di REDAZIONE CRONACHE
Nella notte appena trascorsa grazie alle informazioni “soffiate” alla Polizia di Stato da una fonte confidenziale, come riferitoci da autorevoli fonti della Procura della Repubblica di Taranto, gli agenti della Squadra Mobile hanno potuto identificare e fermare intorno alle 2 di notte i fratelli Antonio Bruno, di 34 anni, e Francesco Bruno di 32 anni, entrambi pregiudicati.
I due fratelli reo-confessi dell’omicidio accaduto ieri a Taranto, intorno alle ore 13.30 di in via Lago di Montepulciano, al quartiere Salinella, avevano aspettato in un vero e proprio agguato, il noto pregiudicato 32enne Giuseppe Axo che era alla guida della sua autovettura Lancia Y, nel tratto di strada che conduce dalla clinica Villa Verde allo stadio ‘Erasmo Iacovone’ e quindi nelle vicinanze anche della Questura di Taranto. Axo ha visto e riconosciuto i due fratelli che gli hanno puntato la mitraglietta per sparargli e tentava la sua fuga inutilmente, venendo raggiunto dopo qualche decina di metri e colpito mortalmente.
L’uomo è stato raggiunto e colpito alle spalle da 5 proiettili andati a segno nel corso dell’inseguimento, in cui sono stati esplosi 17 colpi d’arma da fuoco con una mitraglietta automatica Skorpion cal. 7,65 che è stata successivamente recuperata (su indicazione di uno dei due fratelli Bruno) sempre in zona Salinella nascosta in un cespuglio, e quindi posta sotto sequestro. Giuseppe Axo non ha avuto scampo, spirando poco dopo il suo arrivo in ambulanza all’ Ospedale SS.Annunziata. Nel corso della sparatoria sono stati feriti, in maniera non grave, anche due passanti, Leonzio Fontana, di 40 anni, e Tiziano Galileo, di 43, pregiudicati anche loro, i quali si trovavano casualmente sulla scena del crimine, trovandosi sfortunatamente sulla linea di tiro dei killer sono stati feriti di striscio, il primo ad un piede, ed il secondo al fianco e ad un piede .
Le indagini degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Taranto , che si è avvalsa di una fonte “confidenziale” negli ambienti della malavita tarantina, hanno accertato che Giuseppe Axo e Francesco Bruno avevano avuto recentemente un forte litigio nel corso della quale quest’ultimo aveva riportato varie lesioni al volto tra cui la frattura del setto nasale, e consentito l’identificazione ed il fermo degli autori dell’efferato delitto, trovati nascosti in un cantiere edile dove il padre espleta le mansioni di guardiano, i quali sono stati interrogati per tutta la notte in Questura dal pubblico ministero Maurizio Carbone, al quale hanno confessato l’omicidio e consentito anche il ritrovamento della mitraglietta automatica Skorpion utilizzata per l’omicidio, è stato quindi un vero e proprio regolamento di conti.
Nel corso della pressochè inutile conferenza stampa odierna, in quanto la notizia era trapelata e pubblicata da un quotidiano con dovizia di particolari, nomi e cognomi degli arrestati, dove scrivono due giornalisti specializza in “copia & incolla” di informazioni riservate, abbiamo contestato con il massimo rispetto ed educazione, alla Procura della Repubblica ed alla Questura di Taranto, la “fuga” notturna delle informazioni, e quindi il mancato rispetto per l’omessa applicazione della dovuta “par condicio” dovuta dalle Istituzioni a tutti i giornalisti intervenuti alla odierna conferenza stampa, a cui hanno partecipato fra i vari colleghi, il nostro direttore Antonello de Gennaro , il direttore di Studio 100 Walter Baldacconi ed il direttore di (Taranto) BuonaSera Enzo Ferrari , fornendo le pressochè inutili informazioni che sono state successivamente rese note pubblicamente alla Stampa dalla Questura di Taranto soltanto questa mattina alle ore 12. Non è stata data alcuna risposta o giustificazione alle nostre contestazioni. Se è questo lo stile “istituzionale” tarantino capiamo tante altre vicende poco piacevoli avvenute negli ultimi tempi in una città dove si spara con estrema facilità in tutti i quartieri della città, facendo diventare la città non un “far-west” , ma un avamposto della criminalità organizzata.
Il nostro quotidiano, che come ben noto è edito e realizzato a Roma, dove è regolarmente iscritto nel Registro della Stampa del competente Tribunale della Capitale, aveva già pubblicato alle 11 di questa mattina tutte le informazioni principali ed essenziali, comprese le fotografie degli arrestati , in quanto testata giornalistica presente nella “mailing list” ufficiale del Dipartimento della Polizia di Stato del Ministero dell’ Interno , e quindi abbiamo potuto fornire e pubblicare con il dovuto rispetto ai nostri lettori un’informazione corretta e completa a 360° ancor prima della conferenza stampa della Questura di Taranto e della ricezione dell’inutile comunicato stampa inviato ai giornali tarantini soltanto alle ore 13:20.
Purtroppo a Taranto, città di provincia, alcune cosiddette “istituzioni” sono ancora affascinate dal titolo, la citazione e fotografia sulla carta stampa, non sapendo che in tutto il capoluogo e la provincia jonica si vendono quotidianamente soltanto una media di 6.000 copie nelle edicole, comprendenti tutte le testate quotidiane (nazionali, regionali, sportive, provinciali ecc.) .mentre questa notizia pubblicata nostro quotidiano online è stato letta in appena 2 ore, giusto per darvi un dato “ufficiale” sul socialnetwork Facebook, da oltre 30mila lettori, cioè quasi cinque volte i lettori di tutti gli altri organi d’informazione messi insieme ! Ma questi risultati, questi numeri cari lettori e sopratutto “care” istituzioni tarantine, si raggiungono solo quando si da un’informazione completa, documentata e non “soffiata” o fotocopiata dai soliti giornalisti-ventriloqui…