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22 Dicembre 2024 18:32

Arrestato dalla Guardia di Finanza a Taranto direttore di Maricommi (Marina Militare)

Il capitano di vascello Di Guardo direttore della sede di Maricommi è stato arrestato in flagranza di reato mentre intascava una tangente da un imprenditore, Vincenzo Pastore presidente di una cooperativa e sindaco del Comune di Roccaforzata

CdG Di Guardo MMArrestati dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria dalla Guardia di Finanza. un ufficiale della Marina, il capitano di vascello Giovanni Di Guardo ( a destra nella foto) attuale direttore della sede di Taranto  di Maricommi, il commissariato che si occupa della gestione finanziaria e delle forniture a Taranto, che era stato inviato nella sede della base navale della  Marina Militare a Taranto a seguito dell’ondata di arresti precedenti effettuati dai Carabinieri.

Il capitano di vascello Di Guardo è stato arrestato in flagranza di reato mentre intascava una tangente da Vincenzo Pastore un imprenditore 69enne, presidente della cooperativa Teoma,(con uffici in viale Virgilio 101 a Taranto), che svolge attività di impresa di pulizie, nonchè sindaco del Comune di Roccaforzata (TA) dove era stato recentemente rieletto alle ultime elezioni amministrative con il 51,86% dei voti. Pastore è persona ben nota non solo a Roccaforzata ma anche a Taranto per la sua passione per le autovetture di lusso ( girava spesso su una Porsche Cayenne) e per la frequentazione di belle giovani ragazze. Sono tutt’ora in esecuzione perquisizioni ed ulteriori accertamenti della Guardia di Finanza coordinati dal pm Maurizio Carbone della Procura di Taranto, finalizzati a fare piena luce sulla vicenda.


CdG GdF appostamenti

Nel tardo pomeriggio di ieri, nell’ambito di un servizio di osservazione e pedinamento dei finanzieri, sono stati individuati l’ufficiale della Marina ed il Pastore incontrarsi in una zona centrale della città, e quindi sulla scorta di probanti indizi gli stessi sono stati fermati e perquisiti quindi trovati in possesso di 5 mila euro in contanti di cui 2.500 in una busta e 2.500 euro in tasca ai pantaloni. Successivamente nella perquisizione dell’abitazione del capitano di vascello Di Guardo, sono stati rinvenute altre 2.500 in contanti custoditi e legati con lo stesso elastico degli altri soldi , per un importo complessivo di 7.500 euro che sarebbe secondo gli investigatori costituiva un anticipo concordato sulla tangente per l’aggiudicazione di un appalto da 11 milioni di euro inerente il servizio di pulizie, che al momento non era ancora stato assegnato.

schermata-2016-09-15-alle-08-57-42La Marina Militare, con un comunicato stampa “ribadendo il proprio pieno sostegno all’azione della Magistratura, ha incrementato al proprio interno le attività ispettive e di controllo finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione per garantire la massima trasparenza e a salvaguardia del personale che presta quotidianamente servizio con spirito di sacrificio e senso dello Stato, compiendo il proprio dovere anche a rischio della vita”.

Lo stesso comunicato a dir poco imbarazzante che era stato emesso anche in passato, all’epoca dei precedenti arresti di altri ufficiali di Maricommi. A dir poco  vergognoso il riserbo della Marina Militare che si guarda bene dal rivelare nel suo comunicato il nome del suo ufficiale arrestato con le mani nel sacco.

CdG ammiragliato
nella foto la sede dell’ Ammiragliato della Marina Militare a Taranto

Paradossalmente tutto ciò è avvenuto poche ore prima dell’insediamento del nuovo Comandante della squadra Navale che avverrà venerdì, ed un anno dopo che altri due ufficiali erano finiti agli arresti domiciliari (con obbligo del braccialetto elettronico) per concussione: il capitano di corvetta Alessandro Dore ed il capitano di fregata Giovanni Caso, all’epoca dei fatti comandanti del IV Reparto di Maricommi.  Dieci furono gli indagati coinvolti nell’inchiesta del sostituto procuratore Maurizio Carbone che ebbe inizio il 13 marzo del 2014 con l’arresto in flagranza di reato del capitano di fregata Roberto La Gioia, 45 anni, comandante del 5° reparto di Maricommi, fermato nel suo ufficio subito dopo aver intascato una tangente di 2mila euro da un imprenditore. In quella vicenda vennero sequestrati dall’ Autorità Giudiziaria  beni mobili e immobili del valore di mezzo milione di euro intestati agli indagati.

CdG Vincenzo Pastore

Il sindaco Vincenzo Pastore arrestato ieri dai finanzieri, recentemente era stato assolto in Appello, insieme ad Angelo (Lillo)  Basile (Basile Petroli s.p.a.)  vicepresidente della Confcommercio Taranto  dall’accusa di “abuso di ufficio” per una gara d’appalto per la costruzione di un distributore di benzina.  Basile è assolutamente estraneo alla vicenda dell’arresto di ieri.

(nella foto a destra il Sindaco di Roccaforzata Vincenzo Pastore)

(notizia in fase di aggiornamento)

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