L’uscita dalla maggioranza di CON il movimento che fa riferimento a Michele Emiliano, guidato in consiglio comunale a Taranto da Piero Bitetti stravolge gli equilibri che adesso pende dalla parte delle opposizioni. Con molta probabilità i consiglieri comunali che non hanno più fiducia nell’operato di Rinaldo Melucci si recheranno dal notaio a firmare le fatidiche diciassette dimissioni contestuali per provocare lo scioglimento del consiglio comunale.
“Accogliamo con soddisfazione la decisione del presidente del consiglio Piero Bitetti e della capo gruppo Stefania Fornaro di posizionarsi con convinzione alla opposizione nel consiglio comunale di Taranto seguendo la linea politica decisa dal nostro Movimento politico. Comprendiamo che la decisione da parte dei nostri riferimenti politici sia stata sofferta perché come tutti noi avevano creduto in questa coalizione e in questa maggioranza che si è ormai dissolta”. commenta Francesco Falcone coordinatore provinciale a Taranto di CON che aggiunge “Questa amministrazione non ha più motivo di essere perché non rappresenta più l’espressione del voto emerso a giugno 2022. Con senso di responsabilità ci metteremo fin da subito in cammino per riconsegnare alla città il governo serio e operoso che merita”.
Venuta a mancare la settimana scorsa, la mozione di sfiducia a Melucci in Consiglio per la mancanza del numero legale, situazione per la quale come noto per Legge non è prevista una seconda convocazione, questa mattina i consiglieri comunali Bitetti e Fornaro hanno annunciato la decisione di passare all’opposizione, e quindi la disponibilità a partecipare ad un’eventuale iniziativa con gli altri consiglieri comunali in opposizione a Melucci a recarsi dal notaio (che è stato già contattato) per lo scioglimento anticipato del consiglio comunale di Taranto.
“Non si può sottacere che un pezzo importante della maggioranza è andata in opposizione e non si può ignorare questo passaggio. Siamo pronti pronti ad andare a firmare dal notaio perché abbiamo numeri risicati, ragionamento che vale per tutte le amministrazioni che devono essere forti autorevoli e capaci per fare bene”, ha dichiarato Bitetti.
Adesso se Rinaldo Melucci avesse un briciolo di dignità, e rispetto per i cittadini di Taranto, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni per non subite l’onta e la vergogna di essere mandato a casa anticipatamente per la seconda (ed ultima !) volta, e quindi non gli resta che fare gli scatoloni e cercarsi un lavoro.
Ma cosa potrebbe succede ora? Una circolare del Ministero dell’Interno, firma dal vicecapo del Dipartimento Direttore centrale, fuga tutti i dubbi e le ipotesi circolate incautamente: “Il 24 febbraio è il termine ultimo previsto dalla vigente normativa entro il quale devono verificarsi le condizioni che rendono necessario il rinnovo dei consigli comunali per motivi diversi dalla loro scadenza naturale ai fini dell’inclusione nel turno di primavera (in questo caso 8 e 9 giugno). In considerazione dell’imminente scadenza si richiama affinché sia data tempestiva comunicazione delle fattispecie perfezionate alla data del 20 febbraio per le quali dovrà adottarsi il provvedimento di scioglimento entro il termine ultimo del 24 febbraio” atto quest’ultimo di competenza della Prefettura . L’opposizione, nel frattempo, ha già individuato del notaio Latorraca di Taranto(il pubblico ufficiale presso il quale saranno raccolte le firme. Al momento, la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali di Taranto ha già dichiarato pubblicamente il proprio assenso per il deposito delle firme dinnanzi al notaio.
Fra questi oltre a quelli i cui nomi sono ben noti a tutti, vi sarebbe qualche franco tiratore interno alla ex-maggioranza dell’ ammiistrazione Melucci sinora non uscito allo scoperto, Dopodichè, una volta raccolta la maggioranza delle firme necessarie, a Rinaldo Melucci ed i suoi staffisti di fiducia non resterebbe altro che raccogliere i propri effetti personali ed incamminarsi all’uscita di Palazzo di Città. E questa sarebbe la seconda volta che l’attuale sindaco viene sfiduciato apertamente dai consiglieri, così stabilendo un record (in negativo) che sinora mai nessun primo cittadino di Taranto aveva raggiunto.
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