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5 Novembre 2024 09:18

Arrestata l’ eurodeputata Eva Kaili che difendeva il Qatar: in casa trovati “sacchi di banconote”

L'eurodeputata socialista espulsa dal gruppo dopo l'inchiesta per corruzione con tangenti qatarine per 'ammorbidire' le critiche sui diritti umani. Panzeri, ex eurodeputato del Pd, successivamente passato ad Articolo Uno, ritenuto un "fedelissimo" di Roberto Speranza, che dopo l’arresto lo ha sospeso

Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo dopo che nella perquisizione della sua abitazione sono stati trovati “sacchi di banconote” è stata arrestata in Belgio ed ha trascorso la notte in stato di detenzione. Sarebbe stato fermato anche il padre della politica greca, che stava cercando di partire con una borsa piena di banconote. Lo rende noto il quotidiano belga L’Echo.  La circostanza del rinvenimento dei soldi spiegherebbe come mai nonostante l’immunità parlamentare la Kaili sia stata arrestata . Infatti sulla base il regolamento interno del Parlamento Europeo l’immunità decade in caso di flagranza di reato. L’agenzia di stampa greca Ana-Mpa ha oggi confermato quanto il CORRIERE DEL GIORNO aveva reso noto sin da ieri sera, anche il compagno della Kaili, cioè che è stato tratto in arrestato anche il suo compagno Francesco Giorgi, con il quale ha avuto una figlia, il quale in passato è stato assistente parlamentare di Antonio Panzeri, . L’indagine, aperta lo scorso luglio, è stata coordinata dall’Ufficio centrale per la repressione della corruzione del Tribunale di Bruxelles.

Francesco Giorgi ed Eva Kaili

La vice presidente greca del Parlamento europeo Kaili aveva difeso in aula, sino a qualche giorno fa i progressi del Paese del Golfo nell’ambito dei diritti in vista dei Mondiali di calcio in corso. Nel suo intervento a Strasburgo ha detto: “Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova, in realtà, di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un Paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori, abolendo la kafala e riducendo il salario minimo. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando per discriminarli. Li maltrattano e accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni nel confronto. Ma comunque, prendono il loro gas. Tuttavia, hanno le loro aziende che guadagnano miliardi lì” aggiungendo “Ho ricevuto lezioni come greca e ricordo a tutti noi che abbiamo migliaia di morti a causa del nostro fallimento per le vie legali di migrazione in Europa. Possiamo promuovere i nostri valori ma non abbiamo il diritto morale di dare lezioni per avere un’attenzione mediatica a basso costo. E non imponiamo mai la nostra via, noi li rispettitamo, anche senza Gnl“.

Scandalo all’Europarlamento, quando Eva Kaili diceva: “Il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori”

“Sono una nuova generazione di persone intelligenti e altamente istruite. Ci hanno aiutato a ridurre la tensione con la Turchia. Ci hanno aiutato con l’Afghanistan a salvare attivisti, bambini, donne. Ci hanno aiutati. E sono negoziatori di pace. Sono buoni vicini e partner. Possiamo aiutarci a vicenda per superare le carenze. Hanno già raggiunto l’impossibile” ha concluso la Kaili.

l’ eurodeputata greca Eva Kaili in un incontro con il ministro del Lavoro del Qatar dello scorso ottobre

Da alcune intercettazioni sarebbero emersi anche riferimenti a fondi europei destinati al nord Africa. Sono stati perquisiti anche gli uffici al Parlamento europeo degli assistenti dei deputati belgi Marie Arena (molto “vicina” alle attività lobbistiche di Panzeri) e Marc Tarabella.   Sarebbe stato perquisito anche l’ufficio di una funzionaria dell’Europarlamento, anche lei italiana. Un’ assistente che è stata perquisita è anche lei italiana, si chiama Donatella Rostagno e lavora da circa un anno con l’eurodeputata Arena. Un’altra assistente coinvolta nelle indagini (come rivela il Fatto Quotidiano) sarebbe Francesca Garbagnati, 30 anni, la quale in passato ha lavorato per Panzeri mentre adesso lavora per l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti (che non è indagata in questa inchiesta) la quale  smentisce ad Affaritaliani, che la sua assistente sia stata interrogata. Ma non smentisce che la procura stia indagando sulla Garbagnati per i suoi precedenti rapporti con Panzieri . Il collega Vincenzo Bisbiglia del Fatto rivela infatti che l’ufficio della Garbagnati all’ Europarlamento sarebbe stato sigillato dalla Polizia Federale che le avrebbe sequestrato il pc e lo smartphone. Sarà forse per questo che la Garbagnati ieri pomeriggio ci ha fatto scrivere minacciando querele attraverso un account di post di una terza persona che è un attivista del Pd.

