ROMA – Sono bastate 171 sezioni scrutinate su 232 a Taranto per proclamare la vittoria della candidata del Movimento 5 Stelle, Rosalba De Giorgi, nel collegio uninominale 10 (Taranto) dove ha ricevuto 34.442 voti, pari al 37,99% dei votanti, che non avuto bisogno delle cene faraoniche, delle agenzie di pubblicità baresi, degli sponsor dal portafoglio gonfio per prevalere sulle altre candidature. Al Senato eletto anche Mario Turco (M5S) che ha prevalso sulla candidata del centrodestra Maria Francavilla (moglie del presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano) nonostante un ottimo risultato elettorale conseguito con 83.795 preferenze ed il 33,26%.
Un voto di opinione e di protesta quello dei tarantini, stanchi dei soliti partiti, delle solite promesse dei partiti tradizionali che non hanno saputo ricevere e cogliere il messaggio degli elettori, che hanno votato numerosi, ritornando alle urna dopo i precedenti risultati di astensionismo. E sopratutto la volontà dell’elettorato del movimento pentastellato di dimenticare i precedenti deputati Alessandro Furnari e Vincenza Labriola (passata negli ultimi mesi con Forza Italia) e rimuoverli dai seggi del parlamento.
La grande “sconfitta” nel collegio elettorale di Taranto è stata Stefania Fornaro, la candidata di Forza Italia, che ora potrà tornarsene questa mattina nell’ufficio della CISA spa di Tonino Albanese a Massafra ad occuparsi del contenzioso del colosso dello smaltimento dei rifiuti in Puglia, come questo giornale aveva ampiamente previsto.
Così come il candidato del Partito Democratico, Lucio Lonoce che ha raggiunto il 9,05% dei voti adesso potrà tornarsene tranquillamente a fare il consigliere comunale, che date le sue competenze e capacità è anche troppo. Anche il vero sconfitto in casa PD è il governatore pugliese Michele Emiliano.
A Martina Franca eletto alla Camera dei Deputati, Giampaolo Cassese del Movimento 5 Stelle che ha sconfitto il deputato uscente del centrodestra Gianfranco Chiarelli e Donato Pentassuglia, che resta quindi a fare il consiglio regionale.
Una vera e propria “valanga” a 5 stelle nei collegi uninominali. Che ha vinto le otto sfide al Senato. A Nardò Barbara Lezzi ha sconfitto Massimo D’Alema, e Teresa Bellanova , a Lecce Romano supera Luigi Vitali (Forza Italia) e Dario Stefano (Pd) . Unico collegio in bilico a Foggia, alla Camera, con Di Donna in leggero vantaggio su Menga. Le altre quindici sfide sono del M5s.
A Bari per il M5S eletto anche Paolo Lattanzio con 51.935 voti ed il 43,3% dei voti. In Basilicata dove hanno votato il 71,1% degli lettori rispetto al 69,2 del 2013 il successo del Movimento 5 Stelle è netto, ben oltre il 40%, che consentirà l’elezione alla Camera anche del presidente del Potenza Calcio, Salvatore Caiata, espulso una decina di giorni fa dal Movimento perché indagato per riciclaggio. Il M5S ha vinto anche gli altri due collegi uninominali lucani.
La competizione elettorale in Basilicata ha evidenziato la clamorosa sconfitta nei numeri, del Pd, cioè del partito che è alla guida della Regione e, con la coalizione di centrosinistra, finita alle spalle del Movimento 5 Stelle e persino della coalizione di centrodestra. Netta è stata la sconfitta della coalizione di centrosinistra nell’unico collegio uninominale al Senato: a scrutinio completato in 540 sezioni su 681, Gianni Pittella presidente del Gruppo Socialisti e democratici al Parlamento europeo e fratello del governatore lucano, Marcello Pittella con il 22,5%, è lontanissimo dal 41,3 del vincitore Saverio De Bonis (M5S) , venendo distaccato anche dal candidato del centrodestra Pasquale Pepe (26,3).