Gravina è nei guai? E’ quello che si stanno chiedendo tutti, a seguito alla notizia della richiesta di sequestro di 140mila euro da parte del pubblico ministero che sta indagando sul caso dell’autoriciclaggio che vede coinvolto il presidente della Federcalcio. La vicenda è di qualche mese fa. Gabriele Gravina venne inquisito ed indagato per non aver gestito con trasparenza la cessione dei diritti tv della Lega Pro di cui, era stato presidente dal 2015 al 2018.
L’ipotesi degli inquirenti è quella che Gravina abbia percepito una tangente mascherata da caparra per l’acquisto di libri antichi (di cui Gravina è collezionista) da parte di chi, poi, si era aggiudicato i diritti.
L’accusa era stata respinta dal Giudice per le Indagini Preliminari, così come la richiesta di sequestro. Ma il Tribunale del Riesame di Roma si è riservato la decisione sull’appello presentato dai pm e potrebbe decidere di avviare al sequestro cautelativo dei 140mila euro. Gli avvocati di Gravina fanno sapere di non non temere conseguenze. Hanno rilasciato dichiarazioni molto fiduciose e ricordato come il Gip avesse rigettato la richiesta dei pm non riscontrando il cosiddetto “fumus” del reato. Adesso la decisione è nelle mani del Tribunale del Riesame. Una vicenda che riapre la bufera su Gravina proprio nel periodo di elezioni per il rinnovo delle cariche federali.
La decisione del tribunale della Libertà arriverà nei prossimi giorni dopo l’udienza di oggi a cui hanno preso parte gli avvocati Fabio Viglione e Leo Mercurio difensori di Gravina, . Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano. L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità di Gravina.
Con una nota i legali di Gabriele Gravina hanno commentato: .“Nell’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Roma abbiamo ribadito le condivisibili e puntuali argomentazioni del GIP che, nel giugno scorso, aveva rigettato la richiesta di sequestro avanzata dalla Procura per la totale insussistenza dei reati ipotizzati. Il Presidente Gravina può andare a testa alta forte dell’assoluta correttezza delle sue condotte”.