Mentre il Comune di Taranto batte “cassa” al Governo ed alla Regione Puglia nel tentativo trovare i fondi necessari alla ristrutturazione del cinema-teatro Fusco costato oltre 6 milioni di euro prelevate dalle tasche dei contribuenti e dell’ Europa, che è stato lasciato in abbandono per circa 10 anni, in quanto non vi è copertura finanziaria alla ristrutturazione, come segnalato dall’ assessore regionale pugliese Loredana Capone, nel capoluogo jonico incredibilmente si spendono milioni di euro per ristrutturare il campo di allenamento dello stadio Iacovone per la squadra locale, e per ristrutturare l’anello superiore della Tribuna in uno stadio, che curva a parte al massimo vede mediamente 3 mila tifosi a partita di calcio del campionato di serie D !
Nel frattempo non vi è nessuna intenzione invece per lo stabile storico nella città vecchia dove nacque e visse il musicista tarantino Giovanni Paisiello, di cui quest ‘anno ricorre l’anniversario dei 200 anni dalla morte, e mentre tutto il mondo celebra il genio musicale tarantino rappresentando le sue opere, ecco lo scempio in Città Vecchia, a cui è stato intitolato il conservatorio che nel frattempo “batte” cassa allo Stato, Provincia di Taranto e Regione Puglia, e nessuno pensa anche a tutelare lo stabile nella città Vecchia su cui compare “per ironia” della sorte una targa in suo onore apposta dal Comune di Taranto. Una targa che soltanto per il dovuto rispetto a Paisiello e per la vergogna di aver abbandonato al degrado più assoluto uno stabile “storico”, andrebbe rimossa !
Tutto ciò accade in una città in cui la competenza degli assessori è pari allo “zero”, tutte le dinamiche gestionali è affidata ai “tecnici” che in pratica sarebbero i tecnici e funzionari comunali, cioè delle persone prive delle necessarie competenze per gestire le necessarie ristrutturazioni che hanno indotto il Governo ad affidarsi ai tecnici ministeriali ed alla società pubblica Invitalia per sovraintendere alla progettazione ed esecuzione degli appalti delle opere previste dal CIS per Taranto. Una giunta comunale in cui due poliziotti Cosa e Scasciamacchia (paradossalmente in servizio rispettivamente presso i commissariati di Martina Franca e Grottaglie ) fanno gli assessori allo sport, welfare, sviluppo economico , e dove un giornalista pensione, tale Mino Ianne noto agli onori delle cronache esclusivamente per il suo famoso titolo sulle “scianse“…. che ha fatto il giro d’italia su quotidiani e siti Internet !
Alcune settimane fa è stata proprio l’ ANCE Taranto ad attaccare il Sindaco Stefàno, contestando ” l’assenza di una visione complessiva della città, cosa è oggi Taranto e cosa sarà fra due anni, cinque, dieci. Nessuna visione e dunque niente piani e programmi, niente strategie ed azioni, neanche ragionamenti ed analisi articolate, solo e sempre il dissesto come pensiero unico” aggiungendo e ricordando che “che il continuo cambio di assessori e interlocutori ha frammentato, rendendolo privo di utilità, il rapporto con le imprese del territorio assolutamente disponibili a dare il proprio contributo alla ripresa complessiva di una città che non può che sperare in un percorso inclusivo delle varie sensibilità presenti“.
Come non essere d’accordo con l’ ANCE Taranto quando si va a dare un’occhiata alle pressochè inesistenti competenze degli assessori della Giunta Stefàno ? Secondo l’ ANCE Taranto, “un ruolo trainante e decisivo lo avrebbe dovuto detenere naturalmente il Comune di Taranto che, soprattutto negli ultimi tempi, ha invece brillato per assenza di ogni visione strategica di sviluppo e per incapacità di proposizione progettuale” aggiungendo che “sconcerta, a tal proposito, l’ultima decisione di giunta comunale con la quale il Comune di Taranto, in ragione di una “endemica incapienza” delle propri strutture tecniche, devolve ad INVITALIA le attività di affidamento degli appalti di progettazione ed esecuzione delle opere previste nel CIS. Una vera e propria resa senza condizioni da parte del Comune che priva Taranto della centralità necessaria e indispensabile per guidare il processo di riqualificazione complessiva della città”
Siamo proprio sicuri che i fondi stanziati e previsti per lo stadio calcistico abbiano una valenza rispetto a dei palazzi “storici” che fanno parte del bagaglio culturale di una città, dove purtroppo l’attuale cultura imperante è quella (come dicono i tarantini) del “ce me ne futt a mè ?“. E’ questo il patrimonio culturale e storico che si vuole tutelare per far diventare Taranto una tappa dei tour turistici internazionali e fare affluire nuove risorse dal turismo ?
Lo stato in cui le Amministrazioni Comunali che si sono succedute negli ultimi 20 anni ha abbandonato i palazzi storici e la città vecchia sono sotto gli occhi di tutti. Preferiamo quindi lasciar parlare le immagini, senza scendere sul piano delle polemica. Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, cioè su una Giunta Comunale retta da una maggioranza completamente da riformare, che amministra con delle opposizioni a dir poco sterili. Mentre all’orizzonte delle prossime elezioni si intravede una nuova informata di dilettanti allo sbaraglio e di disoccupati a caccia di uno stipendio da consigliere comunale. Questa è la Taranto del 2016, che non possiamo non raccontare, anche se con il cuore in lacrime.