Addio a Marella Agnelli vedova dell’ “avvocato” Gianni
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Redazione CdG 1947
Una vita dedicata all’arte, al design e alla fotografia, si è spenta all’età di 91 anni, a Torino, Donna Marella Agnelli zia di Andrea attuale presidente della società bianconera. Il club: “La Juventus, in questa triste giornata, è vicina a tutta la famiglia”. Il 4 maggio avrebbe compiuto 92 anni.
di Francesca Laura Mazzeo
Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli e zia di Andrea, attuale presidente della Juventus. Donna Marella, nata a Firenze il 4 maggio 1927, si è spenta ieri all’età di 91 anni. Da tempo era malata e le sue condizioni negli ultimi giorni erano peggiorate . Dopo aver seguito gli studi superiori e conseguito il diploma in Svizzera, Marella Agnelli ha frequentato “l’Académie des Beaux-Arts” e quindi “l’Académie Julian” di Parigi. Ha iniziato in seguito la sua attività di fotografa a New York quale assistente di Erwin Blumenfeld. Rientrata in Italia, ha collaborato come redattrice e fotografa per la Condé Nast.
Marella designer e collezionista d’arte si era sposata con Gianni Agnelli nel 1953 a Strasburgo. Due i figli della coppia: Edoardo e Margherita, la madre di Lapo, John e Ginevra Elkann. Nel 1977 è stata premiata negli Stati Uniti con l’Oscar del disegno con il premio “Product Design Award of the Resources Council Inc.”. È stata membro dell’International Board of Trustees del Salk Institute di San Diego e dell’International Council del MOMA ( Museum of Modern Art) di New York, oltre a essere vicepresidente del consiglio di amministrazione di Palazzo Grassi a Venezia, nonché presidente de “I 200 del FAI” di Milano e dell’Associazione degli Amici Torinesi dell’Arte Contemporanea di Torino. E’ stata vicepresidente della Commissione Nazionale dei Collegi del Mondo Unito. Nell’ottobre 2000 è stata insignita del titolo di “Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Nel 1973, su richiesta della famosa fabbrica di tessuti svizzera Abraham Zumsteg, ha realizzato una serie di disegni per tessuti d’arredamento. Ad essa sono seguite le collezioni in Italia per la Ditta Ratti di Como, in Francia per gli Stabilimenti Steiner, negli Stati Uniti per la Martex e numerose collezioni per la Marshall Field’s. Nel 1987 ha pubblicato il best-seller “Giardini italiani“, nel 1995 “Il Giardino di Ninfa”, nel 1998 “Giardino segreto“, nel 2007 “Ninfa ieri e oggi“. Successivamente nel 2014 “Ho coltivato il mio giardino” e nel 2015 “La Signora Gocà“.
Marella Agnelli è stata e rimarrà un’icona di stile, uno dei “Cigni” di Truman Capote, tra le donne più eleganti del mondo, capitata in una vita patinata che però non le ha risparmiato dolore. Come la morte dell’amatissimo figlio Edoardo ma anche le liti in famiglia dopo la morte di suo marito Gianni. Un’unione forte la loro, resistente ai forti scossoni della vita, sigillata il 19 novembre 1953 nel castello di Osthoffen a Strasburgo.
La riservatezza è stata una delle grandi forze di questa donnache ha sempre cercato di fare della sua condizione,sicuramente straordinaria, normalità. Il padre di Marella, Filippo Caracciolo Principe di Castagneto, era uno scrittore saggista e diplomatico, è stato Sottosegretario di Governo alla fine della seconda Guerra Mondiale e, successivamente, Segretario Generale del Consiglio d’Europa. La madre, Margaret Clarke, era americana, nata a Peoria, nell’Illinois. Aveva due fratelli amatissimi, Carlo Caracciolo, fondatore nel 1955 insieme a Eugenio Scalfari del gruppo editoriale L’Espresso-La Repubblica e Nicola Caracciolo, storico giornalista, autore televisivo.
Immenso anche il suo amore per gli animali, per la natura e per i giardini di cui è diventata una delle più importanti esperte del mondo. Negli ultimi anni ad avere le sue cure à stato il giardino della sua casa di Aïn Kassimou, “l’occhio della fonte” in dialetto berbero, a Marrakech, dove ha vissuto gran parte del tempo. Una casa amatissima che ha segnato un cambiamento radicale della sua vita, costruita insieme all’architetto Gae Aulenti e all’arredatore e giardiniere Federico Forquet. Nel suo libro biografico e fotografico “Ho curato il mio giardino” (Adelphi editore) scritto insieme alla nipote Marella Caracciolo Chia. , Donna Marella scriveva: “Sapevo che questo progetto mi avrebbe portato conforto”.
