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3 Dicembre 2024 18:18

Allo stadio Iacovone la conferma: i tarantini partecipano solo quando non si paga nulla. Che tristezza….

La partita di beneficenza organizzata allo stadio di Taranto, nonostante fosse trasmessa in diretta sulle reti Sky, con in campo le Nazionali Cantanti e Magistrati, che si sono affrontate solo con un fine benefico, si è rivelata un vero"flop" ed ha mostrato a tutt' Italia la pochezza dei tarantini. Loro partecipano solo quando è gratis.

di Antonello de Gennaro

La città di Taranto, i suoi concittadini hanno mostrato  ieri sera, davanti alle telecamere di Sky, quindi innanzi agli occhi di tutt’ Italia lo squallore regnante e prosperante nel capoluogo jonico. Lo stadio praticamente semivuoto, uno spettacolo che nessuno poteva immaginare e sperare. Una visuale di  spettacolo triste e desolante. Grazie al cuore e la grande solidarietà di appena tremila spettatori (su 200mila  abitanti di Taranto) grazie ai quali si sono sfiorati i 20mila euro d’incasso, è finito nelle casse bisognose delle sue associazioni benefiche Fondazione Ant Italia Onlus che da oltre trent’anni fornisce assistenza medica specialistica gratuita a domicilio ai malati di tumore in 9 regioni italiane, e l’Associazione Iris Pcr-Og-Onlus che circa 10 anni offre e  garantisce un impegno incessante nell’ambito dell’assistenza sociale, sanitaria e psicologica ai pazienti oncologici, ponendo al centro della propria attività benefica la donna malata. Soldi arrivati nelle casse della associazioni, anche grazie al grande gesto di sostegno offerto alla manifestazione da Francesco Pugliese, tarantino “verace”,  amministratore Delegato e Direttore generale della CONAD in tutt’ Italia,  che aveva coperto e pagato le spese di tutta l’organizzazione.

Francesco Pugliese e Mons. Santoro
Francesco Pugliese e Mons. Santoro

La nazionale cantanti, ovunque vada in campo in tutt’ Italia, attira gente sugli spalti  raccoglie fondi, ed ovunque giochi è un “evento”.  Queste le belle (inascoltate)  parole dell’ Arcivescovo di Taranto Mons. Santoro, che ha dato il calcio d’inizio inutili. “Che questo sia un momento di competizione bella e di speranza della città. Le risorse di Taranto sono straordinarie. Il volontariato e il terzo settore sono risorse prioritarie e tutto ciò che serve a valorizzare e a tirar fuori le risorse nascoste della città sono un aspetto positivo. La proposta di tirare il meglio di Taranto, metterlo a servizio del bene comune è quello che aiuta, un’occasione come la “Partita per la vita” è una bellissima occasione, di solidarietà, di festa e di speranza per tutti. La proposta che facciamo in tutte le occasioni , nelle processioni, nelle tavole rotonde, negli incontri è che se siamo uniti riusciamo ad affrontare i problemi e a dare una risposta positiva. Come nella partita, nel gioco, ci può essere uno bravissimo, ma se non c’è gioco di squadra il campionato non si vince”.

Una brutta serata, nello stile della “peggiore” Taranto, capace di farsi conoscere per il suo squallore, per la sua pochezza. Una Taranto che perde le occasioni per far perdere ancora una volta la faccia alla propria la città. In una città che ha la fortuna di avere uno stadio che potrebbe ospitare per strutture partite da serie A o da grandi concerti,. Una città che ieri sera è stata la grande “assente”. Gli unici tarantini a cui rivolgiamo la nostra stima, il nostro grazie, il nostro consenso sono quelli che erano sugli spalti con il loro striscione, efficace e e composto:  i tifosi della prevenzione”, quei tarantini che hanno comprato il biglietto, ben consci di fare un’opera di bene, più di assistere ad una partita. Quei tarantini che hanno voluto “esserci”, nonostante l’errore degli organizzatori di prevedere ed organizzare la partita in notturna il 31 di ottobre !

