La vita condominiale non sempre si rivela confortevole. Molto spesso all’origine delle contestazioni c’è la diffusa sensazione che si stia spendendo troppo per le spese condominiali: dalla portineria alle pulizie, dal riscaldamento alla manutenzione. Risparmiare, in realtà è possibile, rispettando le regole di ripartizione del Codice civile, salvo le possibili deroghe ammesse dalla legge.
Il criterio di ripartizione più noto è quello dei «millesimi di proprietà» che vengono sempre indicati quasi sempre in una tabella allegata al regolamento condominiale, che sono corrispondenti secondo criteri abbastanza complessi e non regolati per legge al valore dell’appartamento rispetto al totale. Con le tabelle dei millesimi vengono tra l’altro divise le spese necessarie per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di facciata, cortili, tetto, lastrici solari a uso di tutti, portoni, passi carrai, androni e vestiboli all’ingresso, giardino, i locali comuni come ad esempio la portineria, i vani delle caldaie, gli impianti dell’acqua calda e del riscaldamento centralizzati ed i muri interni delle scale.
Per altri tipi di spesa invece vengono usati dei criteri differenti. Ad esempio per gli interventi sul terrazzo (lastrico solar) in uso esclusivo a un condòmino, a quest’ultimo spetta 1/3 della spesa, e i 2/3 restanti agli altri condòmini che risultano coperti dallo stesso lastrico . Le spese delle scale, tranne i muri interni, competono esclusivamente a coloro che se ne servono però con il 50% dell’importo diviso in base al piano . Per esempio, in uno stabile con tre piani, il terzo paga tre quote, il secondo due e il terzo una, quindi quel 50% va diviso in sei parti, e l’altra metà in base ai millesimi; lo stesso criterio serve a ripartire anche le spese per installazione e manutenzione dell’ascensore ma la ripartizione deve avvenire solo tra gli inquilini che che hanno diritto ad utilizzarlo. Altre spese, come per le antenne centralizzate Tv vanno invece divise in parti uguali
Definito il metodo di ripartizione, bisognerebbe rivolgere la propria l’attenzione su come sia possibile spendere di meno, risparmiare. Le soluzioni principali sono tre: ragionare sui capitolati e sui preventivi di spese, con l’aiuto dell’amministratore e dei consiglieri, anche sulla base di preventivi da richiedere a più imprese edili che sempre di più si stanno concentrando sulla manutenzione, in conseguenza della crisi delle costruzioni; sfruttare l’occasione del bonus fiscale pari al 50% delle spesa per i lavori di manutenzione (e del 65% per gli interventi di risparmio energetico); mettere a reddito i beni comuni, affittando la portineria o i posti auto in cortile o la facciata cieca per affissioni pubblicitarie. In questa maniera i costi condominiali scendono sensibilmente per la soddisfazione di tutti.