È stato approvato dal Consiglio regionale all’unanimità un ordine del giorno, presentato come primi firmatari dai consiglieri regionali Pietro Lospinuso (Forza Italia) e Michele Mazzarano (Partito Ddemocratico) ) e sottoscritto dai Consiglieri Antonio Martucci (MEP), Giuseppe Cristella (FI) Francesco Laddomada (La Puglia per Vendola) , con cui si pone e richiede la massima attenzione sulla situazione delle aziende fornitrici dello stabilimento siderurgico ILVA di Taranto.
Nell’ordine del giorno presentato in consiglio regionale si precisa che l’ ILVA ha attualmente un esposizione debitoria con le imprese dell’indotto per circa 250 milioni di euro, e che i tempi di avvio all’amministrazione straordinaria prevista dal decreto “salva Ilva” del Governo Renzi, sono imminenti e fra gli imprenditori aleggia “il reale timore che vengano azzerati i crediti vantati nei confronti del gruppo siderurgico della gran parte di quest’enorme platea di aziende, grandi e piccole, impegnate da diversi anni al servizio della grande fabbrica“.
Aziende queste , come ha più volte ricordato (senza alcun ascolto o riscontro) Enzo Cesareo il presidente della Confindustria Taranto , che rischiano di fallire, sommerse da un’esposizione debitoria che non ha precedenti, e che affrontano una crisi che potrebbe portare il sistema produttivo industriale ad un vero e proprio collasso imprenditoriale e finanziario senza precedenti. Sarebbe una bancarotta dell’economia tarantina.
Per queste ragioni, il Consiglio ha impegna “il Presidente della Giunta regionale ad assumere le più opportune iniziative nei confronti del Governo Nazionale affinché reperisca i fondi necessari per assicurare la copertura finanziaria dei 250 milioni di euro vantati dalle imprese che operano nell’indotto dell’ILVA e inserisca tali garanzie nel decreto in questione onde evitare il fallimento delle stesse ed il licenziamento oltre 3000 dipendenti”.
Ed ora Vendola dovrà dimostrare il suo peso. Di parole ne ha dette anche troppe.