I finanzieri del Comando Provinciale di Taranto, guidato dal Col. Gianfranco Lucignano hanno eseguito questa mattina sette nuove ordinanze cautelati richieste dal pm Maurizio Carbone e convalidate dal Gip Pompeo Carriere, nell’ambito dell’ “operazione Blackhander” sulle tangenti che circolavano dietro le quinte del settore Maricommi della base di Taranto della Marina Militare, inchiesta che si avvia ormai alla sua conclusione.
Quattro degli arrestati sono finiti in carcere : Paolo Bisceglia imprenditore siciliano (già arrestato in precedenza) di fatto “gestore” delle tangenti che venivano richieste ed incassate per gli appalti della Marina Militare, Marcello Martire, 54 anni, dipendente civile del Ministero della Difesa in servizio a Maricommi, gli imprenditori tarantini Giuseppe Musciacchio e Vincenzo Calabrese ritenuti responsabili di corruzione e turbativa d’asta. Agli arresti domiciliari sono finiti il capitano di vascello Giovanni Di Guardo ormai ex–direttore di Maricommi Taranto, l’imprenditore romano Pio Mantovani ed il commerciante tarantino Gaetano Abbate titolare della società Kent srl di Taranto che produce e vende capi di abbigliamento destinati alla Marina Militare, alla Polizia Locale di Taranto.
Le indagini ed ulteriori accertamenti su questi pseudo-imprenditori tarantini, che in realtà andrebbero definiti “faccendieri” si sono incrociate con gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza sui tracciamenti finanziari dell’asta di aggiudicazione delle statue della storica Processione dei Misteri di Taranto, gestita dalla Confraternita del Carmine a cui appartengono alcuni degli arrestati come De Pace, Musciacchio. E le indagini continuano, per accertare il male dell’evasione fiscale che è molto stretto e collegato al giro di tangenti che circolavano negli ambienti della Marina Militare e non solo a Taranto.