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22 Novembre 2024 09:41

ARRESTATO PER CORRUZIONE IL SINDACO DI FOGGIA FRANCO LANDELLA ESPONENTE DELLA LEGA

Daniela Di Donno moglie di Landella , è stata interdetta dai pubblici uffici. Lo scorso primo maggio Landella e sua moglie subirono una perquisizione domiciliare nel corso della quale vennero sequestrati i loro telefoni cellulari e 7mila euro in contanti che proprio l’ex sindaco aveva giustificato definendolo il “salvadanaio dei figli”. Le indagini sono anche per tentata concussione. QUESTA SERA ALLE 00:00 PUBBLICHEREMO IN ESCLUSIVA L'ORDINANZA INTEGRALE

di REDAZIONE CRONACHE

Il sindaco dimissionario di Foggia Franco Landella (Lega) è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di corruzione e tentata concussione nell’ambito di un’inchiesta eseguita dalla polizia di Stato e dagli agenti dello Sco – il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Nella stessa indagine dei pm Roberta Bray ed Enrico Infante sono coinvolti anche la moglie del sindaco  Iolanda Daniela Di Donna dipendente comunale, la quale fino a due settimane fa lavorava nell’ufficio di gabinetto del sindaco, che è stata colpita da una misura di interdizione dai pubblici uffici, ed i consiglieri comunali Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo, ed un imprenditore edile Paolo Tonti, che devono rispondere del reato di corruzione, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Landella viene accusato anche del reato di tentata concussione nei confronti di un altro imprenditore operante nel settore della pubblica illuminazione.

Lo scorso primo maggio Landella e sua moglie subirono una perquisizione domiciliare nel corso della quale vennero sequestrati i loro  telefoni cellulari e 7mila euro in contanti che proprio l’ex sindaco aveva giustificato definendolo il “salvadanaio dei figli”. A quella data non risultava ancora indagato ma il suo nome compariva in questi mesi nelle inchieste per infiltrazioni mafiose nel Comune di Foggia, a seguito delle quali che è stata istituita una commissione parlamentare chiamata a studiare gli atti amministrativi per decidere se sciogliere il comune per infiltrazioni mafiose. Sono migliaia le pagine nelle quali compare anche il nome dell’ex-sindaco. Scrive il gip nel provvedimento cautelare: “Diffuso mal costume dei massimi vertici del consiglio comunale di Foggia e sistema che appare assai collaudato assoggettato ai propri interessi piuttosto che a quelli comuni”.

Nella relazione che la Polizia di Stato , i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Dia hanno consegnato ai membri della commissione, c’è infatti un intero paragrafo dedicato all’ex-sindaco Franco Landella in cui si parla dei suoi rapporti con esponenti della Società foggiana”,  gli investigatori scrivono, ad esempio, che nel corso delle elezioni regionali 2010, pur non venendo eletto, Landella avrebbe “annoverato tra i suoi più fattivi sostenitori, alcuni componenti della famiglia ‘Piserchia’, noti pregiudicati in materia di traffico di stupefacenti”.

l’ ex-sindaco di Foggia Franco Landella (Lega)

Gli investigatori, inoltre, evidenziano che la moglie di Landella, è la cugina di Claudio Di Donna, coinvolto nel 2009 in un’inchiesta per associazione mafiosa, e che suo figlio è stato denunciato per truffa aggravata in concorso con Francesca Bruno, compagna di Antonio Tizzano, il figlio di Francesco Tizzano noto ed indicato come “esponente di rilievo della batteria Moretti-Pellegrino”.

