I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Massafra e della Stazione di Palagiano, coadiuvati da personale della Compagnia di Intervento Operativo di Bari, hanno tratto in arresto per il reato di favoreggiamento della prostituzione due cittadini bulgari, Kostadin Kostev di 23anni e Serafim Kolchev di 29anni, .
L’attività d’indagine era stata intrapresa dai militari da diversi giorni, per contrastare il fenomeno della prostituzione per strada, abbastanza presente su alcune strade di intenso traffico del versante occidentale della Provincia ed in particolare sulla Strada Statale 100 Taranto – Bari. Nel corso dei numerosi servizi di appostamento, gli uomini dell’ Arma hanno constatato che diverse donne venivano accompagnate sui luoghi ove svolgevano prostituzione sessuale sin dalla mattinata, e sempre dalla stessa autovettura che successivamente in serata passava a prelevarle. Le attività di pedinamento dei Carabinieri hanno permesso, inoltre, di individuare un locale ubicato nella zona costiera di Palagiano che era la “base” ove i due bulgari vivevano insieme alle loro vittime: .
Una volta controllato ed ispezionato meticolosamente il ruolo dei due delinquenti ed i loro spostamenti, che erano unicamente finalizzati a sfruttare l’attività di prostituzione delle donne, nella mattinata di ieri i Carabinieri hanno predisponevano un’operazione con la quale i due individui sono stati bloccati proprio mentre stavano accompagnando a bordo della solita autovettura tre ragazze a prostituirsi sulla SS 100, in agro di Mottola. Nel corso della successiva perquisizione, eseguita presso il locale utilizzato come abitazione, sono state identificate altre tre donne. E’ stato accertato che i due delinquenti bulgari, durante il periodo in cui erano stati controllati dai Carabinieri, avevano favorito e gestito l’attività di prostituzione di almeno di sei povere ragazze bulgare, fra le quali addirittura anche la moglie di uno di loro. Nessuna delle ragazze al momento si è dimostrata però collaborativa con gli investigatori, temendo ripercussioni in Bulgaria per le loro famiglie
Alla luce degli univoci ed inequivocabili elementi di reato raccolti autonomamente e d’iniziativa dai militari operanti, i due bulgari sono stati dichiarati in stato di arresto e, dopo le formalità di rito, e su disposizione del Pubblico Ministero di turno sono stati trasferiti presso il Carcere di Taranto, mentre l’autovettura che usavano è stata sottoposto a sequestro. Le attività d’indagine proseguono, comunque, allo scopo di verificare ulteriori responsabilità penali in ordine alla vicenda, anche a carico di altre persone.