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22 Luglio 2024 18:02
22 Luglio 2024 18:02

Addio a Eugenio Scalfari. Il giornalismo è in lutto: è morto il fondatore di Repubblica

L'annuncio del quotidiano fondato nel 1976. Innovatore e influente 'padre' del nuovo giornalismo italiano, che ha fatto scuola nel mondo. Negli ultimi anni, dopo una lunghissima carriera da giornalista, si è dedicato soprattutto alla scrittura

Il mondo del giornalismo italiano in lutto: è morto Eugenio Scalfari. Il giornalista aveva 98 anni. Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, è stato il primo direttore-manager dell’editoria italiana, padre de L’Espresso e Repubblica. Dopo aver iniziato gli studi al Liceo Mamiani di Roma, Scalfari si trasferisce con la famiglia a Sanremo (il padre era direttore artistico del Casinò della ‘città dei fiori’) frequentando il liceo classico ‘G.D. Cassini’ dove ebbe come compagno di banco il futuro scrittore Italo Calvino. Nel 1950 si sposò con la figlia del giornalista Giulio De Benedetti, Simonetta, morta nel 2006, da cui ha avuto due figlie, Donata ed Enrica. Dalla fine degli anni Settanta Scalfari è stato sentimentalmente legato a Serena Rossetti, già segretaria di redazione de “L’Espresso”, che ha sposato dopo la scomparsa della moglie Simonetta.

Dopo la giovinezza a Sanremo, dove al liceo classico ebbe come compagno di banco Italo Calvino, inizia a scrivere su alcune riviste fasciste, per venire poi espulso in quanto ritenuto un imboscato. Nei primi anni ’50 inizia con il Mondo di Pannunzio e l’Europeo di Arrigo Benedetti. Nel ’55 con quest’ultimo fonda ‘L’Espresso’, primo settimanale italiano d’inchiesta. Scalfari vi lavora nella doppia veste di direttore amministrativo e collaboratore per l’economia. E quando Benedetti gli lascia il timone nel ’62, diventa il primo direttore-manager italiano, una figura all’epoca assolutamente inedita per l’Italia.

Negli ultimi anni Scalfari si è dedicato soprattutto alla scrittura, anche con una autobiografia uscita per i suoi 90 anni nel 2014 allegata al quotidiano. Nel suo primo romanzo ‘Il labirinto‘, uscito nel ’98, ha affrontato il rapporto tra sentimenti e ragione, il ruolo che il pensiero esercita nella quotidiana esistenza dell’uomo e il contrasto tra aspirazioni profonde e realtà. Temi affrontati poi anche ne ‘L’uomo che credeva in Dio‘, ‘Per l’alto mare aperto‘, ‘Scuote l’anima mia Eros’, ‘La passione dell’etica’, ‘L’amore, la sfida, il destino’

La camera ardente sarà allestita domani in Campidoglio nella Sala della Protomoteca, con l’apertura dalle ore 16 alle ore 19, rende noto in un comunicato il Comune di Roma.

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