Landella è accusato di aver richiesto ed incassato una tangente di circa 32mila euro dall’imprenditore edile Paolo Tonti per il rinnovo di una proroga di concessione urbanistica. Secondo l’accusa, il sindaco avrebbe distribuito poi la tangente, con la collaborazioni di sua moglie Di Donna (ex dipendente comunale) ai consiglieri di maggioranza Capotosto e Iacovangelo oggi arrestati ai domiciliari, e ad altri quattro consiglieri comunali per quali al momento non è stata richiesta alcuna misura cautelare che sono Leonardo Iaccarino (già arrestato lo scorso 30 aprile), Consalvo di Pasqua, Pasquale Rignanese e Lucio Ventura , affinché votassero a favore della delibera in consiglio comunale.

Nell’inchiesta della Polizia è coinvolto anche Leonardo Iaccarino ex presidente del Consiglio comunale , il quale già si trovava ai domiciliari a seguito del suo arresto dello scorso 30 aprile per i reati di corruzione, tentata indizione indebita e peculato, che finito agli onori delle cronache per i colpi di pistola esplosi dal balcone di casa a Capodanno riprese dal figlio in un video che era subito diventato virale.

da sx Nuccio Altieri, Matteo Salvini, Franco Landella, Luigi D’Eramo e sulla dx Roberto Marti

Gli arresti domiciliari per Landella con un lungo trascorso in Forza Italia prima del passaggio alla Lega, “fasteggiato” dal leader Matteo Salvini intervenuto per l’occasione ad un incontro pubblico nella sala consiliare del Comune di Foggia, arrivano a 3 giorni dalla scadenza dei 20 giorni utili per ritirare le dimissioni, presentate il 4 maggio, e di cui si vociferava un ripensamento. Ipotesi questa che domenica sera aveva provocato anche un “No Landella Day” di protesta in piazza. Landella, attuale esponente della Lega di Matteo Salvini, è stato eletto nel 2014 e poi riconfermato nel 2019: ha dato le dimissioni dalla carica di sindaco di Foggia lo scorso 4 maggio scorso. “Matteo, questa amministrazione è nelle tue mani” diceva ad agosto dello scorso anno l’allora sindaco in una manifestazione a Palazzo di Città nella quale incontrò l’ex ministro degli Interni.

Imbarazzante anche il commento “garantista” del Sen. Roberto Marti, commissario regionale della Lega Puglia, che tanto aveva esultato quando il sindaco Landella aveva lasciato Forza Italia per aderire al partito guidato da Matteo Salvini. Sarà forse perchè anche lo stesso Sen. Marti rischia un processo per altre vicende giudiziarie nel Salento, per cui dallo scorso settembre 2020 pende al Senato la richiesta di autorizzazione a procedere del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Lecce ?

il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro

Il procuratore capo di Foggia Vaccaro

“L’ipotesi di tentata concussione di cui è accusato il sindaco dimissionario di Foggia, Franco Landella, ha per oggetto una richiesta di 500mila euro, poi scesa a 300mila euro, all’agente di una società, la Gi.One, che si occupa di riqualificazione e adeguamento impianti di pubblica illuminazione per il Comune di Foggia. ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro. “Le fonti di prova sono state tante – ha aggiunto il procuratore – dalle dichiarazioni della parte offesa all’intercettazione ambientali”.

La società Gi.One era  interessata a subentrare nel project financing per un appalto del valore di 53 milioni di euro relativo ai lavori di riqualificazione e adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione a Foggia. La tentata concussione si inserirebbe proprio al progetto di subentro, per le quali la società avrebbe dovuto pagare la tangente al sindaco Landella” La collettività ha il diritto di ricevere informazioni precise – ha ribadito il procuratore capo di Foggia – nel principio della presunzione di innocenza fino alla eventuale condanna delle persone coinvolte“. 

Il prefetto di Foggia, dr. Raffaele Grassi, ha sospeso dalla carica di sindaco il leghista Franco Landella e i consiglieri comunali Antonio Capotosto e Dario Iacovangelo finiti agli arresti domiciliari questa mattina con le accuse, a vario titolo, di corruzione e tentata concussione. Capotosto era già peraltro stato sospeso lo scorso 30 aprile perché arrestato nell’ambito di un’altra indagine.

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