Finisce oggi il progetto politico-ambientalista di Angelo Bonelli a Taranto, dove era calato in occasione delle ultime elezioni amministrative per candidarsi a Sindaco. Due anni dopo, candidatosi alle Politiche, vide i suo voti dimezzarsi. Ricandidatosi anche alle elezioni Regionali del Lazio, dov’era consigliere regionale uscente, venne sconfitto e non rieletto. Oggi un addio politico che in definitiva non cambierà assolutamente nulla nella politica tarantina.
“Non è un disimpegno e non è un abbandono.Una mia comunicazione – questo il messaggio con cui Angelo Bonelli ha annunciato il suo addio alla politica tarantina – Domani, lunedì, ci sarà il consiglio comunale a Taranto e io non potrò partecipare, come accaduto già nelle ultime due sedute, a causa della mia situazione famigliare relativa allo stato di salute dei miei genitori. E’ un momento molto difficile per me e devo prendere una decisione. Non ritengo corretto per me e per chi sostiene con me le battaglie per una Taranto libera dai veleni, ad esporsi a inevitabili critiche relative alla mia assenza. Non sono più nelle condizioni di svolgere la funzione di consigliere comunale di Taranto e per questo ho deciso di presentare le dimissioni da consigliere”
“Avendo un ruolo pubblico – continua Bonelli – devo spiegare pubblicamente le ragioni che mi hanno portato a questa decisione, che non hanno nulla di politico ma sono dettate dalla necessità di dare priorità, in un momento particolare della mia vita, all’assistenza ai miei genitori che vivono a Roma , dopo essermi dedicato al bene comune per anni e anni trascurando affetti e famiglia. Questo non significa assolutamente che abbandonerò l’impegno politico e la battaglia su Taranto: assolutamente no. Verrò a Taranto tutte le volte che sarà necessario per continuare la battaglia per la conversione economica che liberi la città da tutti i veleni. Ho parlato anche con i Verdi romani a cui ho garantito anche a loro un impegno a sostegno delle loro battaglie ed essendo Roma la mia città sarà anche più semplice farlo”
“Spero che la mia scelta possa essere compresa – prosegue Bonelli – e non deve essere interpretata come un abbandono: anzi ribadisco il mio impegno per Taranto insieme a voi. Tutte le iniziative importanti che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni come il decreto “salva Taranto”, esposti, costituzione di parte civile nel processo Ambiente Svenduto e la scrittura del libro Good Morning Diossina dimostrano quanto sia stato importante e determinante il nostro impegno e quanto sia necessario continuare a proporre un modello di economia diverso e totalmente alternativo che io chiamo economia della vita“
“Abbiamo fatto tante battaglie insieme – conclude Angelo Bonelli – anche pagando un duro prezzo: ricordo la denuncia per procurato allarme e manipolazione di dati che l’ex ministro Clini annunciò contro di me il 18 settembre del 2012, per aver reso pubblici i dati sulla mortalità a Taranto- denuncia che non ha avuto alcun seguito perché infondata. Oppure la richiesta danni che presentò contro di me Riva per 500 mila euro per aver pronunciato in un’intervista a Servizio Pubblico la seguente frase: “ sono infami coloro che hanno venduto la salute dei tarantini”.
“A Taranto c’è un patrimonio ricco di intelligenze, di risorse umane e di realtà associative che hanno un obbligo morale, dal mio punto di vista, di trovare una comune convergenza per vincere le elezioni della primavera 2017. Attraverso una consultazione popolare aperta a tutta la città si potrà individuare la candidata o il candidato sindaco ala guida di una alleanza democratica – civica ed ecologista che dovrà avere l’ambizione di dare un innovativo governo per un nuovo rinascimento di Taranto. Taranto e’ la madre di tutte le battaglie“.
Al posto di Angelo Bonelli dovrebbe subentrare in Consiglio Comunale per gli ultimi 18 mesi di attività, Lina Ambroggi Mele, moglie di Luigi Romandini, il dirigente della Provincia di Taranto condannato nel novembre 2014 ad un anno di reclusione e di interdizione dai pubblici uffici, che ha appena finito di scontare rientrando in servizio, creando non pochi problemi alla Provincia di Taranto, occupandosi dei riscaldamenti nelle scuole.
La responsabilità addebitata a Luigi Romandini dalla Procura della Repubblica di Taranto e riconosciuta dal collegio giudicante del Tribunale , è stata quella di aver rilasciato attraverso una determina dirigenziale “autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche con il metodo della subirrigazione“. Tutto ciò però presentava delle illegalità, in quanto “l’istanza di rinnovo fosse stata presentata oltre il termine previsto dalla normativa” e la circostanza non irrilevante (in realtà fondamentale) che l’impianto della società RARE srl “non fosse idoneo a a captare l’intera massa delle eventuali precipitazioni piovose” e che non tutta “l’aerea aziendale fosse dotata di di pavimentazione e di un idoneo sistema di canalizzazione a raccolta delle acque meteoriche, disattendo anche le prescrizioni del Comitato Tecnico“. Meno male che la moglie fa l’ambientalista……