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27 Dicembre 2024 07:18

Amazon crea un’unita anti-crimine per denunciare ed impedire la vendita di prodotti contraffatti

Un nuovo team a livello globale è dedicato all'investigazione, scoperta e all’avvio di azioni legali civili e penali contro i contraffattori. le attività messe in campo da Amazon hanno portato al blocco di più di 6 miliardi di inserzioni sospette e alla sospensione di più di 2,5 milioni di account di sospetti venditori malintenzionati ancora prima che fossero in grado di mettere in vendita un solo prodotto

di Francesca Lauri

Amazon , società quotata in Borsa negli USA al NASDAQ ha annunciato oggi di aver istituito una nuova Counterfeit Crimes Unit (un’unità contro i crimini per contraffazione) dedicata a assicurare alla giustizia i venditori di prodotti contraffatti che violano la legge e le politiche di Amazon offrendo prodotti contraffatti nello store.

La Counterfeit Crimes Unit di Amazon è un team globale e multidisciplinare composto da ex procuratori federali, investigatori di consolidata esperienza e data analyst che saranno impegnati nell’intenso lavoro che Amazon compie al fine di ridurre la contraffazione a zero.

L’obiettivo primario di Amazon è di impedire che un prodotto contraffatto compaia tra le offerte nel suo sito di vendite online e gli estesi programmi proattivi anti-contraffazione posti in essere hanno assicurato che oltre il 99,9% di tutti i prodotti visualizzati dai clienti su Amazon non abbiano ricevuto un valido reclamo per contraffazione.

Nel 2019 Amazon ha investito oltre 500 milioni di dollari e impiegato oltre 8.000 dipendenti per combattere le frodi, inclusa la contraffazione. Nello stesso anno, le attività messe in campo da Amazon hanno portato al blocco di più di 6 miliardi di inserzioni sospette e alla sospensione di più di 2,5 milioni di account di sospetti venditori malintenzionati ancora prima che fossero in grado di mettere in vendita un solo prodotto.

La Counterfeit Crimes Unit di Amazon indagherà sui casi in cui un venditore malintenzionato ha tentato di eludere i sistemi di Amazon e ha creato un elenco di prodotti contraffatti che violano le politiche di Amazon. Questa divisione estrarrà i dati di Amazon, raccoglierà informazioni da fonti esterne, come da fornitori di servizi di pagamento, e dall’intelligence open source, e sfrutterà le proprie risorse sul campo per arrivare all’obiettivo dell’indagine. La Counterfeit Crimes Unit permette ad Amazon di perseguire in modo più efficace il contenzioso civile contro i venditori malintenzionati, di lavorare con i brand durante le investigazioni congiunte o indipendenti e di supportare i funzionari delle forze dell’ordine in tutto il mondo contro le azioni criminali dei contraffattori.

“Ogni contraffattore è avvisato che sarà ritenuto responsabile nella massima misura consentita dalla legge, indipendentemente da dove tenti di vendere i propri prodotti contraffatti o da dove si trovi”, spiega Dharmesh Mehta, VP Customer Trust and Partner Support di Amazon. “Stiamo lavorando assiduamente per interrompere e smantellare queste reti criminali e ci congratuliamo con le autorità che fanno già parte di questa lotta. Sollecitiamo i governi a fornire a queste autorità gli strumenti investigativi, i finanziamenti e le risorse di cui hanno bisogno per consegnare alla giustizia i criminali della contraffazione perché la tutela penale – attraverso l’esercizio dell’azione penale e delle altre azioni restrittive, come il sequestro dei beni – è uno dei modi più efficaci per fermarli”.

La nuova unità si basa su una consolidata storia di collaborazione tra Amazon, i brand e le forze dell’ordine finalizzata ad accertare la responsabilità dei venditori di prodotti contraffatti con sanzioni monetarie, contenziosi civili e azioni penali. Amazon collabora in modo attivo con le autorità, come il National Intellectual Property Right Center negli Stati Uniti, l’ Europol in Europa e altre importanti agenzie in Cina e nel mondo. A maggio, Amazon ha identificato venditori di prodotti contraffatti in Canada, Cina, Repubblica Dominicana, Germania, India, Italia, Giappone, Corea, Spagna, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti e ha denunciato ciascuno di essi alle autorità nazionali competenti.

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