Questa mattina, a seguito della decisione della Corte di Cassazione, pronunciata il 7 ottobre scorso, di tenere il processo a Taranto, nella palestra del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Taranto, è ripresa l’udienza preliminare del processo “Ambiente Svenduto” nei confronti dei dirigente e vertici dell’ ILVA per il disastro ambientale spetterà al giudice per le udienze preliminari dr.ssa Wilma Gilli pronunciarsi in merito ai rinvii a giudizio richiesti dalla Procura della repubblica di Taranto . Nell’ udienza del 16 ottobre scorso, hanno richiesto di costituirsi parti civili in circa mille fra enti, associazioni, persone ed aziende con delle richieste di risarcimento danni superano i 30 miliardi di euro, tra questi 10 sono stati richiesti rispettivamente dal Comune di Taranto ed altrettanto dalla Provincia di Taranto. L’udienza è atualmente in corso.
Il processo è stato richiesto nei confronti di 50 persone fisiche (diventate 49, a seguito della morte di Emilio Riva) tra cui i proprietari dell’ ILVA, attuali ed ex dirigenti dello stabilimento, fiduciari della famiglia Riva, diversi amministratori locali e tre società del gruppo: ILVA, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Di fronte l’ingresso della caserma dei Vigili del Fuoco, presenti appena 10 persone delle “solite” associazioni che più manifestare un minuto di silenzio, si sono messi in posa per farsi fotografare esibendo 4 copie della Costituzione in segno di solidarietà con le vittime dell’Eternit di Casal Monferrato.
Nonostante la crisi, all’ ILVA vi sono state delle assunzioni “eccellenti” nello stesso momento in cui “i lavoratori delle ditte in appalto lavorano ma non vedono un euro e mentre si parla di un possibile mancato pagamento dello stipendio o della tredicesima“. Lo sottolinea all’ ANSA il sindacato Usb commentando l’assunzione del nuovo capo della sicurezza aziendale , Gaetano Chiusolo, “ex cognato del leader Udc Pierferdinando Casini”.