di Antonello de Gennaro
Pensavo di conoscere abbastanza bene la città di Taranto che mi ha dato i natali ed i suoi cittadini, in particolare conoscenti ed amici della mia generazione con cui sono cresciuto, ma avevo visto male.
Oggi pomeriggio mentre mi trovavo a Taranto per porgere l’ultimo saluto ad un amico spentosi, all’uscita della chiesa, la centralissima Parrocchia del Carmine sono stato vergognosamente aggredito da un tale l’ avvocato Carlo Fiorino, amministratore unico e rappresentante legale della clinica tarantina Casa di Cura San Camillo, il quale mi ha accusato pubblicamente di averlo diffamato, urlando e ricoprendomi di improperi davanti a tanta gente, dimenticandosi che qualche minuto prima era andata via la salma del povero comune amico defunto, e cercato ripetutamente di aggredirmi, venendo (per sua fortuna) fermato ripetutamente da un suo nipote Luca Rinelli, che conosco praticamente bene, molto bene…da 40 anni, che lavora con lui.
Tutto ciò all’uscita della funzione religiosa ed alla presenza a pochi metri dell’accaduto dell’ Avv . Vincenzo Di Maggio, assolutamente estraneo ai fatti, attuale Presidente dell’ Ordine degli Avvocati di Taranto, che auspichiamo adotti dei provvedimenti disciplinari dinnanzi ai comportamenti del Fiorino, che denunceremo anche all’ Ordine forense di Taranto ed a quello nazionale attraverso un’esposto.
Le volgari accuse del Fiorino nei miei confronti erano una incivile reazione relativa al nostro articolo pubblicato la scorsa settimana (vedi QUI) in cui davamo notizia, e come noi l’hanno fatto anche altri organi di stampa tarantini, dell’intimazione dell’ ASL di Taranto ad una clinica di Taranto, la Casa di Cura Bernardini del valore di circa 1milione e mezzo di euro, per una vicenda analoga, cioè “fotocopia”, all’ingiunzione di restituzione alla Clinica San Camillo di 13 milioni di euro alla Regione Puglia per un ragione molto chiara: entrambe le cliniche, secondo gli ispettori della ASL Taranto, avrebbero chiesto il rimborso per prestazioni (nel caso specifico ricoveri) ben differenti da quelli erogati in realtà.
La controversia è finita dinanzi i giudici della seconda sezione del Tar di Lecce che hanno respinto il ricorso della Clinica Bernardini di Taranto, legittimando conseguentemente il provvedimento della Regione Puglia, e hanno trasmesso le carte ai magistrati della Procura, i quali adesso dovranno decidere come sembra che la richiesta di rimborso per prestazioni diverse da quelle effettuate configuri anche reati penali.Vicenda “fotocopia” dell’accertamento ispettivo svolto alla clinica San Camillo. I parenti di Fiorino (amministratore unico della Clinica San Camillo) ed alcuni ignoti “scagnozzi” che lo accompagnavano hanno continuato nelle loro minacce fisiche e verbali costringendomi con minacce ed aggressioni di lasciare la piazza antistante la Parrocchia del Carmine (che è un luogo pubblico) arrivando a seguirmi sino alla mia autovettura fotografandone la targa.
Ho provato a chiamare il 113 della locale Questura di Taranto, ma l’operatrice mi ha riferito che non aveva macchine e personale a disposizione per un intervento. Ecco ancora una volta la conferma che il degrado della vita sociale di Taranto è sempre più vicina a quella romanzata del film “Gomorra” ! Forse per avere l’intervento di una volante bisogna farsi accoltellare, sparare o prendere a botte. Inutile cercare l’addetto stampa della Questura di Taranto. Il suo telefono squillava a vuoto e nessuno risponde o richiama.
L’ avvocato Fiorino ed i suoi parenti denunciati. Chiaramente davanti a questo volgare atto di inciviltà mi sono recato presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto dove ho denunciato l’accaduto attraverso il deposito di una bella querela ai responsabili della vile aggressione e diffamazione alla Procura della Repubblica di Taranto. E questa volta il signor Carlo Fiorino dovrà sedersi ad un tavolo privo di panno verde. Quello degli imputati.
Se questa gentaglia tarantina crede di intimorirci e di mettere a tacere la nostra voce giornalistica, ha fatto male i conti. Noi non abbiamo paura e continueremo imperterriti a raccontare tutto ciò che nel bene o nel male accade anche a Taranto. Una città ormai sempre più vicina al degrado sociale. Dove della gente che definire “feccia” è dir poco, crede di poter fare ciò che vuole.
Aggiornamento. L’ avvocato Fiorino tramite Facebook (procedura a dir poco insolita per un avvocato) ha contestato il nostro articolo che riguardava la posizione della Clinica San Camillo contro l’ ASL Taranto, che ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica che ora sta indagando. naturale quindi che i rappresentanti legali delle cliniche siano automaticamente iscritti nel registro degli indagati. Altrimenti la magistratura e la polizia giudiziaria come farebbero ad indagare ? Ci consola che anche l’edizione pugliese del quotidiano LA REPUBBLICA abbia trattato la vicenda esattamente come abbiamo fatto noi.