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22 Luglio 2024 14:31
22 Luglio 2024 14:31

Alluvione Emilia Romagna, Meloni arrivata a Rimini: incontrerà il governatore Bonaccini

La premier arrivata nelle zone devastate dal maltempo. Anche domani allerta rossa. Rivincita della generazione Z. Descritti spesso impietosamente, si stanno rivelando indispensabili nei soccorsi all'Emilia-Romagna alluvionata

La premier Giorgia Meloni è arrivata questa mattina alle 12:05 all’aeroporto di Rimini, proveniente dal Giappone sull’ aereo di Stato italiano che ha fatto uno scalo tecnico in Kazakistan, ed è atterrato in Italia. per recarsi sui luoghi dell’alluvione che in questi giorni ha devastato l’Emilia Romagna. Dopo il sopralluogo alle zone alluvionate la MeloL’Airbus, una volta sbarcato il premier, è decollato alle 12.32 diretto a Ciampino dove è atteso alle 13.30. Giorgia Meloni è poi salita su un elicottero destinato a Forlì dopo il sorvolo di tutte le zone colpiti dall’alluvione . Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ed il premier Giorgia Meloni, si sono incontrati nel primo pomeriggio a Forlì per un confronto sull’emergenza maltempo in Emilia-Romagna, e successivamente hanno visitato un’area colpita a Faenza.

Nel corso del suo sopralluogo nelle aree colpite dal maltempo, Giorgia Meloni ha fatto tappa anche a Ghibullo. La premier dopo essere atterrata all’aeroporto di Rimini si è spostata in macchina nelle zone alluvionate, per vedere i danni provocati. Una lezione alla sinistra perché la forma è sostanza: nessuna passerella. Il presidente del Consiglio infatti ha visitato, con una piccolissima delegazione, i paesi del Forlivese e del Ravennate. Secondo quanto si apprende la Meloni ha parlato con i cittadini e non si è sottratta a selfie, strette di mano e abbracci. “Siete molto bravi, portare le cose da mangiare nell’acqua… è molto bello quello che fate, mi dispiace”, è una delle frasi che la premier ha rivolto a un volontario di Ghibullo, frazione di Ravenna. La premier ha incontrato gli sfollati, oltre a visitare le aziende e le attività commerciali danneggiate La premier non si è sottratta a selfie, strette di mano e abbracci con i cittadini incontrati in strada.

Uno stile che ha ricevuto il consenso del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, del Pd: “Nessuno sa dove sia la premier Meloni oggi e questo però io penso sia un fatto molto apprezzabile“, ha detto conversando coi cronisti. “Di tutto abbiamo bisogno in questo momento tranne che di passerelle con codazzi di centinaia di persone. Io credo che la premier abbia voluto visitare alcune zone per farsi un’idea autonoma. Noi vorremmo incontrarla ma a un tavolo per discutere di cosa fare domani. Tutti i sindaci di questo territorio si aspettano una sua convocazione a breve“, ha aggiunto.

“Il lavoro nostro è garantire risposte immediate. C’è un Consiglio di ministri convocato per martedì, c’è tutta la giornata di domani per ottimizzare i provvedimenti” ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il sopralluogo in Emilia Romagna. “È stata tragedia, ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti” aggiunge. “Non è il momento delle passerelle, sono commossa” ha detto Meloni scusandosi per la “suspense” provocata dal fatto che non si sapeva dove fosse durante il suo sopralluogo in Emilia Romagna.

“Ho trovato cittadini molto orgogliosi, che stavano al lavoro e dicevano ‘ci rimettiamo in piedi‘. L’Italia in queste situazioni tira fuori il suo meglio. Non è il momento delle passerelle, mi sono anche commossa, però ho trovato tanta gente commossa di speranza. Ho parlato con il presidente Bonaccini, con i sindaci, con la Protezione civile per capire quali debbano essere le cose prioritarie“. “Voglio ringraziare il Prefetto, il viceministro Bignami, il ministro Salviniil governo c’è, ci sono anche gli altri livelli istituzionali, c’è un livello di collaborazione che è molto prezioso in una situazione come questa. É stata una tragedia – ha detto ancora la premier -, ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti, può essere anche un’occasione di mostrare quanto l’Italia sappia essere concreta

