Agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, sono stati posti l’architetto Vincenzo La Gioia in un recente passato a capo del settore “Assetto territorio e sviluppo economico” del Comune di Statte (alle porte del capoluogo jonico) e gli imprenditori Marco Moscaggiura, Oronzo Moscaggiura ed Amedeo Pesare.
Il dirigente comunale secondo le ipotesi accusatorie della Procura di Taranto, avrebbe truccato delle gare, concedendo affidamenti diretti per concedere alle imprese riconducibili all’imprenditore Marco Moscaggiura una serie di servizi ottenendo in cambio mazzette del valore pari al 10 per cento degli appalti. Nell’ordinanza firmata dal Gip dr.ssa Alessandra Romano è riportato che tra le gare finite sotto la lente degli investigatori ci sono quelli relativi all’affidamento di pulizia e manutenzione degli immobili comunali e della gestione in “global service” di servizi integrati.
Disposto un sequestro preventivo diretto di denaro presente su conti correnti bancari e/o postali, libretti di risparmio, titoli, azioni, fondi ed altri strumenti simili di investimento nella disponibilità di Vincenzo La Gioia fino alla concorrenza della somma di 82.779,89 euro.
AI LETTORI. Questo articolo è stato realizzato grazie alla collaborazione di alcuni colleghi e fonti indipendenti di Taranto, considerata la circostanza che nè la Procura di Taranto nè la Guardia di Finanza hanno emesso alcun comunicato stampa in merito. Ricordiamo ai lettori che tutti gli indagati sino a sentenza definitiva non vanno ritenuti colpevoli di alcun reato.