Con un comunicato stampa l’ associazione ATTIVA LIZZANO ha reso noto di aver appreso dell’avvio di un nuovo procedimento autorizzativo riguardante la riapertura della discarica ex Vergine e attualmente Lutum, formalmente ubicata nell’isola amministrativa del Comune di Taranto, ma di fatto a due passi dal Comune di Lizzano e Fragagnano. Più precisamente l’8 agosto 2024 dall’Ente Provincia di Taranto è stato pubblicato l’avviso con il quale si dà avvio al procedimento relativo ad un’istanza di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) presentata dalla Lutum S.r.l. per la riattivazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi (IPPC 5.3 e 5.4). Tale avviso è stato inviato con PEC anche ai comuni di Taranto, Fragagnano, Lizzano, Monteparano, Faggiano e Roccaforzata, ma nessuno di questi ha divulgato la notizia ai cittadini.
Si consideri, inoltre, che la nota di avvio del procedimento è stata pubblicata sulla pagina “Tutela e Valorizzazione Ambientale”, ad un link del tutto sconosciuto mai utilizzato prima. Solo i pochissimi che con hanno ricevuto la nota di avvio del procedimento ci potevano accedere, in quanto la lettera conteneva il link per accedere alla documentazione. Questo ha fatto sì che i termini per presentare osservazioni siano scaduti per tutti (enti e comuni interessati, associazioni e cittadini). Per dare effettivamente la possibilità di partecipare al procedimento come prevede la legge, andava fatto subito un comunicato stampa quando l’8 agosto è stato pubblicato l’avvio del procedimento, ennesimo tentativo di riaprire la discarica, ma sulla questione è calato un silenzio assordante per i cittadini e imbarazzante per gli enti che hanno lasciato la PEC nel cassetto.
Lutum_provincia-di-TarantoRicordiamo che la Lutum srl aveva già presentato una richiesta di AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) nel 2022 a seguito della quale il 14 luglio 2023 sono scesi in piazza a Lizzano migliaia di cittadini di tutte le età e sono state presentate tantissime manifestazioni di contrarietà da parte di tanti comuni e associazioni (tra cui Attiva Lizzano), ma anche di semplici cittadini, tutti uniti per dire “NO” alla riapertura della discarica. Tutto questo mentre è ancora in corso un processo penale per disastro ambientale (proprio ieri c’è stata l’udienza per l’esame dei CTU) e i cittadini attendono il completamento dei lavori per la messa in sicurezza del sito della discarica.
“Non possiamo sapere perché la Lutum abbia speso tempo e denaro per la richiesta di AIA del 2022, per poi ricominciare da zero due anni dopo con la richiesta di PAUR. Di sicuro diciamo NO alla riapertura della discarica che per troppi anni ha ammorbato i cittadini con miasmi puzzolenti, costringendoli a tapparsi in casa per non sentire gli olezzi provenienti dalla discarica” si legge nella nota dell’ associazione che informa che “Per questo, a breve, presenteremo comunque le nostre manifestazioni di contrarietà alla riapertura dell’ecomostro e invitiamo enti, associazioni e tutti i cittadini a fare lo stesso perché il diritto alla salute e all’ambiente, “anche nell’interesse delle future generazioni” come recita l’art. 9 della Costituzione Italiana, non può essere sacrificato solo perché è scaduto il termine di 30 giorni scritto in un atto che nessuno conosceva.
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che è anche il presidente della Provincia di Taranto tace su tutto questo esattamente come tace anche il quotidiano la Gazzetta del Mezzogiorno, il cui co-editore Antonio Albanese controlla la Lutum. Stampa libera o stampa spazzatura ? Il giudizio come sempre lo lasciamo ai lettori.