É difficile fare una previsione delle stime dei danni. So che i danni sono ingenti, è stata fatta una prima stima dei danni sulla viabilità, ma finché non siamo sicuri che la situazione si fermi diventa molto difficile. In ogni caso andranno mobilitate molte risorse e anche qui il governo è già al lavoro per capire quali possano e debbano essere le situazioni prioritarie da quali attingere i fondi. Nelle prossime ore chiaramente stanzieremo altre risorse che sono però per l’emergenza. Il Fondo europeo di solidarietà è uno dei fondi che possono essere utilizzati”. “I primi provvedimenti – ha spiegato il Premier – servono a stanziare le risorse che servono per l’emergenza e servono a fare tutti i provvedimenti per esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte, per rafforzare la burocrazia per quello che serve qui ma per fermare tutti gli adempimenti che le persone, le aziende non possono portare avanti. Dopo di che bisogna lavorare sugli indennizzi, sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro che riguarda la semplificazione delle procedure“.

“Capire come facciamo a concentrare tutte le risorse di cui disponiamo in quelli che sono tantissimi livelli istituzionali e cercare di concentrale per spendere subito quello che possiamo spendere. Poi martedì – ha annunciato, infine, Meloniincontreremo di nuovo il presidente Bonaccini e le varie rappresentanze economiche territoriali e anche da loro cercheremo di farci raccontare quali sono le cose più urgenti. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo”. “Vengo dal G7 e indipendentemente dal G7, dove pure c’è stata grande disponibilità e grande solidarietà, sono molti i colleghi che mi hanno scritto in questi giorni per dire se serve qualcosa noi ci siamo, per cui nelle prossime ore cerchiamo di ottimizzare anche questa disponibilità”. “Noi abbiamo -ha rivendicato il premier- una Protezione civile straordinaria, al G7 la presidente del Fondo monetario internazionale davanti a una serie di leader ha detto l’Italia ha una delle Protezioni civili migliori del mondo se non la migliore del mondo

“Sul Pnrr ho sentito dire cose inesatte, ho sentito parlare di nove miliardi. Le risorse che il Pnrr destina a queste fattispecie viaggiano intorno ai due miliardi e mezzo, ma in alcuni casi sono già mobilitate su progetti esistenti e devono essere spese entro il 2026. Sono contenta che si parli del Pnrr perché evidentemente si è d’accordo sul fatto che in alcuni casi le risorse le devi spendere nel miglior modo possibile, anche ridiscutendo se necessario qualcosa che è meno urgente. Però credo che in questa fase occorra lavorare su altri fondi che riguardano anche l’Europa, in ogni caso le risorse che servono saranno individuate“.

Il fatto che la presidente del Consiglio sia venuta qui, interrompendo la sua visita in Giappone, credo sia un fatto significativo e importante, per questo la ringraziamo. È venuta a toccare con mano i danni che ci sono al patrimonio pubblico e privato” ha detto all’ Adnkronos il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini al termine dell’incontro in Prefettura, a Ravenna, con la premier. “Avremo bisogno di tante risorse, di adempimenti che blocchino mutui, imposte fiscali. Abbiamo bisogno di tutele per i lavoratori e le lavoratrici che perderanno il lavoro, mi auguro solo temporaneamente. Così come abbiamo bisogno di far sì che, come accadde per il terremoto 11 anni fa, arrivino i rimborsi per chi ha subito danni alle proprie abitazioni, al patrimonio privato, alle imprese. Veniamo da una esperienza che fu drammatica ma che ha visto ricostruire praticamente tutto – continua – ed erano 12miliardi di euro di danni. Martedì avrò un incontro a palazzo Chigi con tutte le parti sociali della Regione, col presidente del Consiglio e il governo stesso, dove metteremo in fila tutta una serie di richieste perché, se riparte l’Emilia Romagna, riparte anche buona parte del Paese.”

Non mancano poi le istanze del governatore Bonaccini. Oltre agli adempimenti fiscali da bloccare, “avremo bisogno – dice – di rimborsi al 100%, come fu per il terremoto”, poi “la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto, abbiamo oltre 300 frane attive” e, quindi, “procedure spedite, commissariali, per fare le cose che servono”. Il presidente della Regione aggiunge: “Mi auguro che il governo e lo Stato ci staranno a fianco, non vogliamo lasciare nessuna persona da sola, vogliamo ripartire”. A Bologna, dove il sole splende per quasi tutta la giornata, questa aria di ripartenza si respira già

Il Consiglio dei ministri è stato convocato per le ore 11 di martedì 23 maggio, sarà dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi alla grave alluvione che ha colpito le popolazioni dell’Emilia-Romagna, e di alcune zone delle Marche e della Toscana. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, incontrerà il presidente della Regione Emilia-Romagna, che sarà accompagnato da rappresentanti delle parti sociali del territorio.

