La magistratura vira a destra, rispetto alle passate elezioni e nonostante un aumento della complessiva affluenza elettorale, il crollo è di quasi 500 voti persi . Ottima è la performance di Unità per la Costituzione (Unicost), la corrente del presidente uscente, Rodolfo Sabelli, che si conferma con circa 2.512 voti, primo gruppo associativo all’interno dell’Anm.
Ottimo risultato quello del magistrato Piercamillo Davigo, pm di punta dello storico pool milanese “Mani pulite“, passato fare il giudice presso la Corte di Cassazione è il padre fondatore della “pragmatica” Autonomia e indipendenza, nata da una scissione di Magistratura indipendente, la corrente di centrodestra e più corporativa dell’Anm.
E’ questo il verdetto delle urne della magistratura, dopo le votazioni per l’elezione dell’Anm svoltesi fino a martedì pomeriggio, e dalle quali sta emergendo una magistratura diametralmente opposta da quella degli ultimi anni. Un successo nient’affatto scontato viste le critiche che, da destra, si erano levate contro la guida del presidente uscente Rodolfo Sabelli e della sua giunta (solo Magistratura indipendente all’opposizione), considerata troppo “morbida” nei confronti della politica del Governo Renzi.
La competizione elettorale ha portato alla fine a questi risultati: al primo posto i magistrati di Unità per la Costituzione (2250 voti), al secondo Area (1850), al terzo posto Magistratura indipendente (1650). Al quarto posto i fuoriusciti da Magistratura indipendente (MI), raccoltisi sotto la sigla Autonomia e Indipendenza, che racimolano 1200 voti e che ha visto però il proprio leader, Piercamillo Davigo, considerato fino a poche ore prima in lizza per la presidenza dell’associazione magistrati, subire un clamoroso crollo di consensi proprio in Cassazione, ovvero dove svolge attualmente le funzioni di magistrato.
Per Davigo appena 24 voti, cioè gli stessi ottenuti della collega Paola D’Ovidio di Magistratura indipendente, venendo così scavalcato da Corrado Cartoni (32 voti) giudice del Tribunale di Roma (e vice segretario di MI) , e da Luigi Cuomo (66) e Francesco Minisci (47) esponenti di Unicost (35) e da Eugenio Albamonte di Area .
I magistrati “amici” di Davigo e di Aldo Morgigni membro del Csm e gip del processo Fastweb-Telecom Sparkle, , ottengono un buon risultato a Napoli ma raccolgono risultati deludenti a Roma e Milano, foro legale dove peraltro Camillo Davigo ha lavorato per anni e dove acquisì grande notorietà con l’inchiesta “Tangentopoli” . Area si conferma prima nei distretti di Milano, Brescia e in Corte di Cassazione.
La componente di Unicost, Unità per la Costituzione si afferma a Bari, Napoli, Roma dove registra un eccezionale risultato nel distretto di Catania. Magistratura indipendente ha sfondato a Genova e Trieste, e si è piazzato al secondo posto a Roma, Palermo e Firenze.
Il cartello elettorale “Area” che raccoglie Movimento per la Giustizia (la corrente del procuratore capo di Torino, Armando Spataro, e di Raffaele Cantone il magistrato a capo dell’ ANAC l’ Autorità Nazionale AntiCorruzione ) e Magistratura democratica perde circa 500 voti e si piazza seconda a quota 1836.
E’ abbastanza difficile al momento capire su quali nuovi equilibri si possa disegnare la nuova giunta dell’Anm. La soluzione di una presidenza di Piercamillo Davigo, molto accreditata sino poche ore dello spoglio conclusivo del voto, viene adesso messa in forte dubbio a causa del risultato finale delle urne, che assegna 13 seggi a Unità per la Costituzione, 9 seggi ad Area, 8 seggi a Magistratura indipendente, 6 seggi ad Autonomia e indipendenza . Infatti appare difficile immaginare che, dopo il grande risultato della corrente di “Unità per la Costituzione” questa possa cedere il vertice ad altri.
Ancora qualche giorno e si capirà chi guiderà l’ associazione nazionale dei magistrati.