L’eurodeputata del Pd Moretti, che abbiamo provato a contattare telefonicamente anche questa mattina ai suoi recapiti telefonici Bruxelles e Strasburgo dove i telefoni squillano a vuoto (nonostante abbia ben 7 assistenti retribuiti con denaro pubblico, senza mai ricevere alcuna risposta, era stata a Doha nel 2020 per un convegno sui diritti delle donne ed aveva pubblicato un post su Facebook sul tema. “Qui in Qatar stanno facendo passi in avanti nella tutela dei diritti anche delle donne e dei lavoratori. Siamo infatti andati a visitare uno degli 8 stadi che stanno costruendo in vista dei Mondiali di calcio 2022 e abbiamo verificato le condizioni di vita di chi sta offrendo manodopera per la realizzazione degli impianti”, si leggeva nel post.

Il comunicato della procura belga, spiega che “l’operazione ha riguardato in particolare gli assistenti parlamentari” e cita anche un ex eurodeputato che sarebbe appunto Panzeri, ex eurodeputato del Pd, successivamente passato ad Articolo Uno, dove era il “responsabile delle Politiche Europee Internazionali “ ritenuto un “fedelissimo” di Roberto Speranza, ma che dopo l’arresto lo ha sospeso.  Imbarazzante la nota: “”La commissione di garanzia di Articolo Uno Lombardia ha sospeso Antonio Panzeri dall’anagrafe degli iscritti. Nell’esprimere sconcerto per quanto sta emergendo, Articolo Uno esprime fiducia nell’autorità giudiziaria e auspica che Panzeri possa dimostrare la sua estraneità a una vicenda del tutto incompatibile con la sua storia e il suo impegno politico“. Della serie: alla vergogna “rossa” non c’ è mai limite !

Antonio Panzeri e la deputata belga Marie Arena

A Strasburgo, alla Plenaria dello scorso novembre, si era tenuto un dibattito sulla situazione dei diritti umani e dei lavoratori in Qatar dopo le polemiche sul trattamento dei dipendenti stranieri che hanno contribuito alla costruzione degli stadi per il Mondiale e per diversi parlamentari avrebbe potuto essere più severa. La Lega va all’attacco: “Dopo anni di accuse ai rivali, il Pd che deve chiarire immediatamente agli italiani”.

Nel 2019, quando Panzeri aveva scelto di non ricandidarsi, Roberto Speranza su Twitter aveva commentato: “Ringrazio Antonio Panzeri per l’impegno prezioso di questi anni al Parlamento Europeo. La scelta autonoma di non ricandidarsi merita rispetto. Sono sicuro che faremo ancora insieme molte battaglie per ricostruire la Sinistra nel nostro Paese”.

Roberto Speranza ed Antonio Panzeri

Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, rispettivamente la moglie e la figlia (che peraltro fa l’avvocato) dell’ex eurodeputato del gruppo Socialisti & Democratici Antonio Panzeri, scrivono gli inquirenti belgi, nei documenti trasmessi alle autorità italiane per chiedere l’arresto delle due donne “sembrano essere pienamente consapevoli delle attività del marito/padre” e sembrano “persino partecipare nel trasporto dei “regali” dati al Marocco da A.A. (Abdesselam Alem n.d.r.) ambasciatore del Marocco in Polonia”. I reati, spiegano gli inquirenti, sono menzionati nelle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, “durante le quali la signora Panzeri ha fatto commenti circa i “regali”, dei quali ha apparentemente beneficiato“.