Nel corso dell’Angelus oggi in piazza San Pietro a Roma, Papa Francesco ha detto: “Invito tutti a collaborare per la cura della nostra casa comune. C’è tanto bisogno di mettere insieme competenze e creatività. Ce lo ricordano anche le recenti calamità come le inondazioni che hanno colpito in questi giorni l’Emilia-Romagna, alla cui popolazione rinnovo di cuore la mia vicinanza”.

Allerta Rossa 

Anche domani prosegue l’allerta rossa in Emilia Romagna per piene dei fiumi, frane e piene dei corsi minori. A rinnovarla la Protezione civile specificando “che il codice colore rosso sul bolognese e sulla Romagna è connesso alle gravi criticità idrogeologiche e idrauliche già presenti sul territorio e originate dagli eventi dei giorni scorsi

Nella giornata di lunedì 22 maggio, sono previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata. Non si prevedono – aggiunge la Protezione civile – significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell’esaurimento delle piene su tutti i corsi d’acqua della regione. Nelle zone montane-collinari centro-orientali della regione permangono condizioni di vulnerabilità con possibilità di frane nei versanti idrogeologicamente più fragili. In particolare nelle aree collinari della Romagna e dell’Appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all’evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi.

“Romagna, Romagna mia, lontan da te non si può star”. Tra le strade di Cesena risuona l’inno romagnolo per eccellenza tra chi sta spalando il fango dopo la terribile e tragica esondazione del fiume Savio. La canzone è intonata in gruppo da centinaia di persone, giovani e meno giovani, che armati di pale, vanghe e stivali di plastica stanno sgomberando e liberando le strade invase dalla melma o aiutando chi ha bisogno a liberare i locali allagati.

Questo sta accadendo non solo a Cesena ma in tutte le città alluvionate come Forlì, Faenza e in tutte le altre decine di borghi, anche antichi. Durante il giorno e alla sera sono centinaia gli esercenti che offrono gratuitamente ristoro a chi è al lavoro. Anche i fast-food sono aperti e alla sera sono ritrovo di centinaia di giovanissimi che, sporchi di terra e fango, sembrano celebrare una sorta di rito collettivo che pensa al domani. E c’è da scommettere che Casadei, dal cielo , sta intonando anche lui le note del famoso brano tra i più famosi del mondo.

Il ministro Piantedosi alla riunione del Coordinamento soccorsi

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha partecipato alla riunione del Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) della Prefettura di Bologna. Sono presenti o video-collegati il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, i prefetti di Bologna, Rimini, Ravenna e Forlì Cesena, l’assessore regionale alla protezione civile, Irene Priolo, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e i vertici di enti e istituzioni delle zone interessate dal maltempo che sono impegnati sul fronte dei soccorsi.

Gli interventi dei Vigili del Fuoco

In Emilia Romagna 1.121 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso: 301 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 506 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità.  330 sono i soccorritori acquatici, 80 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 38 le unità specialistiche speleo alpino fluviali, 21 i sommozzatori. Dei mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 35 sono piccoli natanti, 7 gli anfibi, 14 le pompe e idrovore, 4 gli elicotteri, di cui 3 AW139 e 1 S-64 e 10 i droni. 3.998 gli interventi effettuati finora: 1.202 a Bologna, 1.508 a Ravenna, 970 a Forlì Cesena, 318 a Rimini.

I vigili del Fuoco di Forlì-Cesena, dopo aver terminato le operazioni di soccorso alla popolazione rimasta isolata a causa dell’esondazione dei fiumi, proseguono le attività di prosciugamento e svuotamento di aree o locali allagati e le operazioni di ripristino e messa in sicurezza delle numerose frane che interessano il territorio, 127 quelle attive, molte delle quali isolano completamente frazioni e abitazioni dei comuni collinari/montani e hanno interrotto l’erogazione di acqua ed energia elettrica.

Sette le squadre Gos (Gruppo Operativo Speciale) in campo, specialisti di macchine movimento terra provenienti da tutta Italia, che stanno lavorando per aprire le strade e creare passaggi laddove non esistono più. Al lavoro attualmente su 12 interventi urgenti con 30 macchine movimento terra e mezzi pesanti per rimuovere la terra e il fango riaprendo secondo ordini di priorità strade statali, provinciali e comunali che consentano di raggiungere abitazioni/frazioni isolate ormai da giorni e di permettere l’accesso in sicurezza delle persone alle proprie abitazioni e la consegna di mangime e foraggio a numerosi allevamenti con animali.

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