe non si menziona il fatto che l’infrazione è rilevata da una telecamera, una telecamera che a quanto pare non è neanche tanto intelligente, visto che ha addirittura multato venti macchine in fila dietro un carro funebre. E sembra che le stupidaggini le facciano tutte e cinque le telecamere in dotazione alla Polizia Roma Capitale dal novembre scorso.
La cosa assurda di questo sistema e’ che le multe vengono fatte fidandosi ciecamente della telecamera, che non sa assolutamente se quella macchina ha contrassegni speciali, se è guasta, se è solo in fila, se è col conducente dentro. E infatti un cittadino romano qualche giorno fa ha ricevuto una multa “Via Prenestina, sostava affiancato ad altri veicoli. Motivo della mancata contestazione: “assenza del trasgressore”. Il cittadino è andato all’Ufficio Contravvenzioni e ha scoperto, lo “Street Control” lo aveva filmato mentre era in fila dietro un carro funebre. Quindi non solo non era in sosta vietata, ma era anche dentro la macchina. Patatrac. Il Comune di Roma adesso è nei casini, decine di migliaia di persone potrebbero chiedere informazioni sulle loro multe fatte dallo “Street Control”, perché i verbali non fanno alcun cenno dell’utilizzo della nuova tecnologia, a vedersi sembrano multe normali.
“Il danno economico per aver compilato e spedito ai cittadini verbali che potrebbero essere contestati e annullati e’ enorme, e il falso ideologico per i vigili che, involontariamente, utilizzano l’apparecchio ma si limitano a fotografare le targhe dei veicoli senza accertarsi poi della presenza a bordo dei conducenti. Se sui verbali c’è scritto invece “non è stato possibile contestare l’infrazione per assenza del trasgressore” si commette un reato”. Questo il pensiero di Marco Milani, coordinatore romano dell’ Ugl polizia locale. In pratica, il vantaggio di tempo dato dalle telecamere è totalmente annullato dal fatto che il vigile comunque deve controllare se c’è o no il guidatore, e se c’è o no l’infrazione. Insomma, lo Street Control sembra proprio una fregatura.
Il sistema è entrato in funzione a Taranto da un paio di settimane installato sul tettuccio di alcune auto della Polizia locale. Secondo un primo bilancio, effettuato con l’ausilio dei dati elaborati dalla Polizia Locale di Taranto nelle prime dieci uscite dello street control sono state elevate circa un migliaio di contravvenzioni. Si viaggia al ritmo di 80-90 multe al giorno. Ed è così che, per evitare il temutissimo verbale da 41 euro (81 nel caso di parcheggio ad inter-sezione), i tarantini hanno deciso di passare al contrattacco preparando una valanga di ricorsi al Prefetto (gratuito) ed al Giudice di Pace (si pagano 37 euro).
Infatti secondo il Ministero dei trasporti questa pratica, molto funzionale per portare un po’ di euro nelle casse comunali, non è rispettosa della norma. Infatti con il parere n. 2291 del 3 maggio 2012 che il CORRIERE DEL GIORNO porta nuovamente all’attenzione, il Ministero ha chiarito mettendole al bando che le sole riprese televisive per accertare i divieti di sosta non bastano. Il codice stradale infatti ammette la notifica postale anche del semplice verbale per divieto di sosta, ma solo in assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo.
Come contestare le multe. Questa condizione non è verificabile da una semplice registrazione video. In pratica solo la presenza degli agenti sul posto permette di accertare se effettivamente il veicolo sia senza conducente o senza intestatario della carta di circolazione. Da ora non bastano le sole telecamere per accertare le violazioni della sosta in modalità seriale. Da ora in poi gli operatori della polizia municipale saranno obbligati a verificare, veicolo per veicolo, l’assenza del trasgressore, anche per evitare che vengano sanzionati cittadini nei casi come quelli segnalati e contestati in tutt’ Italia..
Il problema del traffico tarantino non si risolve con le multe, ma con la presenza capillare sul territorio, con l’applicazione delle norme del Codice della Strada, che anche l’ex-comandante provinciale dei Carabinieri di Taranto, Col. Daniele Sirimarco ha ricordato e contestato in occasione del suo saluto ai consiglieri comunali di Taranto la scorsa settimana, dinnanzi ad un silente ed imbalsamato Comandante della Polizia Locale tarantina, Michele Matichecchia, che non ha proferito parola. Il pasticcio potenzialmente in arrivo con le multe da “street control” è enorme. Centinaia e centinaia di persone, potrebbero ed avrebbero il diritto di chiedere trasparenza sui verbali dello “Street Control” paralizzando l’Ufficio Contravvenzioni . Le multe non fanno il minimo cenno all’esistenza delle foto e all’impiego di mezzi tecnologici: ricorsi assicurati a valanga. D’altronde i giudici di pace di tutt’Italia, da anni annullano senza pietà le multe degli autovelox in cui non vengono indicati tipo e omologazione delle macchinette. «Se certi sistemi vengono utilizzati in modo scriteriato solo per fare cassa – dice Gabriele Di Bella, lo storico sindacalista dei vigili che anni fa guidò la guerra alle “multe pazze” – è chiaro che si può finire malissimo». Ed a Taranto siamo solo all’inizio.
Le multe da Codice della strada sono una nuova “tassa” cittadina. Perché le regole sono scritte coi piedi, e il Comune di Taranto sguazzano nella melma, ben sapendo di uscirne potenzialmente vincente grazie alla disinformazione collettiva. D’altronde, sindaci e assessori, comandante dei vigili, credono di poterla fare sempre franca e di non subire nessuna mazzata: creano strisce blu lì dove non possono, piazzano autovelox illegittimi, installano telecamere inutili calpestando il diritto alla privacy, inviano ai cittadini verbali pieni di follie, recapitano le contravvenzioni ben oltre i 90 giorni stabiliti dalla legge, i “furbetti” del Comune non hanno nessuna conseguenza negativa. Parliamo di qualche miliardo di euro l’anno. Forse. Perché quelli sono i soldi dichiarati dai Comune e talvolta dalle aziende municipalizzate che gestiscono gli ausiliari del traffico, che non hanno obbligo di rendicontazione e comunque non sono soggetti a un controllo accurato da parte di nessuna autorità. Per il momento…..
Questo giornale che da oltre un anno si batte per il rispetto delle norme del e per il ritorno alla civiltà nel capoluogo jonico, e da mesi in collaborazione con un associazione nazionale di consumatori, sta raccogliendo un dossier che verrà presentato come denuncia alle Magistrature competenti, con cui si proverà l’incapacità ed ancora più grave la mancata applicazione e rispetto delle norme di Legge non solo da parte dei cittadini, ma sopratutto da parte dei vigili della Polizia Locale, che persino ieri, davanti al Ponte Girevole sia dal lato della città vecchia che della città nuova vedevano passare continuamente motociclette con passeggeri privi di casco. Fermarli? Non ne parliamo ! Erano troppo impegnati a parlare, fumare e mangiarsi un gelato. Questa è Taranto, caro Sindaco Stefàno ?