Sono da rifare le elezioni dell’Ordine degli avvocati di Latina e di Bari: lo hanno deciso le Sezioni Unite civili della Cassazione con due verdetti depositati (sentenza 2481 e sentenza 2614), sollevati da due diversi gruppi di avvocati laziali e pugliesi contro il Consiglio nazionale forense che aveva respinto i reclami dei professionisti contro il nuovo Regolamento elettorale ministeriale del dieci novembre 2014 che, di fatto, ‘bloccava le liste’ prevedendo per ogni lista la presentazione di un numero di candidati pari al numero dei seggi da coprire, e la possibilità di votarla in blocco.
Secondo quanto stabilito dai supremi giudici, le due sentenze con le quali il Consiglio nazionale forense aveva convalidato le elezioni di Latina e Bari, e il ‘metodò elettorale seguito, sono da annullare. In tutti e due i verdetti, la Cassazione conclude la sua decisione evidenziando che “la sentenza impugnata deve essere cassata e, non essendo necessari ulteriori accertamenti in fatto, poichè le operazioni elettorali si sono svolte in applicazione di norme regolamentari illegittime, la Corte può decidere la causa nel merito, annullando le operazioni elettorali predette». Contestualmente sono stati annullati quindi anche “tutti gli atti relativi al procedimento elettorale per l’elezione dei componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina e di Bari per il quadriennio 2015-2018».
Contro il nuovo regolamento elettorale hanno dato battaglia, oltre ai sindacati locali degli avvocati, anche l’Associazione nazionale forense (Anf) e l’Anai-Associazione nazionale degli avvocati italiani . Il Tar del Lazio e successivamente il Consiglio di Stato, avevano sentenziato con più decisioni l’illegittimità degli articoli più contestati del nuovo regolamento, ma nonostante ciò il Consiglio nazionale forense aveva ugualmente difeso la riforma e convalidato i risultati elettorali. Adesso arriveranno certamente altre decisioni della Cassazione che annulleranno le elezioni di altri Ordini laddove è stato presentato il ricorso
“Da giuristi quali siamo non possiamo fare altro che prendere atto della sentenza della Cassazione pur non condividendola, perché al momento delle elezioni il regolamento era vigente e non era stato annullato“. È il commento del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, alla sentenza della Cassazione che ha dichiarato nulle le elezioni forensi del 2015. La decisione delle Sezioni Unite civili della Cassazione è arrivata proprio mentre era in corso una riunione del Consiglio barese. “Abbiamo predisposto una nota da inviare a Consiglio Nazionale Forense e Ministero – ha dichiarato l’ Avv. Stefanì – per sollecitare determinazioni sull’attività dei prossimi giorni” ma a questo punto è facilmente prevedibile un commissariamento dell’Ordine fino alle prossime elezioni.