Nell’ ambito dell’inchiesta “Pandora” sui presunti appalti truccati nella casa circondariale di Taranto, condotta dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento dalla Procura di Taranto , sono nove le richieste di rinvio a giudizio avanzate dal pubblico ministero Vittoria Petronella,. Tra gli imputati compare l’ex direttrice del carcere, Stefania Baldassari, ritenuta estranea alle accuse di corruzione sulle vicende degli appalti, a carico della quale la Procura contesta i “reati di truffa e falso” per avere falsificato la sua presenza in servizio al fine di riscuotere indebite indennità, eludendo i vigenti previsti sistemi di rilevazione delle presenze.

Le contestazioni alla Baldassari risalirebbero alla scorsa campagna elettorale. Venne interdetta dai pubblici uffici per un anno, con il sequestro di circa settemila euro (ammontare delle indennità precepite secondo le indagini illegittimamente) misura successivamente revocata dal Tribunale del Riesame .
Nella richiesta di processo avanzata dalla procura di Taranto, compaiono anche Barbara Panunzio, dirigente del carcere di Taranto, e l’imprenditore Alberto Frangelli entrambi posti in via cautelare agli arresti domiciliari. A loro carico, sono contestate le accuse sono di corruzione per aver annullato una gara d’appalto per favorire un’altra azienda e per uno scambio di denaro legato a lavori di impermeabilizzazione. Accuse che chiaramente sono state respinte dai due imputati in sede di interrogatorio. Tra gli imputati compare anche il dirigente comunale Carmine Pisano. L’udienza preliminare dinanzi al Gip Giovanni Caroli del Tribunale di Taranto, si svolgerà il prossimo 7 maggio.