ROMA – L’ Autorità Garante per la Concorrenza e del Mercato, più conosciuta come “Antitrust” avvia un procedimento di inottemperanza nei confronti del socialnetwork Facebook. Lo rende noto un comunicato dell’Autorità garante, con cui si spiega che Facebook non ha attuato quanto prescritto nel proprio provvedimento del 29 novembre 2018, allorquando l’Antitrust “aveva accertato la scorrettezza della pratica commerciale di Facebook di omessa adeguata informativa ai consumatori, in sede di registrazione al social, della raccolta e dell’utilizzo a fini commerciali dei dati da essi forniti e, più in generale, delle finalità remunerative sottese al servizio, viceversa enfatizzandone la gratuità. Con la conseguenza di indurre i predetti utenti ad assumere una decisione di natura commerciale che, altrimenti, non avrebbero preso“.
Secondo l’Antitrust “la decisione si fondava sulla valutazione che il patrimonio informativo costituito dai dati degli utenti di Facebook, in ragione della profilazione dei medesimi ad uso commerciale e per finalità di marketing, acquista un valore economico idoneo a configurare l’esistenza di un rapporto di consumo, anche in assenza di corrispettivo monetario. Peraltro il provvedimento è stato confermato sul punto dal Tar“.
Pochi se ne saranno accorti, ma basta visitare da un computer la homepage del social network che conta 2,4 miliardi di utenti senza entrarci dentro per rendersi conto che il sottotitolo è cambiato. Infatti al posto di “Facebook è gratis e lo sarà sempre” adesso c’è scritto “È veloce e semplice“.
La modifica è stata apportata a inizio agosto e coinvolge sia la versione americana sia quella europea (in inglese è cambiata da “It’s free and always will be” a “It’s quick and easy“). Un imbarazzante portavoce dell’azienda americana ha dichiarato “Aggiorniamo regolarmente i nostri prodotti, comprese le landing page di Facebook. Le persone potranno sempre connettersi a Facebook gratuitamente”.
Ma allora, allora, perchè è stata apportata questa modifica così evidente dopo che il “claim” che la frase troneggiava da dieci anni sotto il marchio del socialnetwork ? La realtà è che negli ultimi turbolenti due e mezzo, la società guidata da Mark Zuckemberg è stata al centro di richieste di chiarimenti da parte delle autorità di mezzo mondo. Facebook si professa gratuito, ma non è bastato, pare: da quanto risulta, la società è intervenutà sulla homepage anche per fugare le sanzioni delle Autorità di controllo.