di Antonello de Gennaro
Indro Montanelli intervistato da Enzo Biagi nel suo programma televisivo “Il Fatto” , poco prima della sua scomparsa, dipinse in maniera emblematica (alla sua maniera !) il rapporto tra un giornalista, il suo editore ed il pubblico, e disse: “Oggi non esiste più un solo giornalista che sappia dialogare con il suo editore, tutti hanno paura . Ma sono gli editori che dovrebbero temere i propri giornalisti: dovrebbero temerli perchè essi sono i primi difensori della trasparenza dei giornali e garanti della lealtà verso il pubblico”.
In questa città sono nato oltre 50 anni fa ed ho avuto la fortuna di avere un padre come Franco de Gennaro, che insieme ai suoi soci e co-fondatori fondò il Corriere del Giorno, cioè il quotidiano, che oggi state leggendo nella sua edizione online. Ho avuto la fortuna di avere oltre a mio padre, dei grandi e veri “maestri” di giornalismo come Mario Gismondi, Oronzo Valentini, Giorgio Tosatti, Antonio Ghirelli ecc. Ho avuto la fortuna di riuscire a diventare giornalista professionista a soli 23 anni (e mio padre era già morto da 3 anni) , record che ancora oggi mi risulta imbattuto. Perchè ve lo racconto ? Non certo per ricevere facile consenso, l’ ammirazione o applausi dai lettori che stanno leggendo quello che scrivo, nè tantomeno per atteggiarmi a “guru” del giornalismo.
Ve lo racconto con grande umiltà, per sfatare delle leggende metropolitane messe in giro recentemente da giornalisti tarantini (e della provincia “complessata”) disoccupati, frustrati, incapaci, come le loro carriere confermano, per mettervi a conoscenza della verità e cioè che che in 30 anni (fra un mese) di giornalismo professionistico, non ho mai ricevuto un qualsiasi tipo di richiamo deontologico dagli Ordini dei Giornalisti a cui sono stato iscritto (Bari, Milano, Roma) .
Qualcuno vi dirà: ma quello, de Gennaro è stato condannato per diffamazione (non giornalistica !) . Come ho già detto in passato, sono fiero di aver preso una condanna (“processo Svanity Fair“) peraltro coperta da indulto, e che in appello è stata dimezzata, anche perchè quelle diffamazioni (di oltre 10 anni fa) successivamente alla luce nelle inchieste “Vallettopoli” e “Berlusconi Ruby-gate” e “Berlusconi Ruby-gateBis” , sono diventate a posteriori delle “verità” raccontate dal sottoscritto in anticipo su tutti, da “solitario” e senza avere a disposizione i potenti mezzi informatici e di intercettazioni delle forze dell’ordine. utilizzati dai pubblici ministeri Woodcock e Boccasini nello loro indagini.
In queste settimane abbiamo pubblicate le intercettazioni che comprovavano le connivenze fra la delinquenza mafiosa tarantina ed alcuni esponenti della politica locale e del suo squallido sottobosco. Qualcuno ci ha accusato: “perchè non parlate anche dei giornalisti corrotti ?“. Premesso che già lo avevamo fatto, abbiamo deciso di pubblicare le intercettazioni “INTEGRALI” agli atti dell’ ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Taranto, su richiesta della Procura della repubblica, meglio nota come “inchiesta Ambiente Svenduto“. I giornalisti coinvolti Pierangelo Putzolu e Walter Baldacconi li conosco molto bene da anni, ad eccezione di Michele Mascellaro, anche se ora questi “signori della disinformazione” quando mi incontrano fanno finta di non vedermi. E fanno bene, perchè sono loro che devono abbassare il capo e guardare per terra dalla vergogna. Io sto facendo solo e soltanto il mio lavoro: informare il lettore. Senza “se” e senza “ma” , e sopratutto senza fare sconti a nessuno. Giornalisti compresi.
Partiamo dalle intercettazioni che riguardano il quotidiano Taranto Sera, successivamente chiuso per mancanza di lettori… oberato dai debiti e rifondato sotto mentite spoglie , ribattezzato in (Taranto) Buona Sera con direttore lo stesso giornalista: Michele Mascellaro.
(omissis…pagg. 431)
“Ad ogni buon conto, la stampa, in quel caso il quotidiano “Taranto Sera”, diffondeva la notizia che si era di fronte ad “una finta emergenza berillio”, insinuando il dubbio che dietro tale emergenza, di fatto, si celassero ben altri interessi [v. articolo apparso sul quotidiano “Taranto Sera” del 31.08/01.09.2010, dal titolo: “Un affare di milioni dietro la fìnta emergenza berillio. NOSTRA ESCLUSIVA. Il documento top secret dell ‘Arpa smentisce tutto”, allegato 57 all’informativa 21.09.2012, tratto dalla rassegna stampa interna dell’ILVA, decreto 356/10 R.I.T., prog. 2802].
All’indomani della pubblicazione di detto articolo di stampa, l’ ARCHINÀ si intratteneva al telefono con il dott. MASCELLARO, direttore di “Taranto Sera“, e commentava con soddisfazione l’articolo che questi, su sua sollecitazione, aveva pubblicato; lo esortava, altresi, a continuare nella stessa direzione, con un nuovo articolo “pepato” in relazione alla conferenza stampa che il sindaco STEFÀNO aveva convocato a seguito della diffusione di dette notizie (conv. dell’01.09.2010, progr. 8013, ore 10.50, allegato 58 all’informativa 21.09.2012).
E gli articoli su “commissione di ARCHINA‘ ai giornalisti al suo “servizio” non sono finiti……
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