Avviata la fase operativa con il percorso di accorpamento delle Camere di commercio di Taranto e di Brindisi in ossequio a quanto previsto dalla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione. Come è noto, il testo prevede, tra le altre cose, la ridefinizione delle circoscrizioni territoriali camerali, dalle attuali 105 a non più di 60, “mediante accorpamento sulla base di una soglia dimensionale minima di 75mila imprese e unità locali iscritte o annotate nel registro delle imprese”.
Le giunte camerali delle Camere di Commercio di Brindisi e Taranto hanno già deliberato l’avvio del processo di accorpamento in ragione delle affinità presenti storicamente nel tessuto economico, associativo e sociale dei due territori.
Un ulteriore passo è stato compiuto nell’ultima riunione del Consiglio camerale di Taranto tenutasi il 7 settembre che ha dato pieno mandato al Presidente Cav. Luigi Sportelli ed alla Giunta di intraprendere le azioni e le procedure necessarie per completare il percorso.
“Questo accorpamento – spiega Sportelli – porterà alla creazione di una delle più grandi Camere di Commercio di Puglia non solo in termini di presenza delle imprese. Il nuovo Ente, infatti, potrà far valere a livello nazionale il suo importante peso specifico che deriva dalla presenza di insediamenti industriali strategici per lo Stato, da un diffuso e capillare sistema produttivo che abbraccia tutti i comparti (agricoltura, industria, commercio, artigianato, turismo), dalle grandi infrastrutture logistiche di portata internazionale (due porti e due aeroporti) che dovranno, ancora meglio, essere messe a sistema come leva fondamentale ed imprescindibile della crescita e dello sviluppo economico del territorio”
“Questa sarà l’unica Camera di commercio in Italia – aggiunge Sportelli – che si affaccia su due mari, l’Adriatico e lo Jonio, un ponte concreto tra le due sponde della Puglia. Un progetto ambizioso, quindi, che migliorerà il livello di servizio dei nostri Enti che ancora di più sapranno cogliere le necessità delle imprese e rispondere alle loro rinnovate esigenze. Una prova concreta, infine, di come il Sistema camerale sia in grado di riformarsi, non solo a parole, ma nei fatti, senza autoreferenzialità, salvaguardando i presidi originari delle due strutture camerali, ma con lo sguardo rivolto soprattutto e prioritariamente al bene dei territori e delle imprese”.