ROMA – “La sfida di gestire ILVA non è facile, ma sono giovane e sono qui per rimanere a lungo termine”. Lo ha detto a Cernobbio al forum sui trasporti organizzato da Conftrasporto il CEO Europa di Arcelor Mittal, Aditya Mittal , gruppo che detiene l’85% della compagine AmInvestCo che si sta preparando a rilevare gli asset di ILVA dall’amministrazione straordinaria , spiegando che l’azienda che il suo gruppo controlla all’85% ” ha sofferto moltissimo negli ultimi anni dal punto di vista della produzione e ha sofferto la comunità per negligenze ambientali, noi vogliamo migliorare queste condizioni“.
Mittal intende occuparsi “seriamente” di lavoro all’ ILVA, ha aggiunto Mittal.”Io lavoro da 22 anni in questo settore. Occorre gestire correttamente il rapporto con tutti gli stakeholder”, termine che indica gli azionisti, i fornitori, i dipendenti e i cittadini residenti nel territorio, ha aggiunto. “L’industria dell’acciaio è strategica ed è molto importante per una comunità – sottolinea – perché ha un impatto sull’ambiente e sull’occupazione molto rilevante e noi ci prendiamo questa responsabilità molto seriamente“. Per Mittal “l’industria dell’acciaio è colma di sfide e Ilva non fa eccezione . È qualcosa che noi sappiamo che dobbiamo gestire su base quotidiana e in cui dobbiamo eccellere su base quotidiana“.
“L’ILVA, ha un grandissimo potenziale perché la sua ubicazione è ideale, -ha aggiunto Mittal “ – è tra le acciaierie in Europa quella che ha una delle posizioni migliori. Una delle cose che ci piace dell’ ILVA che ci è piaciuto moltissimo al momento dell’acquisizione è che c’è questo porto profondo – ha proseguito – ha trasporti interni ed esterni di altissima qualità, ha una connessione marittima diretta con Genova che una volta completata ci permetterà di abbassare ulteriormente i costi di trasporto. Logistica e acciaierie vanno di pari passo, senza una logistica efficace una acciaieria non può lavorare bene”, ha concluso. Nessun riferimento però al porto di Taranto.
Ieri però, come hanno reso noto i sindacati, i vertici di AmInvestCo invitati al tavolo del Mise avevano affermato di “non avere autonomia per decidere diversamente da quanto prospettato nel piano” sottolineando la necessità di rimandare ogni decisione agli azionisti.
“Il piano che stato presentato per l’Ilva non è sostenibile e chiediamo al Governo di fare fino in fondo la sua parte”. Lo dice – in un’intervista a La Stampa – il segretario confederale Cgil Maurizio Landini. “Come ha fatto Macron e come hanno fatto Germania e Stati Uniti – prosegue -, il governo deve difendere gli interessi del Paese. Che in questo momento sono anche avere un’industria siderurgica degna di questo nome”. Si è proposto di riaprire il procedimento di vendita dell ILVA e inserire Cassa Depositi e Prestiti nella compagine. Che ne pensa? “Dico di sì – risponde Landini -. A questo punto, sarebbe molto importante che Cdp entrasse nella società, anche come elemento di garanzia degli investimenti e di chiarezza sugli impegni. Sarebbe una scelta intelligente, anche a tempo: qui c’ un gruppo che ha dimostrato qualche problema di attendibilità“.
Nessuna spiegazione chiara però dall’azionista di maggioranza, sui termini di un’eventuale ricomposizione del dialogo. Aditya Mittal ha ribadito questa mattina che “Si è visto soffrire i dipendenti di ILVA per via delle incertezze del suo futuro. Si è vista la sofferenza nella operatività che non è migliorata, anzi c’e’ stato un declino della produzione su base annuale. E, ancora più importante, abbiamo visto una comunità che ha largamente e fortemente sofferto e per via di tutti i problemi ambientali che conosciamo. ILVA è vicina alle città e c’è stato un non rispetto ambientale di tutte le comunità dove si trova ILVA. Il nostro lavoro è prima di tutto migliorare queste condizioni. Come possiamo noi gestire un business in maniera adeguata, giusta, come possiamo assicurare che ci occuperemo di stakeholder e dell’ambiente. Ci occuperemo seriamente di lavoro“.
“Vogliamo trovare una soluzione insieme a Governo, istituzioni locali e sindacati per un futuro sostenibile di Ilva – ha detto il figlio del fondatore del gruppo Lakshmi Mittal, a margine del forum di Cernobbio – Speriamo fortemente di poter proseguire con le discussioni e trovare un punto d’accordo”.