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30 Novembre 2024 06:37

Arrestati ai domiciliari sindaco e vicesindaco di Polignano a Mare per appalti truccati

Le attività specificamente contestate riguardano una serie di condotte concorsuali finalizzate alla turbativa di ben 9 procedure di gara, relative al periodo 2020/2021: sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In taluni casi si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta,

Sono 24 gli indagati nell’inchiesta della Guardia di Finanza di Monopoli comandata dal maggiore Arcangelo Michele Gennari  che questa mattina hanno eseguito ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali – coercitive ed interdittive – di 623 pagine emessa dal Gip dr. Angelo Salerno del Tribunale di Bari su richiesta del pm Michele Ruggiero della Procura della Repubblica di Bari nei confronti del sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, e del vicesindaco (con delega ai lavori pubblici) Salvatore Colella, (entrambi posti ai ai domiciliari) insieme ai dirigenti e funzionari comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo.

Misure interdittive con divieto di contrarre con la pubblica amministrazione sono state applicate e notificate agli imprenditori Nicola Narracci, Hibro Hibroj, Sergio Giazzi, Vito Dentico e Vito Lo Franco

Nell’ordinanza vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (con accertamento che, compiuto nella fase delle indagini preliminari, necessiterà della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) nei confronti dei dieci soggetti indagati per i quali è stata avanzata richiesta cautelare; si tratta di pubblici ufficiali apicali del Comune di Polignano a Mare (Sindaco, Vice Sindaco e numerosi dirigenti e funzionari comunali), nonché di imprenditori locali nei confronti dei quali (oltre che nei confronti di altri 14 soggetti, per un totale di n. 24 persone sottoposte ad indagini) viene contestato il concorso in una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito.

Domenico Vitto e Antonio Decaro

Domenico Vitto, 52 anni, esponente del Pd (vicino al sindaco di Bari Antonio Decaro, estraneo all’indagine ) è al suo secondo mandato come sindaco, eletto al primo turno con il 52% delle preferenze, sostenuto da una coalizione di centrosinistra. ricopre la carica di presidente dell’ Anci Puglia, ed era in predicato per essere nominato dalla Regione Puglia nel consiglio di amministrazione della società Aeroporti di Puglia.

Entrato in politica nel 2004, ha iniziato la sua carriera politica come consigliere comunale nel Comune di Polignano a Mare, venendo nelle liste della Margherita Democrazia è Libertà venendo eletto lo stesso anno sempre per la Margherita, nel Consiglio provinciale di Bari, diventando nel 2006 assessore provinciale . Riconfermato in consiglio comunale a Polignano a Mare nel 2007, ha completato il mandato sino al 2012 quando fu eletto per la prima volta sindaco di Polignano a Maro e riconfermato nel quinquennio successivo. Il vicesindaco di Polignano a Mare Salvatore Colella, con delega ai lavori pubblici, viene definito dalla Procura “fedelissimo del sindaco Vitto”.

I provvedimenti cautelari sono intervenuti in esito ad un’articolata indagine, condotta dalla Compagnia Guardia di Finanza di Monopoli e coordinata dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli della Procura di Bari, che ha permesso di accertare allo stato le numerose tipologie di delitti contro la Pubblica Amministrazione grazie ad attività tecniche d’intercettazioni, attività di analisi della documentazione amministrativa e contabile acquisita nel corso di perquisizioni personali e domiciliari. Plurime e sistematiche le condotte collusive e perturbatrici dei pubblici appalti banditi, negli ultimi anni, nel Comune di Polignano a Mare: condotte poste in essere dai pubblici ufficiali apicali dell’ente locale (politici e tecnici), di volta in volta in concorso con diversi imprenditori e professionisti economici interessati all’aggiudicazione di appalti e affidamenti diretti “sotto soglia comunitaria” in un quadro di evidenti legami funzionali al sostegno elettorale nelle elezioni amministrative.

Le attività specificamente contestate riguardano una serie di condotte concorsuali finalizzate alla turbativa di ben 9 procedure di gara, relative al periodo 2020/2021: sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In taluni casi si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta.

Gli altri indagati sono i dirigenti e funzionari comunali Maria Di Palma ( vicecomandante dei vigili urbani ) , Michele Giannuzzi, Girolamo Flavio Grade, Domenico Matarrese, Pasquale Russo, Raffaele Nicola Vitto, e gli imprenditori Stefano Andresini, Grazia Cassano, Bartolomeo Lamanna (1976), Bartolomeo Lamanna (1960), Claudio Giazzi, Saverio Giuliani, Consilia Lo Franco e Giuseppe Mancini.

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