Alle prime luci di questa mattina gli agenti della DIGOS della Questura di Taranto, su delega dell’autorità giudiziaria, ha eseguito perquisizioni e notificato avviso di garanzia a carico di 12 soggetti, tutti tarantini, ritenuti responsabili dell’aggressione ai giocatori e allo staff del Taranto F.C., avvenuta nel corso di un allenamento dello scorso 22 marzo. Nell’occasione sono state avviate le procedure per l’irrogazione del DASPO.
Agli indagati sono contestati, in concorso tra loro, una pluralità di reati tra i quali percosse, lesioni aggravate, violenza privata, fabbricazione o commercio di materiale esplodente, esplosioni pericolose, porto d’armi e di oggetti atti ad offendere, lancio di materiale pericoloso e scavalcamento ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive. La protesta sarebbe poi degenerata in atti di violenza trasformandosi in una vera e propria spedizione punitiva contro la squadra e soprattutto nei confronti di alcuni giocatori accusati, da più parti, come i veri responsabili del declino del Taranto F.C.
Il primo allarme alla sala operativa del 113 della Questura di Taranto di quanto stava accadendo, venne inviato da una signora che abitava vicino allo stadio la quale chiamò il pronto intervento per segnalare l’esplosione di tre bombe carte all’interno dello stadio. La Polizia di Stato ha reso noto che i giocatori aggrediti del Taranto F.C. hanno reso deposizioni con grande difficoltà e timore rendendo più difficoltose le indagini per risalire ai responsabili di quella folle azione di violenza. Incredibilmente all’interno dello spogliatoio “Si era formata una squadra nella squadra” ha raccontato un investigatore.
Secondo le le indagini, ricostruite oggi dal vice questore aggiunto Pierfranco Amati e dal commissario capo Carlo Cattaneo, i soggetti (insieme ad altre 12-15 persone almeno, tra le quali 3 donne) fecero irruzione, forzando il portone di ingresso, nell’area di allenamento dello stadio “Iacovone” di Taranto per protestare contro la squadra, ritenuta responsabile di prestazioni deludenti e non ultima, la sconfitta contro la Paganese.
Gli attuali indagati, componenti di un gruppo di almeno 20 persone appartenente alla tifoseria “ultras” della curva nord, il 22 marzo scorso avrebbero fatto irruzione, forzando il portone di ingresso, nell’area di allenamento dello stadio “Iacovone” per inscenare una protesta contro la compagine sportiva ionica, ritenuta responsabile di una serie di prestazioni “deludenti”. Gli indagati vengono considerati una parte, seppur consistente, di un gruppo di almeno 20 persone e pertanto sono in corso ulteriori indagini ed accertamenti finalizzati ad identificare gli altri responsabili.
Il Taranto, che militava nel campionato di Lega Pro girone C, è già retrocesso in Serie D con una giornata di anticipo rispetto alla fine del campionato.