 Antonio Panzeri e sua figlia Silvia Panzeri

La moglie di Panzeri Maria Dolores Colleoni avrebbe anche detto a al maritodi aprire un conto bancario in Belgio e aveva apparentemente insistito che non voleva che lui facesse operazioni senza che lei potesse controllarle. Gli ha detto di aprire un conto con Iva, cosa che suggerisce che Panzeri potrebbe avviare una nuova attività commerciale, soggetta a Iva. Questo indica che Maria Colleoni esercita un qualche tipo di controllo sulle attività del marito o che perlomeno cerca di mantenere un qualche controllo“. Gli inquirenti belgi evidenziano che Colleoni  “ha usato la parola “combines” per riferirsi ai viaggi e agli affari del marito. La parola francese “combines” è peggiorativa e suggerisce che suo marito usa mezzi ingegnosi e spesso scorretti per ottenere i suoi scopi”. Da quanto emerge dalle carte, la coppia Panzeri-Colleoni usava anche carte di credito intestate ad altre persone, in particolare ad un prestanome , indicato con il nome “gèant” (il gigante) per evitare le loro spese con tanti “zero” potessero essere rintracciate.

Nei documenti trasmessi all’ Autorità Giudiziaria italiana, con i quali è stato richiesto ed ottenuto l’arretso delle due donne si ricostruirebbero persino le vacanze della famiglia Panzeri: apparentemente l’ex eurodeputato italiano della sinistra italiana poteva permettersi di fare con la moglie, Maria Dolores Colleoni, vacanze per un costo che “arrivava fino a 100mila euro“. La Colleoni, riferiscono gli inquirenti belgi, “ha detto al marito che non poteva permettersi di spendere 100mila euro per le vacanze come l’anno scorso e che pensava che l’attuale proposta, 9mila euro a persona solo per l’alloggio, era troppo costosa“. Le due donne sono state prelevate ieri sera dai Carabinieri nelle loro case di Calusco d’Adda (Bergamo) ed in quella di Milano dove risiede la figlia, la quale esercita nel foro ambrosiano la professione di avvocato nello Studio legale Panzeri Ventarola a Locate di Triulzi, (MI)

Maria Dolores Colleoni e la figlia Silvia Panzeri sono state convocate questa mattina presso la Corte d’appello di Brescia per l’udienza di identificazione che è iniziata alle ore 14: entrambe risponderebbero di favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta di Bruxelles per la presunta corruzione messa in piedi dal Qatar. Il Gip Anna Dalla Libera ha convalidato l’arresto e concesso la detenzione domiciliare. “Le mie assistite hanno riferito in aula di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato“, ha commentato l’avvocato Angelo De Riso difensore con il collega Nicola Colli, delle due donne. “Siamo soddisfatti e confidiamo che non venga accolta la richiesta di consegna alle autorità del Belgio”, hanno affermato i legali. Si ritorna in aula il  19 dicembre.

L’eurodeputata Kaili, come anche le altre quattro persone arrestate, verrà ascoltata fra 48 ore da un giudice belga il quale deciderà se confermare i mandati di cattura. La procura federale belga non ha confermato i nomi degli arrestati, che ormai sono quasi tutti noti, sottolineando però che si tratta di “personalità con posizioni strategiche“.

Il nostro Parlamento europeo è fermamente contrario alla corruzione. In questa fase, non possiamo commentare alcuna indagine in corso se non per confermare che stiamo cooperando e coopereremo pienamente con tutte le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie pertinenti. Faremo tutto il possibile per favorire il corso della giustizia“. Con questo il tweet la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha commentato l’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto della vicepresidente dell’Eurocamera, la greca Eva Kaili, e di quattro cittadini italiani, tra cui Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Pd e poi passato con Articolo 1Luca Visentini, segretario generale dell’Ituc, organizzazione internazionale dei sindacati, e Francesco Giorgi, assistente di Panzeri e compagno della Kaili. Arrestato anche il segretario generale dell’Ong di estrazione radicale “Non c’è pace senza giustizia” Niccolò Figà-Talamanca.

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