L’inchiesta sulla delibera 97/2011 adottata dal consiglio provinciale di Taranto nel dicembre del 2011, presieduto a suo tempo da Gianni Florido. con cui si votava, l’indirizzo per l’affidamento in house alla società “Taranto Isolaverde spa” ed altri specifici servizi, è stata archiviata definitivamente dal Gip dr. Pompeo Carriere, che ha avvallato la richiesta formulata dal sostituto procuratore della Repubblica dottor Remo Epifani, che nel richiedere l’archiviazione del procedimento, aveva giudicato l’ infondatezza “della notizia di reato“, relativa all’ipotizzato abuso d’ufficio.
In principio il reato di abuso era stato ipotizzato a carico dell’allora presidente dell’ente Provincia Giovanni Florido e degli altri assessori membri della Giunta cofirmatari del provvedimento che erano Maria Teresa Alfonso, Giovanni Azzaro, Pietro Bitetti, Cosimo Borraccino, Antonio Caprino, Vito Cassano, Gerardo Giusto, Giorgio Grimaldi, Cosimo Lariccia, Carmine Montemurro, Vito Rosario Rossini, Luciano Santoro, Giuseppe Tarantino e Giuseppe Turco .
L’inchiesta della magistratura venne avviata a suo tempo a seguito di un esposto presentato alla Procura di Taranto, del consigliere provinciale Giovanni Brigante (“L’Italia dei Valori”) si basava sulla teoria che l’affidamento fosse stato deliberato ed adottato senza alcun bando pubblico, circostanza questa carenza, che ad onor del vero,venne contestata e lamentata in sede di votazione del provvedimento da parte dei consiglieri provinciali
Secondo la procura, alla luce delle argomentazioni contestate dagli avvocati della difesa Pasquale Annicchiarico, Carlo Petrone ( difensore di Gianni Florido) e Fausto Soggia, alla luce delle indagini ed accertamenti di polizia giudiziaria disposti, non erano venuti alla luce gli elementi necessari per sostenere che nella vicenda in questione vi fossero “i requisiti dell’ingiusto vantaggio e dell’intenzionalità nel senso indicato dall’articolo 323 del codice penale“, come si legge nella richiesta d’archiviazione del pm Epifani il quale evidenziava che “la società Taranto Isolaverde spa è a totale partecipazione pubblica e, fra le motivazioni che hanno determinato l’adozione della deliberazione vi era stata anche quella di “garantire l’esecuzione e al tempo stesso tutelare i 250 dipendenti attualmente occupati” e, quindi, di garantire continuità occupazionale a un gran numero di lavoratori”.
Lo stesso magistrato ha indicato e ricordato che “va osservato che la votazione della deliberazione 97/2011, la quale interviene in materia estremamente complessa, è stata preceduta dalla richiesta di parere pro veritate all’avvocato Scialdone: detto parere, ad avviso di questo pm, contiene argomentazioni condivisibili. Si sostiene infatti in questo parere che la quasi totalità dei servizi affidati all’Isolaverde rientra nell’ambito dei servizi cosiddetti strumentali, quali sono stati ritenuti quelli di “pulizia degli immobili comunali, di manutenzione del verde pubblico”“.
In pratica, il pm Epifani ha valutato che le attività in questione svolte dalla Giunta Florido in realtà trovassero legittimazione a seguito della regolamentazione di un decreto convertito in legge nel 2006, le cui disposizioni non prevedevano limiti di spesa oltre i quali è necessario il ricorso alle procedure di evidenza pubblica. Nell’esposto dell’ex-consigliere Giovanni Brigante, contrariamente veniva citata una legge che impone il ricorso all’evidenza pubblica, ma soltanto in esclusivo riferimento ad attività strumentali che siano rivolte essenzialmente al pubblico e non alla pubblica amministrazione. Di qui l’ipotesi iniziale della Procura di Taranto che la delibera 97/2011 del consiglio provinciale fosse stata deliberata violando delle vigenti norme di legge.
Gli accertamenti delegati dal pm alla polizia giudiziaria, hanno chiarito sia la natura giuridica della società per azioni a cui era stato affidato il servizio ma sopratutto la tipologia delle attività delegate a “Taranto Isolaverde Spa”. La tesi degli inquirenti, sostenuta e confermata dai legali delle difese, hanno quindi indotto il pm Epifani a presentare la richiesta di archiviazione a carico degli indagati, che è stato condivisa anche dal gip dr. Carriere del Tribunale di Taranto che, appunto, lo ha condiviso restituendo gli atti al pm per la definitiva archiviazione e quindi proscioglimento degli indagati.