E’ stata data esecuzione in data odierna a Sant’Etienne (Francia) al mandato di arresto europeo emesso nei confronti di Edgardo Greco, in stato di latitanza fin dall’ottobre del 2006,emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro in data 16 maggio 2014, in relazione all’ordine di carcerazione del 4 aprile 2014, per la esecuzione della pena dell’ergastolo a carico del Greco, in ordine al duplice omicidio di Stefano e Giuseppe Bartolomeo avvenuto il 5 gennaio 1991 a Cosenza e per il tentato omicidio di Emiliano Mosciaro avvenuto in Cosenza il 21 luglio 1991, maturato nell’ambito della guerra di mafia, fra la cosca “PINO – SENA” e quella “PERNA – PRANNO”, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90.
L’attività investigativa, coordinata della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, e svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza, è stata avviata nel dicembre 2019, è si è sviluppata attraverso mirati accertamenti finalizzati ad ricostruire la rete di appoggio su cui potesse contare il Greco, risalendo, quindi, alla presenza del latitante in Francia a Sant’Etienne.
Edgardo Greco risultava latitante ed irreperibile da oltre 16 anni, sin dal 10 ottobre 2006 quando si è sottratto all’esecuzione della misura cautelare in carcere, emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro, nell’ambito del maxi processo c.d. “Missing”, che ricostruiva alcuni dei fatti di sangue che hanno caratterizzato, nei primi anni 90, il cruento scontro tra il clan “PINO – SENA” e il clan “PERNA – PRANNO”.
Greco è stato individuato a Sant’Etienne, all’esito dell’attività di indagine svolta dai Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Cosenza sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, per specifici procedimenti riguardanti la procurata inosservanza della pena. La cattura del latitante ha avuto un’accelerazione investigativa nel dicembre del 2019 e si è sviluppata attraverso indagini che hanno permesso di ricostruire la rete dei fiancheggiatori di Greco che hanno portato alla sua cattura. Per anni Edgardo Greco era riuscito ad evitare l’arresto grazie a una serie di documenti falsi che ne attestavano una serie di patologie, non compatibili con il carcere. Nella fase finale hanno operato congiuntamente a personale delle unità catturandi (FAST) italiana e francese e dell’Unità I-CAN dello SCIP del Ministero dell’Interno.
Greco è affiliato alla ‘ndrina ndranghettista “PERNA-PRANNO” egemone a Cosenza e provincia come emerso nell’esito del processo connesso all’inchiesta “Garden”, conclusosi alla fine degli anni 90 – all’esito dei diversi gradi di giudizio del maxi processo “Missing”, è stato ritenuto corresponsabile dell’imboscata costata la vita, il 5 gennaio 1991, ai fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, i quali, in quanto ambivano ad una maggiore “autonomia” e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine, sono stati trucidati a colpi di spranga, all’interno di una pescheria all’epoca nella disponibilità dei fratelli Mario e Pasquale Pranno, e i loro cadaveri venivano fatti sparire e mai più ritrovati.