Il presidente dell’ANAC l’ Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, dopo aver partecipato al convegno dell’Agenzia regionale per la casa e l’abitare intervenendo a Bari nella tavola rotonda del convegno ‘“Impresa e anticorruzione: punti di equilibrio e limiti” ha ascoltato la richieste dell’Ance l’ Associazione nazionale costruttori edili aderente a Confindustria, ma ha difeso (“Appalti più regolari” ) il nuovo Codice degli Appalti dalle critiche dei costruttori. Il presidente dell’ ANCE Bari e Bat, Beppe Fragasso, ha ribadito che “la regolarità nei cantieri, la lotta al lavoro nero e la trasparenza negli appalti pubblici sono i temi su cui l’ANCE si batte ogni giorno, soprattutto in questo periodo di passaggio tra il vecchio e il nuovo Codice degli appalti che purtroppo sta provocando disorientamento nelle stazioni appaltanti e nelle imprese” .
“Per questo – ha aggiunto Fragasso – auspichiamo che si completi al più presto il quadro normativo con l’emanazione di decreti attuativi e linee guida, e si conceda una proroga alle stazioni appaltanti che consenta, fino al prossimo 31 dicembre, di esaurire e appaltare i progetti definitivi così come previsto dalla vecchia normativa. Sul fronte della regolarità del lavoro chiediamo un maggiore discrimine nei confronti delle aziende irregolari che hanno un costo del lavoro pari a un terzo di quelle che operano nel rispetto delle norme. Vorremmo la stessa attenzione che oggi si presta nel combattere il lavoro nero in agricoltura con l’obiettivo di individuare ed estromettere dal mercato le imprese che lavorano nell’illegalità“.
Immediata la replica del presidente dell’Anticorruzione Cantone : “Il Codice della appalti è così nuovo e introduce così tante novità che ha bisogno di tempo per essere digerito” ha precisato “C’è tutta questa polemica sul numero degli appalti che sono in decrescita, io dico che è un dato oggettivo derivante dal fatto che le pubbliche amministrazioni devono anche avere un attimo il tempo per adeguarsi rispetto a cambiamenti che sono molto rilevanti. Il Codice degli appalti – ha aggiunto Cantone – scommette su una nuova idea di amministrazione, che deve essere in grado di decidere, assumere responsabilità e soprattutto in grado di dimostrare di saperle fare le cose“. Fra le novità apportate dal Codice, il presidente dell’ Anac ha poi rimarcato “quella epocale legata alla qualificazione delle stazioni appaltanti“.
Cantone ha precisato che “quanto alla discrezionalità legata alla procedura negoziata ricordo che risponde ad un’esigenza di maggiore flessibilità di gare che dal punto di vista numerico devono essere svolte con una certa velocità. Proprio ieri abbiamo approvato le linee guida dove chiariamo con precisione i due elementi che consentono di fare la gara: il sondaggio di mercato e l’esistenza dell’albo dei fornitori. Io credo che questo sistema se messo a regime può mettere assieme efficienza e trasparenza. In più la discrezionalità non significa arbitrio, ma capacità di assumersi responsabilità e di motivare le scelte” concludendo “A noi tutti il compito di capire in che modo il nuovo codice degli appalti possa essere uno strumento positivo sia sul piano delle attività da svolgere sia su quello dell’anticorruzione”.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: ha ricordato che “I politici a volte si dimenticano che il loro compito non è solo quello di governare o legiferare, ma anche di controllare ciò che accade nella pubblica amministrazione. Essi hanno la potestà della vigilanza e devono esercitarla secondo la legge. Quando un politico acquisisce una notizia di reato – ha aggiunto Emiliano – che non significa la prova schiacciante ma anche solo la possibilità di un reato, deve denunciarlo alla magistratura, così come nel caso di danni erariali e alla pubblica amministrazione Collaborare con gli inquirenti è fondamentale per accertare l’accaduto. Senza potestà di vigilanza e senza prevenire i fatti criminosi attraverso buone scelte politiche, la lotta alla corruzione non è possibile“.