A Martina Franca, la Regione Puglia versa ai “privati” oltre 46mila euro di canoni di locazione mensile a privati per appena 6 locali in affitto al servizio sanitario dell’ASL . Un importo che supera annualmente il mezzo milione di euro, senza poi sommare le altre realtà fuori paese. Come è possibile questo? Con quali criteri si è arrivati in questi dieci anni di governo Vendola a sottoscrivere contratti di locazione a canoni annui così elevati? Tenendo presente che si parla solo di costi inerenti i contratti di locazione dei locali, la situazione del bilancio regionale pugliese è paradossale. Anche perché se si iniziasse ad usare un criterio diverso da quello sempre usato (criterio che ci sfugge), le economie fino ad oggi disperse impropriamente, considerando la situazione di crisi economica, sarebbero potute servire ad un’azione politica più incisiva nei riguardi di chi è sulla soglia della povertà.
“Come i martinesi hanno potuto sempre confermare, la mia iniziativa è rivolta a quella soglia di cittadinanza che è in difficoltà per colpa delle situazioni variabili” – interviene il consigliere comunale Antonio Fumarola del NCD-Area Popolare – “disoccupazione, crisi economica, emergenza sanitaria e previdenza sociale si combattono con maggiore assistenza domiciliare pubblica, con maggiori incentivi alle imprese, sgravi fiscali sulle assunzioni dei giovani, diminuzione delle accise regionali, tagli dei consorzi inutili, tagli ai costi della politica e come è da giorni sotto gli occhi di tutti, eliminazione delle buone uscite per chi ha amministrato in malo modo la Regione Puglia. A tutt’oggi – conclude Fumarola – anche se la poltrona da assessore regionale è stata più volte riscaldata, perché non ho mai letto sui giornali rilasciare una dichiarazione/denuncia politica da parte di chi ha amministrato la regione sui costi dei locali Asl suddetti?“