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21 Novembre 2024 20:50

Anche la Rai come la Bbc ritira i giornalisti dalla Russia: “Primario tutelare la libertà e la sicurezza”

La legge fatta approvare da Vladimir Putin prevede fino a 15 anni di carcere per chiunque diffonda notizie ritenute "false o lesive dell’interesse russo". Sempre Mosca aveva annunciato ieri il blocco delle piattaforme social di Facebook e Twitter per impedire la diffusione di notizie provenienti liberamente da media occidentali

Anche l’azienda radiotelevisiva di Stato italiana ha deciso di sospendere i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Russia. “La decisione – riporta una nota dell’azienda – è stata presa in seguito all’approvazione a Mosca della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità”. Ieri una decisione analoga era stata adottata dalla Bbc inglese e oggi l’esempio è stato seguito anche dalla Ard e Zdf le tv pubbliche della Germania e dalla Cbc/Radio-Canada, la televisione pubblica del Canada.

La legge fatta approvare da Vladimir Putin prevede fino a 15 anni di carcere per chiunque diffonda notizie ritenute “false o lesive dell’interesse russo”. Sempre Mosca aveva annunciato ieri il blocco delle piattaforme social di Facebook e Twitter per impedire la diffusione di notizie provenienti liberamente da media occidentali La Bbc in seguito a questa decisione, per risposta aveva annunciato la riapertura delle trasmissioni a onde corte della sua radio, come Radio Londra  durante la Seconda guerra mondiale.

“La misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese – spiega la Rai -. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia“. L’ordine di servizio della Rai riguarda in tutto 6 giornalisti. I due corrispondenti Marc Innaro da Mosca e Sergio Paini da Rostov sul Don, confine Russia-Ucraina, lato russo: a loro la scelta il ritorno a Roma o le ferie dalla Russia. Dovranno fare le valigie e rientrare in Italia anche i 4 inviati dei tg: Alessandro Cassieri da Mosca (Tg1), Giammarco Sicuro da Mosca (Tg2), Marina Lalovic (Rai News 24) e Nico Piro da Rostov sul Don (Tg3). 

Anche Mediaset ha deciso di far rientrare l’inviato del TG5 da Mosca. Sulla decisione della Rai è pronta a intervenire la Vigilanza. “Scriveremo una lettera ai vertici dell’azienda – spiega il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Alberto Barachini, senatore di FI – vogliamo avere chiarimenti sui motivi che hanno portato alla sospensione dei servizi dalla Russia. Chiederemo se siano stati coinvolti gli inviati e i corrispondenti”. Secondo il presidente della Vigilanza parlamentare, “è giusto che l’ultima parola spetti ai giornalisti sul campo”.

Sul fronte americano anche Cbs News e Abc News si sono unite allo stop già annunciato venerdì da Cnn e Bloomberg. E non va meglio alle agenzie di stampa. L’Ansa ad esempio ha deciso di far rientrare inviati e corrispondenti. Allo stesso modo i due principali media pubblici spagnoli, la radio-televisione Rtve e appunto l’agenzia di stampa Efe, hanno sospeso i servizi dei corrispondenti.

La Casa Bianca ha condannato la nuova legge russa che prevede il carcere fino a 15 anni per chi diffonde quelle che il Cremlino definisce “fake news” sul conflitto in Ucraina e “sollecita un’azione continua in tutti i settori per promuovere i diritti umani e le libertà fondamentali“. Lo ha detto Emily Horne, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. 

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