Il Comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi in Prefettura a Bari ha trasformato il precedente dispositivo di vigilanza dinamica, misura di controllo adottata nel maggio scorso dalla Questura di Bari , in una vera e propria scorta per il primo cittadino barese. In pratica Decaro nei suoi spostamenti sarà sempre accompagnato con i poliziotti della Questura di Bari che sinora si limitavano soltanto a seguirlo con una vettura civetta. La scorta sarà accanto al sindaco in tutti i suoi viaggi anche nel resto d’Italia a seguito del suo nuovo incarico di presidente dell’ ANCI, e saranno le questure delle altre città in cui si recherà a dover predisporre la scorta per Decaro, con una staffetta tra poliziotti.
Decaro, in una nota di solidarietà al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, al quale era pervenuta una busta con proiettili intercettata alcuni giorni fa dall’ufficio postale, ha annunciato una richiesta al governo e ai gruppi parlamentari per “velocizzare l’iter per approvare il disegno di legge che amplia e modifica le norme penali per tutelare più efficacemente gli amministratori locali vittime di intimidazioni e minacce mafiose“.
“Nei primi cinque mesi del 2016, secondo Avviso Pubblico – continua Decaro – sono stati 180 gli amministratori minacciati, con una media di una minaccia ogni 18 ore. Sono proprio i sindaci le figure direttamente interessate dagli atti intimidatori o, nei casi più estremi, da attentati”, essendo “la prima figura di riferimento” anche per la criminalità organizzata che “tenta di estendere i propri affari su diverse diramazioni dell’economia locale, dagli abusi edilizi, alla gestione degli appalti per lo smaltimento dei rifiuti, all’edilizia popolare, alle estorsioni nei confronti delle attività commerciali e mercatali”.
Antonio Decaro ha ricevuto a maggio scorso delle minacce dai “clan” malavitosi baresi in occasione della festa patronale di San Nicola a seguito della sua decisione di vietare le consuete ‘fornacelle‘ abusive sul lungomare, decisione questa che aveva scatenato una vera e propria “rivolta” provocando disordini e cariche della Polizia. Il primo cittadino di Bari era stato minacciato da uno degli esponenti delle organizzazioni criminali che controllano il territorio per la vendita ambulante di carne e bibite. Le minacce erano continuate anche attraverso Facebook dove erano stati pubblicati dei messaggi che gli investigatori hanno ritenuto “preoccupanti”. Conclusi i sei mesi previsti di vigilanza dinamica, il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha deliberato ieri di assegnare una vera e propria scorta scorta al sindaco per le minacce considerate quindi credibili.