di Valentina Taranto
La campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’illegalità che imperava nelle strade di Taranto a causa anche della pressochè totale inefficienza della Polizia Municipale, quasi sempre inoperosa nei controlli sulla circolazione stradale, inizia a vedere i propri frutti, grazie alla presenza di nuovi vertici operativi dei Carabinieri, con degli ufficiali che finalmente pensano a fare il loro dovere, invece di perdere tempo nei “salotti” della città
Il ripristino della legalità nelle strade di Taranto, è diventato uno tra gli obiettivi prioritari della Compagnia Carabinieri di Taranto che sta effettuando ripetutamente e continuamente fitti controlli nei confronti degli automobilisti in transito sulle strade del capoluogo jonico.
L’attività, mirata principalmente a sanzionare la guida indisciplinata di automobilisti e quindi ad accertare il rispetto delle norme stradali soprattutto nell’ambito del contrasto alla guida senza casco dei motocicli garantisce agli utenti della strada una maggiore e crescente sicurezza, sensibilizzando gli automobilisti ad una scrupolosa osservanza del Codice della Strada.
Anche questa volta, il modello operativo di controllo straordinario posto in atto dalla Compagnia Carabinieri di Taranto, svolto nei quartiere Borgo, cioè nel “cuore” della città, ha permesso negli ultimi giorni di rilevare numerose contravvenzioni: 36 sono state le contravvenzioni al Codice della Strada elevate, per lo più connesse al mancato uso del casco, alla mancanza di copertura assicurativa ed omessa revisione di veicoli con sanzioni per complessivi € 6.500,00 ed il contestuale decurtamento di 70 punti sulle relative patenti degli indisciplinati conducenti.
Ben quindici gli automezzi ed i motocicli sequestrati. Analoghi servizi continueranno anche nei prossimi giorni in tutte le zone della città.
Ai Carabinieri va quindi il meritato plauso ed il ringraziamento del CORRIERE DEL GIORNO, ma sopratutto da parte dei nostri lettori, da parte di quella Taranto per bene, che è stanca di vivere circondata dal menefreghismo della Polizia Municipale e dall’illegalità che si percepiva nelle strade cittadine.