“Venga a Taranto, Signor Ministro, per conoscere direttamente l’Arsenale militare e le potenzialità che esso può ancora esprimere. Intervenga con l’assunzione di iniziative che garantiscano commesse di lavoro per restituire alle maestranze e
all’Arsenale quel prestigio e quell’importanza che hanno avuto nei suoi cinquant’anni di storia“. Il Sindaco di Taranto dott. Ippazio Stefàno con queste parole contenute in una sua lettera, al Ministro della Difesa, on. Roberta Pinotti ed al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, lancia un allarme sulle sorti del nostro importante insediamento militare per effetto della drastico taglio delle risorse economiche operato dal Governo già dal 2013, che ha ridotto l’importo prossimo allo zero delle risorse per le manutenzioni navali per le forniture ed i servizi per il 2015 e 2016, nonché la quasi totale carenza di attività lavorativa.
A conclusione della commessa relativa ai lavori di manutenzione su nave San Marco, di questi giorni, non sono previste altre attività di manutenzione sulle unità navali militari e, dal prossimo mese di luglio le conseguenze di tale situazione rischiano di essere drammatiche, sia sotto il profilo sociale che occupazionale con la perdita del prezioso patrimonio pluridecennale di esperienza. Questo contesto si ripercuote pesantemente sulle ditte private che operano nel bacino dell’Arsenale Militare anche per gli aspetti legati alla mancata liquidazione di somme spettanti per opere eseguite.
Lo stato di quasi pre-crisi di questo importante segmento produttivo-imprenditoriale della città di Taranto si assomma ad una conclamata condizione di incertezza lavorativa e produttiva degli insediamenti industriali presenti sul territorio jonico e ad un livello, sempre più crescente, del tasso di disoccupazione. Il Sindaco Stefàno , a chiare note, rileva al Ministro che la competitività del nostro Arsenale è, senz’altro, dipendente dall’attuazione del Piano “Brin” ed eventuali ritardi sul termine dei lavori potrebbe determinare lo spostamento delle attività lavorative e manutentive presso altri arsenali.
In tal senso, anche dall’analisi delle organizzazioni sindacali territoriali CGIL – CISL – UIL, il mancato completamento e la conseguente sospensione delle Officine Polifunzionali nonché la sospensione dei lavori di consolidamento del bacino “Ferrati” pongono pesanti ipoteche sul futuro dello Stabilimento. In questo quadro di forti criticità, sono, quindi, a rischio i lavori di adeguamento e manutenzione a bordo del sommergibile Scirè, già programmati dal Ministero della Difesa, ed i lavori di adeguamento su nave Cavour.
Il primo cittadino, quindi, rivendica l’attenzione del Governo centrale affinché questi interventi si tengano presso l’Arsenale di Taranto per garantire la continuità operativa, sia per il presente che per il futuro, anzi allargando l’utilizzo dei bacini anche per le navi non appartenenti alla Marina Militare.