di Alessandra Monti
Sono moltissime le aziende occidentali che hanno deciso di abbandonare la Russia, e chiudere i propri negozi, fisici o virtuali, alla popolazione russa: dalla Apple a Coca Cola, da Ikea alla Nike. Qualcuno però come Nestlé ha fatto eccezione difendendo la propria decisione di rimanere operativa in Russia, nonostante la richiesta pressante dell’Ucraina di dare il proprio contributo — economico o simbolico — per arrivare a una conclusione della guerra.
La Nestlè è una multinazionale con sede in Svizzera, che viene considerata come la più grande società alimentare del mondo. La propria decisione di rimanere attiva in Russia è stata pero notata dagli hackers etici di Anonymous che ha deciso di prendere provvedimenti.
Il collettivo di Anonymous ha dato un ultimatum di 48 ore alla Nestlé per abbandonare la Russia. Senza ricevere alcuna risposta. Allo scadere del tempo, con l’hashtag #BoycottNestle, il collettivo di hackers etici ha messo online il database hackerato della società, per un totale di 10gigabyte di dati, email, password, clienti aziendali. E non solo. Anche un campione di dati di più di 50mila clienti.
Anonymous ha dichiarato su Twitter che “sta attaccando siti web governativi in Russia, stampando con le loro stampanti, colpendo siti web russi, hackerando telecamere russe e inviando messaggi di testo ai cittadini russi sull’Ucraina e anche facendo trapelare molti dati“.
Anche lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiesto alla multinazionale svizzera durante un discorso in streaming a una manifestazione a Berna, di unirsi alla lotta economica contro la Russia . Secondo Zelensky, rimanere nel Paese è in conflitto con il motto dell’azienda, “Good Food, Good Life”. Nestlé che ha più di 7.000 dipendenti in Russia e guadagna dalle operazioni nel Paese circa il 2 per cento del suo fatturato ha replicato di aver già “ridimensionato significativamente le sue attività, fermando sia le esportazioni sia le importazioni tranne che per prodotti essenziali”. E di aver sospeso i propri investimenti pubblicitari in Russia. “Non traiamo profitto dalle nostre attività rimanenti. Il fatto che noi, come altre aziende alimentari, forniamo alla popolazione alimenti importanti non significa che stiamo andando avanti come prima”. Al momento, però ci sono ancora sei fabbriche della Nestè in funzione in Russia.
BREAKING NEWS: Hacker group Anonymous has released 10 GB of data from Swiss company Nestlé. This is the collective’s retaliation for continuing the company’s business in Russia. pic.twitter.com/TQjJJrCWZr
— Anonymous (@LatestAnonPress) March 22, 2022
Il gruppo di Anonymous come spesso è accaduto in passato, ha deciso di fare giustizia in autonomia, attaccando e colpendo la multinazionale svizzera dell’alimentare con le sue armi più consuete, cioè le incursioni hacker. Una mossa giusta o sbagliata che sia, segue la decisione chiara e pubblica del collettivo di dichiarare guerra alla Russia, estendendola a tutti quelli che non si schierano contro l’attacco di Putin all’Ucraina.
Anonymous ha sfidato la censura di Putin mandando 7 milioni di Sms ai cittadini russi per renderli informati di tutto quello che sta realmente accadendo oltre confine., utilizzando Google Maps, e le recensioni di bar e ristoranti, per diffondere nel web i loro messaggi. Ma non solo. Infatti Anonymous ha colpito la Tv russa ed ha persino diffuso i piani di invasione (presunta) della Russia in Ucraina diffondendoli su Twitter.