Marella è stata la moglie ideale di Gianni Agnellil’uomo considerato il più “potente d’Italia”. Elegante, discreta., disposta ad accettare la sua libertà, sapendo stargli vicina e lontana. Anche lei, come suo marito, parlava inglese fin da bambina. Non rivendicava potere né ruoli pubblici. Trovava pace e rifugio nell’oasi di Villar Perosa, e a Villa Frescot sulla “discreta” collina torinese, amante della cura dei giardini, tifoso della Juventus, sostenitrice dell’istituto oncologico di Candiolo. Molto forte era il legame con sua cugina Allegra, la seconda moglie di Umberto Agnelli. E il rifugio sulla collina torinese, Villa Frescot.
Donna e personaggio internazionale non soltanto per riflesso del celebre marito, Marella Agnelli ha sempre condotto una vita che non ha offerto spazio e spunti alle cronache mondane se non in qualche occasione esclusiva. Era di casa a New York così come a Sankt Moritz, ma amava molto trascorrere la maggior parte del suo tempo a Torino dove, assieme al marito, frequentava Romilda Bollati di Saint Pierre, Maria Cattaneo, Mariella e Antonio Marocco e pochissime altre persone riservate come lei. Ma l’amica che vede più frequentemente è Evelina Christillin, verso la quale ha un rapporto quasi materno , la moglie di Gabriele Galateri di Genola, alla quale nelle loro passeggiate in collina confessa sovente le pene per lo stato di salute che nel novembre del 2000 portarono al suicidio del figlio Edoardo.
Passata la soglia dei settant’anni sono stati i nipoti,John futuro presidente della Fiat, Lapo e Ginevra nati dal primo matrimonio della figlia Margherita con Alain Elkann, a tenerle spesso compagnia . Ma anche Pietro, Sofia, Maria, Anna e Tatiana nati dal secondo matrimonio con Serge de Phalen. La morte del figlio prediletto Edoardo e la malattia del marito che seguirà nel 2003 diradano la sue comparse in pubblico con le tristi eccezioni dei lutti e di quella contesa con la figlia Margherita per una di quelle vicende ereditarie purtroppo molto spesso presenti alla scomparsa dei proprietari di grandi patrimoni. Una m0ntagna di carta giudiziarie che si è andato esaurendo col procedere della malattia accompagnato mano a mano dal giusto riservato silenzio.
Ma tutto ciò non è stato abbastanza per tenersi lontano dal dolore. Il suicidio di suo figlio Edoardo. La rottura con la figlia Margherita con cui era insieme ad assistere l’Avvocato sul letto di morte. Successivamente sarebbe emersa la questione dell’eredità. Ma Marella Caracciolo in Agnelli è sempre rimasta fedele alle indicazioni del marito: la Fiat non era una villa plurifamiliare che potesse essere divisa; bisognava individuare un capofamiglia, garantirne la successione. Questo è stato il ruolo finale di Marella. Vissuto con immensa dignità, eleganza e stile nel silenzio, sino all’ultimo giorno. I funerali si svolgeranno in forma privata.
La Città di Torino ha espresso la propria vicinanza alla famiglia Agnelli per la scomparsa della signora Marella. “Nel ricordo di una figura – dice la sindaca Chiara Appendino – che negli anni, per il nostro Paese e non solo, ha rivestito un ruolo importante nel mondo dell’arte e della cultura”. “Con Marella Agnelli – ha detto il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino – scompare una figura illustre che ha accompagnato la storia torinese del 900 con grandissimo garbo. La sua eleganza e la sua riservatezza colpivano, erano impagabili ed ora non posso che fare le mie più sentite condoglianze a John, Lapo, Ginevra e all’intera famiglia“.
Anche dalla squadra di famiglia arriva un ricordo: “La Juventus saluta con commozione Donna Marella, che ci ha lasciato oggi. Nata a Firenze, Marella Caracciolo di Castagneto nel 1953 sposò Gianni Agnelli, e restò al suo fianco fino al 2003, anno della sua morte“. È il pensiero della Juventus nel giorno della morte di Marella Agnelli, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli e zia dell’attuale presidente bianconero Andrea. “La Juventus, in questa triste giornata, è vicina a tutta la famiglia Agnelli, alla quale porge le più sentite e affettuose condoglianze“.
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