Il procuratore capo della Repubblica di Aosta facente funzioni Pasquale Longarini è stato arrestato ieri sera nell’ambito di un’inchiesta condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano su delega della della procura della Repubblica milanese, competente sulla magistratura aostana . Il reato contestato è “induzione indebita a dare o promettere utilità” (articolo 319 quater del codice penale). Il magistrato è stato posto agli arresti domiciliari. L’inchiesta è stata coordinata dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perotti. Ai domiciliari è stato posto anche Gerardo Cuomo, titolare del caseificio valdostano. Nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di garanzia.
Ai domiciliari è finito anche un imprenditore, Gerardo Cuomo, titolare del caseificio valdostano. Nei prossimi giorni sarà fissato l’interrogatorio di garanzia. I due sono accusati di induzione indebita per dare o promettere utilità. L’inchiesta è condotta a Milano (competente su Aosta, ndr) ed è stata affidata al sostituto procuratore Roberto Pellicano. C’è un terzo indagato nell’inchiesta della procura della Repubblica di Milano , un un commerciante attivo tra Aosta e Courmayeur
L’ipotesi di reato mossa dalla procura della Repubblica di Milano nei confronti di Longarini è di aver fornito informazioni a Gerardo Cuomo, titolare del caseificio valdostano, azienda leader nella distribuzione di prodotti alimentari in Valle d’Aosta, è di “induzione indebita a dare o promettere utilità”‘. Secondo l’accusa Longarini gli ha fornito informazioni per risolvere problemi di tipo giudiziario o amministrativo in cambio di utilità o di promesse di utilità. La Procura di Milano si appresta in queste ore ad avvisare il Csm.
Pasquale Longarini è stato uno dei magistrati inquirenti del caso Cogne, infatti da sostituto procuratore aveva collaborato con la collega Stefania Cugge alle indagini che in primo grado, nel 2004, portarono alla condanna a 30 anni di reclusione per Anna Maria Franzoni, accusata dell’omicidio del figlio di 3 anni, Samuele (pena ridotta a 16 anni dalla corte d’Assise Appello di Torino e confermata poi in Cassazione).
Nella prima metà degli anni ’90 alcune inchieste di Longarini portarono in carcere l’attuale presidente della Regione Valle d’ Aosta, Augusto Rollandin (carica che aveva ricoperto anche all’epoca); i fascicoli riguardavano in particolare il voto di scambio, l’illecita concessione di contributi regionali ad aziende di autotrasporto pubblico, la partecipazione – in forma occulta – del governatore al capitale azionario di una di queste società. Dal 13 dicembre scorso Pasquale Longarini è diventato procuratore capo facente funzioni dopo il passaggio di Marilinda Mineccia al vertice della procura di Novara . Il suo lavoro ad Aosta – dove aveva lavorato anche in pretura – è iniziato nei primi anni Novanta.
Un’altra toga “sporca” finisce in carcere ma incredibilmente quello che stupisce è il silenzio del leader dell’ ANM Piercamillo Davigo che solitamente commenta di tutto e di più.