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24 Novembre 2024 16:18

ArcelorMittal. Il Governo conferma il rispetto degli accordi ma non fornisce rassicurazione sulle tutele legali

"Il Ministro Patuanelli ha confermato che la siderurgia è strategica per l’industria del nostro Paese e quindi ha riconosciuto la centralità dell’ex Ilva. Patuanelli si è impegnato a convocare il tavolo con ArcelorMittal, Governo e sindacati come previsto dall’accordo del 6 settembre 2018". Nella seconda metà di novembre ci sarà un incontro con l’azienda al Ministero dello Sviluppo economico per chiarire la situazione e per conoscere le reali intenzioni di ArcelorMittal sul futuro industriale e occupazionale. Smentito ancora una volta il sottosegretario sen. Mario Turco (M5S)

ROMA – “Si è svolto oggi l’incontro presso il Mise con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano con le organizzazioni sindacali. Il Ministro Patuanelli ha confermato che la siderurgia è strategica per l’industria del nostro Paese e quindi ha riconosciuto la centralità dell’ex Ilva. Anche su nostra sollecitazione Patuanelli si è impegnato a convocare il tavolo con ArcelorMittal, Governo e sindacati come previsto dall’accordo del 6 settembre 2018″.

“L’obiettivo del tavolo, condiviso anche dai Ministri, è quello della verifica del rispetto dell’accordo sul piano industriale, sul piano ambientale e sulla salvaguardia dell’occupazione. Piano che allo stato sta procedendo con forti battute d’arresto non accettabili – continua la nota –  Il Ministro Patuanelli ha riferito che il tema dell’immunità, peraltro non in discussione per quanto riguarda le responsabilità precedenti, non è mai stato posto dall’azienda. Riteniamo che il Governo debba farsi garante di un quadro di certezze normative e del rispetto degli accordi con l’obiettivo di produrre acciaio pulito e di garantire il controllo del piano ambientale e l’occupazione dei lavoratori diretti e dell’indotto di tutto il gruppo”. Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

“ Il Ministro Patuanelli ci ha confermato l’impegno del governo nel far rispettare ad ArcelorMitta l l’accordo del 6 settembre 2018 e il piano per il risanamento ambientale. – commenta Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, dopo incontro al Mise per la situazione ex Ilva. Siamo però insoddisfatti per quanto riguarda la soppressione delle tutele legali perché non c’è stata una reale presa in carico da parte dell’esecutivo nel risolvere la questione, e poter dare rassicurazioni ai lavoratori su cosa accadrà dopo il 3 novembre”.

“L’accordo di settembre 2018 non si tocca, non esistono piani alternativi, non esistono cordate pronte a rilevare gli stabilimenti ex Ilva e, al momento, non ci sono richieste di esuberi da parte dell’azienda” aggiunge il leader Uilm. “Abbiamo ribadito l’inadempienza da parte di ArcelorMittal riguardo al rispetto del piano industriale, con il calo della produzione, la messa in cassa integrazione di circa 1400 lavoratori fino a fine anno, l’incertezza sul ritorno a lavoro dei 1700 che si trovano in Amministrazione straordinaria e i licenziamenti nel sistema degli appalti”.

“Nella seconda metà di novembre ci sarà un incontro con l’azienda al Ministero dello Sviluppo economico per chiarire la situazione e per conoscere le reali intenzioni di ArcelorMittal sul futuro industriale e occupazionale” conclude Palombella  “Esprimiamo un cauto giudizio sulla volontà da parte del Governo di impegnarsi sulla continuità produttiva dell’ex Ilva augurandoci che terminino le ricostruzioni fantasiose sul futuro della più grande acciaieria d’Europa”.

Sen. Mario Turco

A scatenare le polemiche politiche le dichiarazioni rilasciate ieri al quotidiano IL FOGLIO dal sen. Mario Turco (un commercialista tarantino improvvisato anche in politica n.d.r.) esponente del M5S, ed attuale sottosegretario del Governo Conte “bis”: “Taranto può e deve pensare al suo futuro senza vederlo legato all’ ex-Ilva, che è stato subito smentito  dall’ On. Gianluca Benamati,  capogruppo PD nella Commissione Attività Produttive della Camera con un tweet molto chiaro: “Sono idee personali e non in linea con la posizione dell’esecutivo. Serve sobrietà nelle parole“, supportato dal responsabile imprese della segreteria nazionale del PD, Pietro Bussolati, che ha dichiarato “i patti si rispettano, sono in gioco 14.000 per cui non c’è soluzione alternativa”.

Ed ancora una volta il sen. Turco ha perso una buona occasione per tacere.

 

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