CdG Tifoei prevenzione

Emblematiche la dichiarazione di Neri Marcorè, rappresentante della Nazionale Cantanti, il quale ha detto che “se ci fosse stata più gente sarebbe stato meglio, cercheremo di guardare più in alto. La città ha i problemi che conosciamo tutti, dal punto di vista paesaggistico credo che sia unica al mondo. Si pensa a tutte le cose che son state decise politicamente anni fa e tanti disastri sono stati fatti. Spero che venga restituita ai tarantini come merita, per la sua bellezza,restituita all’Italia intera, ai turisti” e di Francesco Pugliese, che a bordo campo ha commentato con una giusta amarezza: ”tutto l’incasso sarebbe andato alle due associazioni. Il dispetto chi l’ha fatto? Se lo hanno fatto, è stato fatto a queste due associazioni. Questa manifestazione aveva un solo obiettivo, accendere i riflettori su una città che soffre e ha tanti problemi e che in questo momento è in diretta su Sky, non credo ci siano tante occasioni come queste e forse ciò non è stato compreso da tutti i tarantini. Non conosco contestazioni perché personalmente non ne ho ricevute. Quello che so è che come organizzazione e come azienda, sponsorizziamo la nazionale cantanti ormai da un decennio, andiamo negli stadi di tutta Italia. Se c’è stata contestazione e qualcuno mi ha parlato di un boicottaggio, sappiano che hanno tolto soldi a delle associazioni che operano per i tarantini. Aldilà dei media partner e di quello che si è scritto, sono lontano da questa città da oltre 30 anni, non ho tutte le conoscenze che servono, ci serviva qualcuno che ci mettesse in condizioni ed in contatto per abbattere il più possibile questi costi relativi all’organizzazione e realizzare dall’incasso quanto più possibile. Il lavoro è stato fatto in maniera egregia, il Comune ha dato gratuitamente lo stadio. Le due squadre di Taranto (Taranto F.C. ed Hellas Taranto n.d.r.) sono intervenute per pagare gli stewarts che sono qui. Noi abbiamo pagato tutto il resto, la diretta di Sky. Abbiamo seminato bene ma abbiamo raccolto poco e ci dispiace. Se avessimo preso questi soldi spesi per l’organizzazione di tutto questo, e li avessimo dati direttamente alle associazioni forse avremmo fatto meglio. Però oggi non si sarebbe potuto parlare di Taranto. Fatevi questa domanda, tutti insieme e pensate ad un fatto: è giusto contestare, è giusto riflettere su quanto c’è da fare e quello che è stato fatto male ma questa era una operazione che invece cercare di guardare al futuro che deve essere migliore per questa città. Evidentemente non siamo stati in condizione e capaci di motivare nella maniera corretta ce ne dispiace molto”.

Erano quasi inesistenti i tarantini sugli spalti. Dove erano finite le molteplici associazioni civiche ed ambientaliste di Taranto, sempre pronte a manifestare contro tutto e tutti, usando lo slogan “Taranto Libera” pur di apparire sui giornali ed in tv ? ? ? E dove erano ieri sera gli associati della Confcommercio, della Confesercenti, della Cna, della Confindustria, della Confagricoltura ? Dove erano i tifosi del Taranto e dell’ Hellas, quelli dell’ Associazione onlus Fondazione Taras.  Tutti insieme, ignobilmente assenti. Eppure  sono andati esauriti da mercoledì sera i settecentocinquanta biglietti destinati ai tifosi del Taranto F.C. , per il derby che si giocherà a Gallipoli.

Ma i soldi per il biglietto e la benzina per andare sino a Gallipoli, in tal caso ci sono… I tifosi, gli sportivi, i tarantini, per una notte avrebbero potuto e dovuto essere protagonisti , collaborando al successo (mancato)  un “evento” per lanciare tramite le telecamere di SKY un segnale, un messaggio,  e far capire che la città di Taranto, volendo….. potrebbe unirsi al di là degli interessi di parte o personali, potrebbe (e dovrebbe) rimboccarsi le maniche, e remare tutti quanti insieme per ricostruire una città distrutta, economicamente, socialmente ed ambientalmente. Una città distrutta alle vecchie malsane abitudini assistenzialiste, di prosperare e guadagnare alle spalle dello stabilimento siderurgico dell’ ILVA per oltre 50 anni, o di “campare” grazie  a quello che fu il vecchio caro Arsenale della marina Militare, o dalle commesse degli Enti pubblici locali.

Dinnanzi ai tarantini che, nonostante l’umidità,  ieri sera   erano allo stadio Iacovone con il loro striscione tifosi della prevenzione, ci inchiniamo grati ed ammirati, mentre ci vergogniamo di ritenere nostri concittadini, quelli che non c’erano. Quei tarantini “specialisti” nell’accorrere quando non si paga nulla, o quando paga qualcun’altro. Quelli del “ce me ne futt a mè !” (trad. “che me ne frega a me ?” ). Quelli che sono corresponsabili dello sfascio di una Taranto, che difficilmente potrà tornare ad essere la Taranto che  abbiamo amato, e che lentamente è  affondata e sprofondata nell’egoismo e nella stupidità di molti tarantini. Troppi.

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Grazie, Antonello de Gennaro

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