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23 Novembre 2024 23:35

Arrestati due foggiani per l’incendio della curva dello stadio di Taranto

I NOMI DEGLI ARRESTATI E L'ORDINANZA INTEGRALE DI ARRESTO Il questore di Taranto, Massimo Gambino, in precedenza aveva emesso una serie di Daspo nei confronti di alcune decine di tifosi del Foggia per quanto avvenuto allo stadio Iacovone.

La Polizia di Taranto ha eseguito stamattina un’ordinanza di misura cautelare con arresti domiciliari, emessa dal Gip di Taranto Fulvia Misserini , su richiesta del pm Francesca Colaci della procura jonica nei confronti di due tifosi foggiani , Vittorio Ferrara e Ivan Giannuario rispettivamente di 28 e 29 anni, ritenuti presunti responsabili dell’incendio aggravato avvenuto lo scorso settembre a Taranto nell’area della curva sud dello stadio comunale Iacovone in occasione del derby Taranto-Foggia valido per la prima giornata del campionato di serie C girone C. Il questore di Taranto, Massimo Gambino, aveva emesso anche una serie di Daspo nei confronti di alcune decine di tifosi del Foggia per quanto avvenuto allo stadio di Taranto.

I due foggiani arrestati dovranno rispondere delle accuse a loro carico di aver causato l’incendio in occasione di una manifestazione sportiva ed in luogo aperto al pubblico. Durante il derby calcistico per il campionato di Lega Pro-Serie C fra il Taranto ed il Foggia, avvennero degli scontri con le forze di polizia da parte della tifoseria foggiana e vennero lanciati dei fumogeni, alcuni dei quali – come ricostruito dalle indagini e dalla visione delle immagini della videosorveglianza – finirono nella parte sottostante della curva, provocando l’incendio del rivestimento in gomma della pista di atletica vicina allo stadio, in fase di allestimento per i Giochi del Mediterraneo, manifestazione internazionale in programma Taranto a settembre del 2026 materiale questo che era stato accatastato temporaneamente dall’ Amministrazione Comunale sotto la curva.

©CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA

A seguito dell’incendio, tutto l’impianto sportivo, per motivi di sicurezza e in attesa che si accertasse se il rogo avesse eventualmente danneggiato altre strutture oltre alla curva sud, rimase chiuso al pubblico e alle gare per quasi due mesi provocando danni per centinaia migliaia di euro alla società del Taranto Calcio. La curva sud, invece, sequestrata dalla magistratura dopo l’incendio , è tuttora non utilizzabile anche dopo la riapertura dello stadio in attesa dell’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza.

Le attività investigative condotte dagli investigatori della Digos di Taranto, guidati dal dirigente Francesco Cecere, hanno avuto origine dall’analisi di centinaia di filmati video, registrati dai sistemi di video sorveglianza dello Stadio Iacovone fino a quelli filmati dagli stessi sostenitori del Foggia e poi finiti online sui socialnetwork. E’ stato grazie all’incrocio delle registrazioni video acquisite, che i poliziotti sono riusciti a identificare i due soggetti che a fine partita, accesero il fumogeno lanciato sotto la curva, che conseguì l’inferno di fiamme.

Gli ultras foggiani nelle loro conversazioni e chat commentavano con soddisfazione la propria azione delinquenziale come una vendetta per uno sgarro dei tifosi tarantini avvenuta a dicembre 2006 allorquando la violenta contrapposizione fra le due tifoserie sempre allo Stadio Iacovone quando i rossoblu sventolarono una bandiera sottratta ai foggiani che avevano tentato inutilmente di recuperare. Le due tifoserie arrivarono allo scontro che causò anche in quella occasione un altro incendio che distrusse il bar presente nel settore ospiti dello stadio

Dalle intercettazioni, emerge chiaramente che quanto avvenuto lo scorso settembre nello stadio di Taranto deve essere considerato come una vendetta dei tifosi foggiani “devono bruci…hanno fatto la rapina a noi? Ci hanno fatt…ci hanno fatto la rapina a noi? Il furto della…quello è furto che hanno fatto a noi…della bandiera“.

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© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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