ROMA – E’ stato identificato e tratto in arresto il complice di Roberto Spada, nell’aggressione ai giornalisti Daniele Piervincenzi ed il filmaker Edoardo Anselmi del programma “Nemo-Nessuno Escluso” trasmesso dalla RAI. Si tratta di Ruben Nelson Alvez del Puerto, uruguaiano 28 anni, a cui la Dda di Roma che ha coordinato le indagini dei Carabinieri del gruppo Ostia comandato dal colonnello Toscani , ha contestato le lesioni e la violenza privata aggravate dal “metodo mafioso“.
Piervincenzi e Anselmi furono picchiati brutalmente lo scorso 7 novembre poichè “facevano domande sui legami tra Spada e CasaPound” alle quali il Spada aveva reagito “ostentando in maniera evidente e provocatoria una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e quella conseguente intimidazione propria delle organizzazioni mafiose“.
Era difficile non riconoscere Alvez , un “uomo di un metro e novanta robusto, capelli neri, barba sul volto. Berretto e tuta sempre addosso”. “I filmati danno contezza di una piena e totale adesione dell’Alvez alla condotta dello Spada – come scrive il gip nell’ordinanza che ha disposto il carcere per Alvez – con cui condivide e supporta gli argometi circa i problemi del quartiere. E’ indubbio che Alvez non solo assiste all’impiego del metodo mafioso, ma ne è compartecipe supportando con l’aggressione all’Anselmi la manifestazione del potere criminale“.
Come documentano le immagini, Alvez, “prima assiste divertito alle offese di Spada, poi da manforte con le argomentazioni , ancora garantisce la sua presenza e il suo pronto intervento“. “Alvez – sottolinea ancora il Gip – è forte della stessa impunità derivante dall’operatività dei meccanismi di assoggettamento sul territorio e di quanti vi abitano e della conseguente omertà che ne deriva”. Infine con riferimento alle esigenze cautelari si legge: “Sono le stesse che valgono per Roberto Spada. Apprezzata peraltro l’allarmante pericolosità dell’Alvez che sebbene scarcerato da pochi mesi e dopo un periodo di detenzione durato quasi 4 anni non ha alcuna remora a rendersi protagonista di pubbliche aggressioni“.
Proprio nella giornata di oggi è stato rinviato a giudizio l’ex dirigente della Polizia di Stato del commissariato di Ostia, Antonio Franco, insieme ad altre sette persone tra le quali, Mauro Carfagna, gestore di alcune sale scommesse di Ostia. Mentre sul litorale si consumava la guerra tra clan che dagli anni ’90 seminava bossoli e morti ammazzati per le strade del X Municipio della Capitale, il poliziotto inviato per inchiodare delinquenti e malavitosi, stando all’accusa, copriva la presenza di Ottavio Spada nelle sale slot dell’amico imprenditore.
Secondo le accuse avanzate dal pm Mario Palazzi il poliziotto e facilitava gli interessi di Carfagna aiutandolo a eludere i controlli nei suoi locali. In cambio l’imprenditore consegnava come ricompensa del denaro al Franco . Per questo l’ex commissario è stato accusato anche di “corruzione”, oltre che di “rivelazione del segreto d’ufficio, soppressione di atti, falsità e false dichiarazioni al pm”. A stabilire il rinvio a giudizio la gup Anna Maria Gavoni, che ha accolto le richieste avanzate dal sostituto procuratore Mario Palazzi.
Il gip al momento di spiccare l’ordinanza di arresto di Ottavio Spada , non ha dubbi: “Non solo s’interessa della gestione del bar (interno alla sala giochi Star Vegas di via delle Canarie, ndr), ma è una sorta di protettore e socio occulto delle sale gioco”. Ottavio Spada è il cognato di Fabrizio Ferreri, fratello di Alessio, gambizzato nell’agguato di pochi giorni fa all’interno di una pizzeria di via delle Canarie, ad Ostia.